Patteggia il ladro di email

Patteggia il ladro di email

Aveva venduto tutti gli indirizzi degli utenti AOL dandoli in pasto a spammer e aziende senza scrupoli. Ora cerca di evitare la galera. Ma non ci riuscirà
Aveva venduto tutti gli indirizzi degli utenti AOL dandoli in pasto a spammer e aziende senza scrupoli. Ora cerca di evitare la galera. Ma non ci riuscirà


Washington (USA) – Un accordo con la pubblica accusa per tirar fuori tutto quello che sa e compiere un gesto di pubblico pentimento tentando così di schivare il carcere. Questo è quello che sta cercando di fare Jason Smathers, americano di 24 anni arrestato lo scorso giugno per il furto di 92 milioni di indirizzi di posta elettronica.

Quegli indirizzi appartenevano a tutti gli utenti di America Online , il maggiore dei provider statunitensi, indirizzi che nelle mani di Smathers si sono tradotti in una fonte di guadagno, avendoli venduti a spammer e aziende senza scrupoli.

Smathers con il patteggiamento e dunque con l’ammissione di colpevolezza e di violazione della legge antispam federale otterrà dall’accusa richieste meno pesanti. I procuratori si limiteranno a proporre una sanzione economica e una pena carceraria non superiore ai due anni.

Sul caso al momento sia Smathers che i procuratori federali sono abbottonatissimi, si vuole evidentemente raggiungere un accordo che possa essere digerito anche da AOL, uno dei provider più attivi da sempre nel dare la caccia agli spammer.

Sebbene sia difficile prevedere quale pena carceraria sarà decisa dal giudice è invece più facile supporre che la sanzione pecuniaria sarà di almeno 100mila dollari, che è la somma che si ritiene Smathers abbia incassato vendendo il database email di AOL. Un database che, come si ricorderà, era stato rubato grazie ad un accesso non autorizzato: Smathers era entrato nei sistemi di AOL utilizzando i dati di un impiegato dell’azienda.

Ciò che ha reso questo caso singolare non è però soltanto l’effrazione ai danni di AOL ma anche il fatto che lo spammer che ha acquistato gli indirizzi non solo li ha usati per spammare ma li ha anche rivenduti a sua volta ad altri personaggi privi di scrupoli. Con la conseguenza di bombardare gli utenti AOL anche più volte con lo stesso messaggio, visto che molti gestiscono più di un indirizzo.

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Pubblicato il
22 dic 2004
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