Persino la Cina è contro lo spam

Persino la Cina è contro lo spam

Nonostante dai server cinesi parta una porzione consistente dello spam globale, Pechino ora entra nel piano internazionale varato dal Regno Unito. Cina a braccetto di UE e USA
Nonostante dai server cinesi parta una porzione consistente dello spam globale, Pechino ora entra nel piano internazionale varato dal Regno Unito. Cina a braccetto di UE e USA


Pechino – E’ ufficiale: anche la popolosa Repubblica Popolare Cinese ha aderito al London Action Plan , un protocollo d’intesa siglato da oltre venti paesi per armonizzare la guerra multilaterale allo spam . I diplomatici britannici ed americani hanno applaudito con entusiasmo l’attesissima firma delle autorità di Pechino: secondo quanto rilevato dall’osservatorio Spamhaus , il 20% dei messaggi spammatori in circolazione sono “made in China”.

I paesi aderenti all’intesa metteranno a disposizione risorse investigative ed organizzative per agevolare la cooperazione tra forze di polizia. In questo modo, i singoli paesi avranno maggiore libertà per rintracciare e consegnare alla giustizia gli autori dei messaggi indesiderati. Il Patto di Londra prevede anche la promozione di iniziative formative per sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni causati dallo spam. L’alleanza che unisce Occidente ed Oriente per spezzare la catena di problemi legati allo spam sembra seguire per filo e per segno le recenti indicazioni fornite dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico .

Una notizia accolta con entusiasmo anche dalla grande industria del settore: Graham Cluley, senior technology consultant di Sophos , è entusiasta: “E’ una novità grandiosa che la Cina abbia abbracciato quest’alleanza internazionale per combattere lo spam”. Con i suoi cento milioni di utenti Internet , la RPC diventa un gigante con cui fare doverosamente i conti: “Una cooperazione globale per affrontare il problema non può che essere accolta favorevolmente”, conclude Cluley.

Ottimismo e festeggiamenti anche sul fronte politico: la presidenza britannica della UE è stata determinante per il raggiungimento di questo importante risultato. “Durante la nostra presidenza vogliamo intensificare le collaborazioni con Cina ed altri paesi”, ha dichiarato soddisfatto Alun Michael, ministro per l’industria IT del Regno Unito. Nel commentare l’iniziativa antispam, Michael ha sottolineato l’ importanza cruciale dei partner cinesi nella lotta alla diffusione di spam e virus, “in nome dello sviluppo e della sicurezza per l’intera società globale dell’informazione”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
7 lug 2005
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