Web – Ha 15 anni il cracker del gruppo Electronic Souls che è stato individuato dalla polizia americana e che è accusato di essere entrato illegalmente in tre siti della NASA.
Il ragazzo, che con il suo gruppo aveva firmato anche una incursione sul sito dell’Università italiana de L’Aquila, aveva in almeno una occasione sfidato le autorità, sostenendo che avrebbe dimostrato la vulnerabilità dei siti istituzionali. E si era reso protagonista, stando alle ricostruzioni della NASA e a quanto a suo tempo “firmato” dagli Electric Souls, della clamorosa intrusione nei server web dei Sandia National Laboratories, il secondo più importante centro di ricerca governativo americano.
A quanto pare, il ragazzo è del Michigan e stando ai responsabili NASA le accuse che gli vengono rivolte potrebbero portarlo ad una condanna a cinque anni di carcere. Questo sebbene nelle loro incursioni gli Electric Souls non abbiano avuto accesso, almeno ufficialmente, ad alcun dato “sensibile”.
Nel complesso, agli Electric Souls si ascrive un totale di 26 incursioni in altrettante agenzie governative negli Stati Uniti. ma anche in Gran Bretagna e in Australia effettuate in gennaio a brevissima distanza l’una dall’altra.
La NASA è da sempre uno degli obiettivi più “interessanti” per crackers di tutto il mondo e ogni anno registra numerosissimi tentativi di intrusione. Nei giorni scorsi un server NASA è stato bucato dai crackers di Prime Suspectz.
L’intrusione più clamorosa era stata condotta da un 16enne, noto come c0mrade, che aveva avuto accesso ai sistemi informativi interni della NASA buttando giù una porzione dei sistemi e costringendo gli addetti ad un lavoro di recupero di tre settimane. In quel caso il ragazzo, individuato dalle autorità, se l’è cavata con sei mesi di carcere stabilendo anche un record negativo, essendo il più giovane cracker mai arrestato e condannato a pene detentive.