Torino – Sono due gli studenti del Politecnico di Torino che con una sentenza delo scorso 28 febbraio depositata nelle scorse ore sono stati condannati rispettivamente a cinque e quattro mesi di reclusione per pirateria informatica.
Il caso era nato dall’individuazione di un’attività illecita condotta dai due sui server e sulle reti del celebre istituto torinese. In particolare, gli inquirenti hanno individuato la distribuzione attraverso un server FTP di programmi per computer copiati e diffusi illegalmente, di videogiochi per Playstation, videoCD, musica in formato mp3 e persino opere cinematografiche.
Nella sentenza, contro la quale si ritiene assai probabile il ricorso in appello, emerge come elemento di particolare gravità il fatto che i due fossero consapevoli della provenienza illecita e del significato dell’illecita distribuzione.
Secondo alcuni osservatori del settore con cui Punto Informatico è in contatto, la sentenza assume particolare rilevanza soprattutto nel mettere in evidenza gli effetti della sostituzione dello “scopo di lucro” con “fine di profitto” nella legge sul diritto d’autore (articolo 171 bis della 248/2000). Proprio il fine di profitto, infatti, ha consentito al Tribunale di Torino di considerare punibili le condotte poste in essere dagli imputati, anche in assenza di scambio di denaro – ma in presenza di file sharing e di downloading sul server – quale corrispettivo per il prelevamento di altro materiale protetto.