Tutele costituzionali per le nuove libertà digitali, con la conseguente abolizione della censura a mezzo elettronico. Maggiore chiarezza in materia di diritto d’autore e soprattutto una Internet a costo zero per tutti i cittadini del Belpaese .
Sono questi alcuni dei “dieci punti irrinunciabili” contenuti nel manifesto del Partito Pirata Italiano, recentemente illustrati dal presidente Athos Gualazzi nella giornata finale dell’ Internet Governance Forum ( IGF ) di Trento.
“Per il Partito Pirata è arrivato il momento della svolta – si può leggere all’inizio di un comunicato apparso sul sito ufficiale – a Trento, dove si è svolto l’IGF, abbiamo deciso di prendere parte al prossimo appuntamento elettorale. Con forme e metodi che decideremo tutti assieme, in rete”.
“Non siamo neanche in campagna elettorale e già sono nate le liste clone – ha continuato il comunicato – Una in particolare, usa il nostro nome e i nostri simboli ma certo non i nostri contenuti. È nata su iniziativa di persone e ambienti legati alle major, di tutto si occupano meno che di difendere il diritto delle persone alla condivisione della musica, dei saperi, della cultura”.
“Il divario generazionale è molto ampio – ha commentato invece il fondatore del Partito Pirata svedese Rick Falkvinge – le nuove generazioni si muovono in una direzione culturale completamente diversa dalle vecchie, le quali si ostinano a non capire e a ritenere che certi movimenti come il partito pirata internazionale siano una minaccia”.
Mauro Vecchio