Madrid – Il nucleo operativo telematico della polizia nazionale spagnola ha messo a nudo una grande rete di utenti dedita al traffico di materiale pedopornografico . La retata ha permesso alle autorità di sgominare 62 comunità online , frequentate da cittadini europei ed extracomunitari.
L’operazione si è conclusa con l’identificazione di 2870 utenti e l’arresto di sei cittadini spagnoli incensurati ed insospettabili, d’età compresa tra i 23 ed i 50 anni. Le forze dell’ordine si sono avvalse delle segnalazioni online effettuate da utenti anonimi, attraverso un servizio di denuncia telematica messo a punto dalla Brigada de Investigacion Tecnologica di Madrid.
Attraverso il network di Interpol ed Europol , in aggiunta al supporto strategico e logistico di Microsoft , la polizia spagnola è riuscita a scoprire una grande mole di video e fotografie pornografiche con bambini innocenti come protagonisti.
Secondo le fonti ufficiali, gli utenti dei vari forum si mettevano d’accordo sulle metodiche di scambio e gli inquirenti hanno sottolineato che una larghissima parte dei minorenni abusati proviene dai “paesi poveri dell’America meridionale”, in particolare Cile e Perù. Il contenuto, ovviamente, era dei più disgustosi: “Alcuni video mostravano persino bebè violentati”, si legge in una nota rilasciata dall’agenzia EFE .
I paesi extracomunitari coinvolti nelle indagini sono gli Stati Uniti, il Canada e parte degli stati latinoamericani: Messico, Argentina, Venezuela, Bolivia, Perù, Costa Rica, Guatemala, Colombia, Uruguay, Cile, Brasile, Ecuador, Puerto Rico e Repubblica Domenicana. Figurano inoltre Turchia ed Israele, così come Giappone, Taiwan, Filippine, Australia e Papua-Nuova Guinea.
In Europa, i poliziotti spagnoli sono entrati in contatto con i colleghi di Russia, Svizzera, Germania, Belgio, Francia, Olanda, Ungheria, Islanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania e Svezia. Anche l’ Italia figura nella lista.
Il governo spagnolo ha dichiarato che “non ha alcuna tolleranza per questo tipo di crimine, odioso ed infame”. Jose Antonio Alonso, ministro degli interni, è risoluto: “La polizia continuerà a combattere, con l’uso di tutte le nuove tecnologie, chiunque possa mettere a rischio il futuro dei nostri bambini”.
Tommaso Lombardi