Pedoweb, maxioperazione dei Carabinieri

Pedoweb, maxioperazione dei Carabinieri

Sequestrato un sito italiano al quale si rivolgevano forse migliaia di utenti alla ricerca di immagini di violenza su minori. Arrestato un romano. Perquisizioni a tappeto e non solo in Italia. Coinvolti utenti di 30 paesi
Sequestrato un sito italiano al quale si rivolgevano forse migliaia di utenti alla ricerca di immagini di violenza su minori. Arrestato un romano. Perquisizioni a tappeto e non solo in Italia. Coinvolti utenti di 30 paesi

Dopo quasi un anno di indagine il Reparto Operativo Carabinieri di Roma ed Europol hanno dato vita all’operazione Flashpoint con cui ieri è stato sottoposto a sequestro un sito italiano che distribuiva dalle proprie pagine numerose immagini e video di contenuto pedopornografico, scaricati e utilizzati da una ricca community il cui accesso era rigidamente controllato dai gestori del sito.

Ne hanno parlato ieri proprio i Carabinieri che si sono occupati dell’indagine, spiegando che sono stati registrati quasi 3mila contatti sul sito, contatti che nel corso del monitoraggio hanno consentito di individuare molti, se non tutti, gli appartenenti a questa comunità elettronica illegale. L’individuazione delle persone coinvolte ha fin qui prodotto l’arresto di un uomo di 65 anni , di Roma, la denuncia di 24 italiani che si connettevano al sito da tutto il territorio italiano mentre altre 15 persone sono state denunciate in Romania, Svizzera e Slovenia. Sono tutti sotto inchiesta con l’accusa di detenzione e divulgazione di contenuti di pornografia infantile.

Nel corso dell’operazione, hanno spiegato i Carabinieri, sono stati posti sotto sequestro 48 computer e moltissimo materiale informatico con i contenuti pedopornografici, tra cui smart card fotografiche, migliaia di CD e DVD nonché centinaia di videocassette. A quanto pare, gran parte di questo materiale ritrae abusi su minori dell’Europa centrale e di paesi del sudest asiatico.

Gli inquirenti hanno spiegato che il webmaster del sito aveva adottato diverse tecniche per tentare di proteggere la propria attività. Da una parte era impossibile accedere alla community senza essere “presentati” da altri componenti della stessa, dall’altra venivano spesso cambiati i server a cui si appoggiava il sito. Nel complesso, i contatti al sito hanno portato ad indagini ancora in corso su persone che si trovano in almeno 30 diversi paesi .

“Delle 25 persone individuate in Italia – ha spiegato ieri in conferenza stampa il comandante del Reparto Operativo, Roberto Massi – 7 sono della capitale” mentre “solo uno di questi ha precedenti specifici”. “La prima parte dell’operazione – ha aggiunto il comandante del Nucleo Operativo di Roma, Fernando Nazzaro – ha riguardato l’individuazione del sito Internet italiano. La fase successiva è stata l’analisi delle connessioni in rete e del materiale trovato, mentre la parte centrale dell’operazione ha richiesto la collaborazione dell’Europol e ha portato alle perquisizioni, agli arresti e alle denunce, che si sono conclusi all’alba di questa mattina”.

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Pubblicato il
16 feb 2007
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