Pedoweb, suicidi a raffica

Pedoweb, suicidi a raffica

Clamorosi i dati britannici: l'ultima indagine sul pedoporno circolante in rete ha indotto al suicidio 32 persone. Un triste primato per un fenomeno che si ripete ogni volta
Clamorosi i dati britannici: l'ultima indagine sul pedoporno circolante in rete ha indotto al suicidio 32 persone. Un triste primato per un fenomeno che si ripete ogni volta


Londra – Con sgomento si è appreso che da due anni a questa parte, ossia dal momento in cui le autorità britanniche hanno dato vita ad una vastissima operazione contro la diffusione online di immagini di pornografia infantile, ben 32 indagati si sono suicidati.

Una parte delle ragioni che hanno indotto queste persone a togliersi la vita, secondo gli osservatori, è data non necessariamente dalla colpevolezza quanto dall’enorme pressione sociale che segue l’associazione del proprio nome ad un caso di pedopornografia infantile.

Il triste primato dei suicidi, fin da quando Operation Ore è stata condotta dai cybercop britannici, non fa che confermare un fenomeno che si ripete ad ogni indagine di questo tipo. Eppure, nonostante le 32 morti, il ministero dell’Interno britannico ha fatto sapere di non ritenere necessarie modifiche all’attuale policy, quella che consente di rendere pubblici i nomi degli indagati per reati di pedofilia. Gli hanno fatto eco le associazioni dei poliziotti che ritengono di gestire le cose con la massima sensibilità possibile,ma che questo non può impedire che la legge venga fatta rispettare.

Nel caso di Operation Ore, un’indagine congiunta delle polizie inglesi ed americane, sono 7.200 i cittadini britannici finiti sotto inchiesta dopo che i loro dati sono stati rilevati sui server di una società che gestiva l’accesso a pagamento ad imponenti database di pornografia infantile. L’ezine britannica The Register ha ricordato che in questi due anni di questi indagati la metà circa, 3.729, sono stati arrestati e 1.200 alla fine sono stati condannati.

In passato anche in Italia si sono avuti casi di suicidio per indagini riguardo alla pedofilia e almeno un caso per inchieste relative alla diffusione di pedoporno su Internet.

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Pubblicato il 23 dic 2004
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