Roma – Secondo il Governo sarebbe una piccola ma importante rivoluzione il fatto che l’email possa con facilità essere certificata, e quindi equivalere a tutti gli effetti ad una comunicazione scritta come, per esempio, la raccomandata tradizionale. Non stupisce dunque che su questo mercato, aperto dal decreto del Presidente della Repubblica dello scorso 25 marzo , si stiano fiondando operatori e softwarehouse.
Per sfruttare la posta elettronica certificata, amministrazioni pubbliche o aziende devono avvalersi di un sistema in grado di registrare in maniera univoca il traffico dei messaggi in entrata e in uscita, di assicurare l’integrità e la riservatezza delle informazioni trasmesse e di attestare l’effettivo recapito del messaggio, come avviene con una raccomandata con ricevuta di ritorno con il servizio di posta tradizionale. Il sistema di posta elettronica firma con un proprio certificato la “busta digitale” che contiene il messaggio inviato, garantendo in questo modo al destinatario la perfetta integrità dei contenuti ricevuti, e invia al mittente in automatico, tramite server, una ricevuta di avvenuta consegna del messaggio non appena questo è stato recapitato.
Il CNIPA , l’agenzia governativa incaricata di dare il via libera alle imprese che intendono certificare l’email e fornire supporto allo sviluppo del nuovo ambiente, ha già pubblicato sul proprio sito una serie di materiali, come la lista dei client di posta elettronica che possono essere usati per l’invio e la ricezione dell’email certificata. Tra questi anche Mozilla, Opera, Eudora e Microsoft Outlook .
Proprio Microsoft nei giorni scorsi ha lanciato la propria soluzione per l’email certificata realizzata in collaborazione con EDS. Basata su Exchange 2003, è un ambiente rivolto ad enti e aziende e che comprende, ha spiegato, l’adozione di tecnologie di firma digitale per garantire l’identità del mittente e la confidenzialità della comunicazione.
Va detto, però, che sono molte le imprese, anche softwarehouse italiane, che stanno lavorando per proporre al mercato le proprie soluzioni. Aumentano, peraltro, anche il numero degli operatori di posta certificata che hanno superato i test previsti dal DPR per poter fornire i servizi relativi. La lista è disponibile su questa pagina , dove sono presenti anche i contatti delle imprese interessate. Da segnalare che non si tratta soltanto di imprese ma anche, come è ovvio vista la centralità dell’email certificata per la pubblica amministrazione, di enti locali, come la Regione Lazio o la Regione Campania.