Pechino si scopre valle di silicio

Pechino si scopre valle di silicio

Alle prese con il mio primo abbonamento come utente di internet, leggevo su un opuscolo la descrizione della rete di Chinanet, che magnificava il proprio collegamento a 64 kbps con l'America
Alle prese con il mio primo abbonamento come utente di internet, leggevo su un opuscolo la descrizione della rete di Chinanet, che magnificava il proprio collegamento a 64 kbps con l'America


Pechino (Cina) – dal nostro corrispondente – E’ notorio, tutte le statistiche vanno interpretate, e quelle che vengono rilasciate sui fenomeni di massa in Cina vanno interpretate con particolare attenzione. Sono apparsi su giornali di un pO’ tutto il mondo gli ultimi dati di una indagine del CNNIC (China Internet Network Information Center) sullo stato di Internet in Cina (dovrebbe essere qui disponibile ).

Il dato che spicca su tutti è il numero di utenti: 8,9 milioni alla fine del 1999, rispetto alle stime di circa 4 milioni alla fine del primo semestre, con un raddoppio quindi della popolazione cinese in rete in meno di sei mesi. E’ cresciuta anche la banda di collegamento con l’estero, fino a toccare 351 MB e questo mi fa venire in mente quando, alle prese con il mio primo abbonamento come utente di internet, leggevo su un opuscolo la descrizione della rete di Chinanet, che magnificava il proprio collegamento a 64 kbps con l’America.

Ricordi a questo punto di gioventù se, come riportano le statistiche, la popolazione in rete è per lo più composta di studenti, che compongono il 21% degli utenti, e comunque da persone tra i 18 ed i 24 anni per il 42,8%.

E ‘ anche interessante vedere quali sono i siti web maggiormente frequentati dai cinesi, e qui troviamo un dato molto interessante sulla localizzazione del contenuto della rete. Infatti nella classifica dei primi venti, ben 18 sono siti sviluppati in Cina o specificamente pensati per il mercato cinese, e dei due siti “stranieri” uno è Yahoo versione americana, al quinto posto, ed al settimo posto troviamo sempre Yahoo, ma nella versione cinese.

Ho avuto modo di apprendere questi dati nel corso di una cena con conferenza sui temi delle telecomunicazioni e Internet. In generale sconsiglierei il mescolare statistiche e
petti di pollo, ma tali occasioni conviviali sono il modo migliore per conoscere gente molto interessante sia nel mondo reale che in quello virtuale.

Accanto a me, per esempio, mi sono ritrovato uno dei vicepresidenti di Sohu, il motore di ricerca in lingua cinese più utilizzato, il cui sito web era al primo posto nel sondaggio precedente ma solo al terzo quest’anno. Forse un pO’ deluso dalla nuova classifica, ci ha
illustrato alcune delle pecche metodologiche del sondaggio che, manco a dirlo, hanno penalizzato la sua azienda.

Mentre esponeva questi argomenti, non ho potuto fare a meno di notare che alla mano portava l’anello che distingue gli ex-studenti di una famosa università americana. E questo è forse il dato più interessante, quello che non si legge nelle statistiche cinesi, e cioé l’esistenza di un certo trait d’union che lega Silicon Valley a Zhong Guangcun, il quartiere Hi-Tech di Pechino, e che sta facendo spuntare tanti internet start-up anche qua in Cina, magari con l’aiuto di alcuni cinesi che uno start-up analogo lo hanno già vissuto nella Silicon Valley originale.

Wang Xiaobo

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Pubblicato il
21 gen 2000
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