Poker online, in manette il re della truffa

Poker online, in manette il re della truffa

Arrestato a New York il founder e CEO di Full Tilt Poker, una delle sale da poker virtuale più famose negli States. Raymond Bitar rischia fino a 145 anni di prigione per frode bancaria e riciclaggio di denaro. Deve milioni ai suoi gamer
Arrestato a New York il founder e CEO di Full Tilt Poker, una delle sale da poker virtuale più famose negli States. Raymond Bitar rischia fino a 145 anni di prigione per frode bancaria e riciclaggio di denaro. Deve milioni ai suoi gamer

È stato arrestato a pochi minuti dal suo atterraggio al JFK International Airport di New York, tornato volontariamente dall’Irlanda per farsi processare dal Dipartimento di Giustizia a stelle e strisce. Raymond Bitar, founder e CEO della sala da gioco virtuale Full Tilt Poker , rischia ora fino a 145 anni di prigione per frode bancaria e riciclaggio di denaro legato al gioco d’azzardo .

40 anni, Bitar aveva messo in piedi una truffa a schema Ponzi , un perverso meccanismo fraudolento in cui sempre nuove vittime vengono intrappolate in un flusso praticamente continuo di denaro per il gioco d’azzardo online. Avrebbe intascato oltre 440 milioni di dollari in appena 4 anni , facendo credere ai vari giocatori che i loro soldi fossero al sicuro in depositi online, che fosse possibile riconvertirli in denaro sonante in qualsiasi momento.

“So che molta gente è arrabbiata con me – ha spiegato Bitar dopo il suo arresto newyorchese – E ne comprendo il motivo. Full Tilt non avrebbe mai dovuto trovarsi nella posizione di non poter ripagare i suoi giocatori”. Alla metà del 2011, Full Tilt Poker doveva 390 milioni di dollari ai suoi gamer . Ne erano in realtà disponibili solo 60. Bitar ha promesso la restituzione dell’intera somma agli utenti truffati. (M.V.)

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Pubblicato il
5 lug 2012
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