Pechino: mai parlare di Tibet in rete

Pechino: mai parlare di Tibet in rete

Chiuso un celebre blog il cui autore si era permesso di fare gli auguri di compleanno online al Dalai Lama, la massima autorità spirituale tibetana in esilio. Il blogger non è stato arrestato
Chiuso un celebre blog il cui autore si era permesso di fare gli auguri di compleanno online al Dalai Lama, la massima autorità spirituale tibetana in esilio. Il blogger non è stato arrestato

Pechino – Cambia qualcosa nella politica cinese di repressione della libera espressione: nel provvedimento con cui è stato deciso di imporre ad un webmaster la rimozione di uno dei blog che ospitava sul proprio network online, non è infatti compresa alcuna denuncia a carico del blogger preso di mira dalle autorità.

Questi è un personaggio piuttosto celebre, si fa chiamare Oser e gestiva il suo blog con un certo successo: ma su quelle pagine a luglio ha voluto mandare gli auguri di compleanno al Dalai Lama. Sua Santità, in esilio da decenni, è la massima autorità spirituale tibetana ed è considerato un avversario politico di primo piano dal regime cinese, che governa il Tibet da quando lo ha invaso nel 1950. Gli auguri comprendevano una poesia dedicata al Dalai Lama e alcune foto, il tutto condito da altri post su Sua Santità e da commenti pubblicati dai molti lettori del blog.

Da qui, dunque, l’ordine trasmesso ai gestori del network a cui si appoggiava il blog di chiudere quelle pagine. “Il 28 luglio – ha spiegato ai reporter di AFP il webmaster Wangxiu Caidan – abbiamo ricevuto un ordine del governo provinciale di chiudere il blog. Non conosco la ragione ma credo che l’ordine arrivi dal Governo centrale”.

Ad AFP Oser ha confermato la censura, che ritiene “ingiusta” e frutto di una repressione “che rende molto difficile per chiunque esprimere opinioni e renderle pubbliche”. Oser tenterà di pubblicare a breve un libro sul Tibet ma il suo primo lavoro, “Note sul Tibet”, è stato bandito dalle autorità. Per le sue scappatelle ideologiche Oser ha fin qui evitato il carcere, cosa che non è accaduta a numerosi altri blogger cinesi.

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Pubblicato il
2 ago 2006
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