Sono gli strascichi della famosa Operation Payback , la cybervendetta architettata dai membri di Anonymous dopo il blocco dei canali di pagamento verso il sito delle soffiate Wikileaks. Tra perdite nel valore azionario e spese per aggiornare i sistemi di protezione a livello hardware e software, PayPal ha perso qualcosa come 5,6 milioni di dollari, poco più di 4 milioni di euro .
Alla fine del 2010, gli hacktivisti di Anonymous attaccavano i principali circuiti di pagamento online dei giganti del credito Visa e Mastercard, oltre a quelli dei micropagamenti di PayPal. Davanti ai giudici della britannica Southwark Crown Court , il giovane programmatore Christopher Weatherhead ha già ammesso il suo coinvolgimento nell’azione DDoS contro i siti ufficiali delle società coinvolte nel caso Wikileaks.
Stando alla testimonianza offerta da Weatherhead, Operation Payback avrebbe dovuto colpire solo l’industria musicale per la crociata del copyright contro le piattaforme della libera condivisione. Invece, un centinaio di tecnici assoldati da PayPal avrebbero impiegato tre settimane per ripulire le infrastrutture dopo l’attacco di Anonymous . “Un danno senza precedenti”, come sottolineato dalla pubblica accusa. Che ora ha quantificato il valore del danno.
Mauro Vecchio