Pedoporno online, indagini e stanziamenti

Pedoporno online, indagini e stanziamenti

Quindici indagati a Roma in una operazione condotta dai Carabinieri contro lo smercio di materiale illegale, diffuso anche via internet. E dalla UE arrivano nuovi fondi per un progettone anti-abuso per il web
Quindici indagati a Roma in una operazione condotta dai Carabinieri contro lo smercio di materiale illegale, diffuso anche via internet. E dalla UE arrivano nuovi fondi per un progettone anti-abuso per il web


Roma – Sono quindici le persone individuate e indagate a Roma che i Carabinieri del Reparto operativo della capitale ritengono coinvolte in un network di pedofili che utilizzava anche internet per scambiare materiale realizzato mediante abusi su minori.

Stando a quanto emerso finora relativamente all’operazione denominata Andromeda , i 15 hanno un’età compresa tra i 25 e i 60 anni, sono tutti residenti a Roma e sono indagati per detenzione di immagini illegali. In alcuni casi l’accusa è resa più pesante dal fatto che si ritiene che tale materiale sia stato diffuso attraverso internet. Nell’operazione sono stati posti sotto sequestro molti materiali, compresi circa 30 PC, 600 Cd-ROM e altri supporti informatici oltre ad un elevato numero di videocassette.

Proprio in queste ore la Commissione europea ha varato un programma quadriennale contro il fenomeno del pedoporno sulla rete, un programma che tra il 2005 e il 2008 sarà finanziato con 50 milioni di euro. I primi interventi compiuti tra il 2002 e il 2003 erano stati finanziati con 20 milioni di euro. Sono denari che serviranno anche a combattere lo spam.

I soldi serviranno ad istituire linee dirette che permettano agli utenti di segnalare con maggiore facilità eventuali contenuti illegali individuati online e agli operatori di smistare le segnalazioni alle autorità competenti. Inoltre verranno finanziati nuovi filtri tecnologici per rendere più agevole ai genitori dotare i computer domestici di una navigazione web e un uso dei software il più possibile protetto.

“I bambini – ha sottolineato il commissario alla Società dell’informazione Erkki Liikanen – devono poter liberamente usare internet, per parlare, imparare e giocare. Ma per farlo in tranquillità occorre proteggerli dal rischio di sfruttamento o abusi da parte di adulti”.

Una parte dei finanziamenti serviranno anche ad informare i genitori e le scuole sugli strumenti e l’accortezza necessari nel gestire la presenza dei minori su internet.

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Pubblicato il
15 mar 2004
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