Parlamentari spagnoli nel ciclone dell'e-porno

Parlamentari spagnoli nel ciclone dell'e-porno

di Alberigo Massucci - C'è qualcosa di paradossale, obsoleto e preoccupante nel modo in cui sono stati messi alla berlina tre parlamentari colpevoli di aver dato un'occhiata a pagine web a luci rosse. Certe webberie in Aula non piacciono
di Alberigo Massucci - C'è qualcosa di paradossale, obsoleto e preoccupante nel modo in cui sono stati messi alla berlina tre parlamentari colpevoli di aver dato un'occhiata a pagine web a luci rosse. Certe webberie in Aula non piacciono


Roma – Arriva da Madrid la sconcertante notizia secondo la quale il partito di maggioranza relativa, il Partito Popolare, ha deciso di sanzionare pesantemente tre dei propri parlamentari che durante una seduta in Aula hanno utilizzato i portatili messi loro a disposizione dal Governo per visualizzare immagini pornografiche prese dal Web.

Con una contraddizione un po’ ipocrita, un portavoce del governo, saldamente in mano ai popolari, ha affermato da un lato che esistono regole precise di sicurezza circa i siti che i parlamentari possono visitare, e dall’altro che non vi sono “filtri di Stato”. Come a dire, cioè, che un parlamentare può legiferare su quel che ritiene importante ma guai se si informa, a modo suo e forse non sempre con fini legislativi, sul funzionamento della pornografia online. La condanna che si è abbattuta sulla testa dei tre membri del Parlamento spagnolo sembra decisamente fuori misura e obsoleta. Senza considerare poi quanta parte del web contenga pornografia e quanto l’e-business debba alle strategie di marketing ideate e promosse proprio dai pornografi di mezzo mondo. Ma forse un parlamentare queste cose non le deve sapere.

Uno dei tre sanzionati, tale Miguel Angel Perez-Huysmans, ha perso la faccia. Al punto che è stato costretto, in quanto pornomaniaco colpevole di visualizzazione di tette elettroniche in aula parlamentare, a dimettersi dal movimento giovanile del Partito di cui era Presidente. Non solo, ai tre deputati colti in fallo, è proprio il caso di dirlo, il Partito ha imposto una multa complessiva di 1800 euro.

D’accordo, la somma in sé è ben poco per le ricche tasche dei parlamentari madrileni. Ma la figuraccia i tre l’hanno fatta su tutti i media spagnoli che non perdonano quella che può apparire come una leggerezza ma che, a modesto parere dello scrivente, può e forse deve rientrare senza dubbio nel vasto potere di iniziativa che un parlamentare deve avere. L’idea che vi possano essere “rigide regole” all’interno del Partito per la consultazione della rete non può che allarmare chiunque.

Come se non bastasse i tre si sono presi anche gli insulti di alcuni colleghi, compresa una parlamentare secondo cui Perez-Huysmans è uno “studentello in età prepuberale” e gli altri sono “ripugnanti e disgustosi”. Complimenti a tutti dunque.

Alberigo Massucci

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Pubblicato il 3 dic 2002
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