Pedopornogragia: numeri sempre più preoccupanti in Italia

Pedopornogragia: numeri sempre più preoccupanti in Italia

Sono estremamente preoccupanti i numeri del fenomeno pedopornografico in Italia, ma potrebbero essere ancora notevolmente sottostimati.
Pedopornogragia: numeri sempre più preoccupanti in Italia
Sono estremamente preoccupanti i numeri del fenomeno pedopornografico in Italia, ma potrebbero essere ancora notevolmente sottostimati.

Le parole ed i numeri usati dalla Polizia Postale sul fenomeno pedopornografico in Italia sono raggelanti:

Nel corso del 2021 sono stati 5.316 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale, con un incremento del 47% rispetto all’anno precedente (3.243). In crescita anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, pari a 531, in maggioranza con un’età inferiore ai 13 anni (338 minori, quasi il 64% di cui 306 nella fascia 10-13 anni), ma crescono pure i casi di adescamento online dei bambini nella fascia 0 – 9 anni (32 casi). […] I pedofili o groomer (adulti adescatori interessati a minori), che sfruttano la rete e i suoi servizi per cercare di entrare in contatto con bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono stati 208, pari al 15% del numero complessivo degli indagati per lo scambio di materiale pedopornografico (1.421 adulti).

Un problema che si fa sempre più grave, insomma, ma che soprattutto rischia di essere sottostimato: secondo le analisi della Polizia Postale, infatti, il fenomeno fatica ad emergere ed è pertanto difficilmente perimetrabile. I casi emersi sono relativi ad “adulti con una capacità criminale e un modus operandi complessi, basati su una conoscenza approfondita dei linguaggi, delle abitudini d’uso e delle fragilità proprie delle vittime, tale da poter consentire loro di entrare in contatto, condurre l’interazione diretta e governare i rapporti sul web con le bambine, i bambini e gli adolescenti“: una fenomenologia che deve far preoccupare, insomma, perché implica la compresenza di carnefici e vittime negli stessi luoghi digitali, dialoganti con lo stesso linguaggio e separati da un canale di comunicazione che raramente mette a punto le giuste misure di sicurezza.

Non solo: i più giovani non sempre sono sufficientemente formati ad evitare contatti con utenti non conosciuti ed il rischio di adescamento può essere ben più alto di quanto non si immagini. Il Covid ha fatto in tutto ciò la propria parte, portando più persone online e determinando anche il moltiplicarsi di effetti devianti non sottovalutabili:

Gli effetti complessivi hanno investito anche il mondo della devianza online, incrementando la presenza di pedofili, pedopornografi e adescatori. Di conseguenza, un numero crescente di bambini, bambine e adolescenti sono stati approcciati sul web da soggetti adulti, interessati a intraprendere conversazioni sessuali, a ricevere da loro immagini private, a commettere abusi online sino ad arrivare a richiedere incontri sessuali off-line.

Il dossier “L’abuso sessuale online in danno dei minori” del Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (C.N.C.P.O) del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma è stato composto in collaborazione con Save the Children e presentato in occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.

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Pubblicato il
5 mag 2022
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