Pedoporno, chiusi quattro siti italiani

Pedoporno, chiusi quattro siti italiani

La denuncia era stata presentata dall'associazione Meter: i siti offrivano materiale illegale che riproduceva abusi su bambini di ogni età. Intervento della PolPost di Catania
La denuncia era stata presentata dall'associazione Meter: i siti offrivano materiale illegale che riproduceva abusi su bambini di ogni età. Intervento della PolPost di Catania


Roma – Sono quattro i siti che nelle scorse ore sono stati oscurati e posti sotto sequestro dagli agenti della Polizia Postale del capoluogo siciliano per ordine della Procura della Repubblica di Catania.

Si tratta di quattro spazi web che, stando a quanto rivelato dagli investigatori, offrivano ai propri visitatori paganti l’accesso a contenuti pedopornografici, foto e video di abusi commessi su bambini di ogni età.

A quanto pare i quattro siti erano tutti residenti su un server milanese e sfruttavano per farsi individuare dagli interessati la parola chiave Chill , variante di Child (bambino). Un “trucchetto” non molto efficace che secondo gli investigatori era però pensato per tentare di sviare i controlli. Il provider che ospitava i siti era all’oscuro delle attività criminose portate avanti attraverso quegli spazi web.

La denuncia per la presenza di questi siti è stata presentata nei mesi scorsi dall’ Associazione Meter voluta da don Fortunato di Noto, che in questi mesi ha collaborato al monitoraggio delle attività illegali dei quattro siti. L’Associazione ha anche predisposto una email a cui inviare eventuali segnalazioni di materiale a contenuto pedopornografico eventualmente individuato in rete.

“Non abbasseremo mai la guardia e la vigilanza – ha dichiarato don Fortunato – per i nostri figli e per i figli che non hanno genitori e tutori, abbandonati a se stessi. Anche in estate tanti bambini, molti bambini, saranno abbandonati e sfruttati. I pedofili non vanno in vacanza, e devono sapere che neanche coloro che lottano contro il loro turpe crimine nei confronti dei bambini”.

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Pubblicato il 4 ago 2004
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