Preso d'assalto l'Atlante Oceanico

Preso d'assalto l'Atlante Oceanico

Voluto dalle Nazioni Unite, il nuovo strumento internet consentirà di monitorare meglio lo stato e l'innalzamento dei mari, la pesca e gli altri problemi degli oceani
Voluto dalle Nazioni Unite, il nuovo strumento internet consentirà di monitorare meglio lo stato e l'innalzamento dei mari, la pesca e gli altri problemi degli oceani


Roma – Dopo più di due anni di lavoro è arrivato ieri ufficialmente sulla rete l’Atlante degli Oceani delle Nazioni Unite, uno sforzo telematico sul quale l’ONU riversa le speranze di una migliore comprensione delle trasformazioni che avvengono nei mari e che sono destinate ad impattare pesantemente su tutta l’umanità.

Lo UN Oceans Atlas, varato nella giornata mondiale dell’ambiente, contiene da subito 14 mappe globali, centinaia di link a risorse esterne, 2mila documenti su 900 materie che vanno dalle alghe inquinanti all’innalzamento dei mari, alla pesca.

L’importante progetto, secondo l’ex senatore americano Timothy Wirth, a capo della Fondazione dell’ONU che con 500mila dollari ha dato il via all’Atlante, “è molto importante e ambizioso, per monitorare, capire e, speriamo, contribuire a guarire i grandi oceani del mondo”.

Il sito ha suscitato enorme interesse nel suo primo giorno d’apertura tanto che dall’Italia è risultato difficilmente accessibile per molte ore, segno probabile che le pagine del sito dell’Atlante sono state prese d’assalto.

Secondo il project manager John Everett, il sito costituisce un importante upgrade nel modo in cui vengono studiati e analizzati i cambiamenti che riguardano i mari e le coste, e consente di aprire un occhio su quanto attende l’umanità nel futuro. Per la fine del secolo, infatti, potrebbe realizzarsi una crescita del livello dei mari di 3,3 piedi. “Se accadrà, come è previsto, questo fenomeno avrà un impatto enorme su tutta l’umanità”, hanno spiegato i responsabili dell’Atlante.

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Pubblicato il 6 giu 2002
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