Piove sul vaglia online delle Poste

Piove sul vaglia online delle Poste

Il vaglia sbarca sulla Rete ma costa davvero troppo. Accese le critiche dei consumatori contro lo strumento telematico che chiede 20mila lire ogni volta che si utilizza
Il vaglia sbarca sulla Rete ma costa davvero troppo. Accese le critiche dei consumatori contro lo strumento telematico che chiede 20mila lire ogni volta che si utilizza


Roma – Non si trova notizia sul sito delle Poste Italiane, Poste.it , del nuovo servizio via Internet, ma un comunicato stampa dell’ente poste ripreso dalle agenzie toglie ogni dubbio: le Poste Italiane hanno lanciato un sistema di “vaglia online”. Sistema sul quale sono già piovute pesanti critiche.

Il “vaglia” è uno strumento che consente ad un cittadino di trasferire fondi ad un altro cittadino attraverso le Poste Italiane. Il vaglia telematico si propone di offrire, su tutto il territorio nazionale, lo stesso servizio ma ad un prezzo maggiore rispetto a quello previsto per la versione “cartacea”. E con modalità che fanno discutere sulla reale portata dell’innovazione.

Stando alla nota delle Poste, infatti, l’utente registrato del sistema telematico dell’ente potrà inviare fino a 5 milioni di lire. Il destinatario del vaglia dovrà però recarsi, per riscuotere la somma, in un ufficio postale, presentando il documento di identità e una “password” che avrà concordato con il mittente del vaglia stesso. Ogni operazione costerà 20mila lire, esattamente il doppio del massimale previsto per il vaglia tradizionale.

Sulla questione vaglia sono arrivate le critiche dell’Associazione degli utenti consumatori. Secondo l’ADUC, infatti, “questo servizio, per un vaglia fino a 5 milioni, viene a costare 20 mila lire, e se si vuole avere il servizio accessorio di avviso al mittente di avvenuto pagamento, si devono sborsare altre 2.500 lire. Evidentemente la telematica e la tecnologia, alle Poste spa, non sono metodi per un servizio migliore a costi più contenuti. In tutte le aziende sì, ma da loro no, anzi servono a far spendere di più il cliente e far guadagnare maggiormente l’azienda”.

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Pubblicato il
2 mag 2001
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