Polizia Postale, comportamenti scorretti?

Polizia Postale, comportamenti scorretti?

Mi è stato verbalizzato che alcune apparecchiature marcate CE da me in uso non erano omologate per il mercato italiano pertanto mi sarebbero state sequestrate
Mi è stato verbalizzato che alcune apparecchiature marcate CE da me in uso non erano omologate per il mercato italiano pertanto mi sarebbero state sequestrate


Web (internet) – Visito quotidianamente il Vostro sito che reputo molto interessante ed aggiornato e ho deciso di scriverVi per denunciare un fatto alquanto increscioso che mi è capitato tempo fa.

Sono il titolare di Digicolor un’azienda operante nel settore informatico, ed in particolar modo uno dei tanti Internet Provider indipendenti che ha fatto da pioniere in Italia e che ora viene spazzato via, come tanti altri colleghi in questa situazione, dall’ingresso sul mercato dei freenet.

Vi spiego brevemente cosa mi è capitato, ho ricevuto un controllo della Polizia Postale per verificare le apparecchiature da me in uso, dopo i dovuti controlli, mi è stato verbalizzato che alcune apparecchiature marcate CE da me in uso non erano omologate per il mercato italiano pertanto mi sarebbero state sequestrate, detto fatto, dopo 2 giorni esatti si sono ripresentati per sequestrarle a questo punto non avendo delle apparecchiature in sostituzione mi sono opposto e gli comunicai che gli avrei consegnato i prodotti entro 1/2 giorni, il tempo per sostituirle adeguatamente.

Ma la storia non finisce qui, ecco l’assurdo, dopo alcuni giorni mi sono presentato al comando di Polizia Postale locale per chiedere come poter fare ricorso e cosa vedo? L’ispettore capo stava proprio utilizzando con il suo computer una apparecchiatura identica a quella sequestrata al sottoscritto, probabilmente non la stessa, spero, ma in ogni caso non omologata e quindi non utilizzabile in particolar modo da loro che dovrebbero dare il buon esempio.

A questa punto accusandoli di questo si sono alquanto irritati, e mi hanno sollecitato a sporgere denuncia, la mia risposta fu semplice, per quale motivo denunciare la Vostra autorità? Sappiamo benissimo che in Italia siamo dei maestri nell’insabbiare le evidenze, e allora per quale motivo danneggiare l’economia di un piccolo provider come me?

Considerando anche il periodo tragico in cui viviamo noi piccoli provider, sicuramente nessuno andrà mai a verificare le apparecchiature dei grossi provider nazionali, ad esempio quelli che fanno freenet e quotati magari in borsa, forse a questi il mercato non gli basta più e vogliono annientarci “legalmente” tramite questi assurdi personaggi?

A distanza di alcuni mesi, sicuramente a seguito della mia denuncia verbale, ho ricevuto un altro ispezione da parte delle stesse autorità, fortunatamente tutto era in regola, ma mi ha fatto sorridere il sistema minaccioso e scusate “barbaro” di controllare le aziende in questo modo.

Internet pensavo fosse un mercato aperto a tutti, ma quando gli interessi si fanno forti non c’è più spazio per i piccoli, alla faccia della par condicio. Vi saluto cordialmente e Vi ringrazio per l’attenzione prestatami

Lucio Bottini

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Pubblicato il
15 feb 2000
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