Milpitas (USA) – Palm, un’azienda il cui nome è diventato sinonimo di PDA, ha svelato alcuni piani che la porteranno ad espandere il proprio business in settori diversi, seppur contigui, del mercato mobile: quello degli smartphone e dei computer portatili.
Il primo progetto, attualmente il più concreto, prevede lo sviluppo di una nuova versione di PalmOS 5 dedicata a dispositivi ibridi che, come gli smartphone, abbiano alcune delle caratteristiche di base dei PDA ma, rispetto a questi, privilegino la compattezza e le funzionalità di telefonia.
E’ probabile che con l’imminente arrivo di PalmOS 6 , il cui rilascio è previsto per la fine di dicembre, PalmOS 5 si evolverà in un prodotto espressamente dedicato a dispositivi più piccoli e con minori risorse di calcolo, gli stessi su cui oggi girano sistemi operativi come SymbianOS o alcune versioni embedded di Linux. Questo è lo stesso segmento di mercato in cui anche Microsoft sta tentando di imporsi con Windows Mobile 2003 for Smartphones .
I nuovi progetti di Palm gettano nuova luce sull’ acquisizione di Handspring Technologies dello scorso giugno, un produttore noto soprattutto per Treo, linea di palmari con capacità vocali. Handspring è stata fra le prime ad esplorare il mercato dei dispositivi ibridi a metà strada fra un PDA e un telefono cellulare : non è un caso che sia proprio l’ex presidente di Handspring, Ed Colligan, a dirigere il settore smartphone di Palm.
Se l’ingresso sul mercato degli smartphone può tutto sommato essere visto come una naturale espansione del business di Palm, ben diverso è il piano dell’azienda di portare il proprio sistema operativo sui notebook , un segmento del mercato in cui Apple oggi è praticamente l’unico produttore a sfidare la piattaforma PC.
David Nagel, chief executive di PalmSource, ha svelato che la propria azienda sta attualmente cercando un partner per costruire dispositivi portatili basati su PalmOS che abbiano una tastiera full-size e un display di dimensioni paragonabili a quelle di un PC portatile. Nagel sostiene che su questo tipo di dispositivi un sistema operativo come PalmOS, se opportunamente “ampliato”, potrebbe rivaleggiare con Windows e portare agli utenti diversi benefici, quali l’accensione istantanea e un’interfaccia utente progettata fin dall’inizio con in mente il concetto di mobilità.
Sebbene il dirigente di PalmSource abbia ammesso che, attorno a questa idea, non esista ancora nessun progetto concreto, ha tuttavia spiegato che la propria azienda è in ogni caso decisa ad allargare i propri orizzonti ma anche nel settore dei dispositivi portatili.