Patatine, Big-Mac e wi-fi

Patatine, Big-Mac e wi-fi

Nell'area di San Francisco i ristoranti del gigante del fast-food McDonald's si trasformeranno in hot spot di accesso wireless. Per trangugiare pollo senza uscire dal cyber spazio
Nell'area di San Francisco i ristoranti del gigante del fast-food McDonald's si trasformeranno in hot spot di accesso wireless. Per trangugiare pollo senza uscire dal cyber spazio

San Francisco (USA) – Come già era accaduto per l’accesso convenzionale ad internet, il colosso del cibo veloce americano, McDonald’s, è in prima linea sul wi-fi, l’accesso wireless che sta conoscendo una autentica esplosione su entrambe le sponde dell’Atlantico.

McDonald’s ha infatti annunciato un accordo con un operatore del wireless per trasformare 75 dei propri ristoranti nella Bay Area in altrettanti hot spot wi-fi. Una mossa che va ben oltre le prime sperimentazioni condotte dall’azienda a New York.

L’idea è quella di un’offerta che durerà almeno sei mesi, offerta che si scontra, però, con un modello di commercializzazione che non convince tutti. Per collegarsi, infatti, i clienti di McDonald’s si troveranno infatti a pagare quasi 5 dollari ogni due ore. È più probabile che abbiano successo promozioni, comunque in cantiere, che leghino certi pasti acquistati nel ristorante al diritto d’accesso wi-fi.

Una intrigante polemica si è levata attorno al caso. Poiché il wi-fi esce con questo genere di iniziative da quegli ambienti dove si è inizialmente affermato, come gli areoporti o gli hotel, luoghi frequentati perlopiù da una clientela business , c’è chi si chiede se un’offerta del genere rischi di essere poco attraente per un cliente McDonald’s.

Don Thompson Una visione naturalmente rigettata dall’azienda. Uno dei suoi più alti dirigenti, Don Thompson, si è infatti spinto a dichiarare che chi si reca presso i ristoranti dell’azienda non sono “impiegati di medio livello”, ma persone che rappresentano “le tendenze demografiche e la fibra dell’America e del Mondo”. Secondo Thompson l’iniziativa è destinata ad avere grande successo anche presso gli studenti.

Secondo Thompson, comunque, per l’azienda non è importante guadagnare sull’accesso quanto spingere chi usa il wi-fi ad entrare più volentieri in uno dei ristoranti McDonald’s e magari consumare qualcosa di più.

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Pubblicato il
10 lug 2003
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