Roma – L’Italia è stata uno dei primissimi paesi europei a dotarsi di una normativa specifica contro la porno-pedofilia online, avvertita come necessaria da molti e avversata invece dai (pochi) sostenitori dei diritti civili. Ma c’è qualcuno che ritiene che il severo regime introdotto non sia ancora sufficiente.
Un disegno di legge presentato dai senatori di Forza Italia Flavio Tredese e Gaetano Fasolino, infatti, torna sulla questione con una serie di modifiche alla normativa in vigore che toccano autorità, scuole e provider .
In particolare, tra gli obblighi dei fornitori di accesso ad internet, viene inserita la conservazione dei “file log” degli accessi dei propri clienti per cinque anni, da mettere eventualmente a disposizione dell?autorità giudiziaria che ne faccia richiesta. “Il contenuto minimo dei file e le modalità della loro conservazione – si legge nel disegno di legge – sono definiti dalle organizzazioni rappresentative degli operatori, previa verifica del rispetto delle norme per la salvaguardia della riservatezza da parte del Garante per la protezione dei dati personali”.
Secondo i due senatori tutto risiede in un codice di autoregolamentazione dei provider che deve spingere all’utilizzo di tecnologie per impedire la diffusione di contenuti illeciti e portare ad una certificazione “tramite l?apposizione di uno specifico logo sulla pagina iniziale del provider, sulla base delle norme contenute nel regolamento di cui all?articolo 18 della presente legge. Tale regolamento determina altresì le ipotesi di revoca del provvedimento di assegnazione del logo, ovvero di decadenza dall?autorizzazione in caso di ripetute violazioni del codice di autoregolamentazione”.
Qui il testo del disegno di Tradese e Fasolino.