Presto la censura domestica sui film?

Presto la censura domestica sui film?

Negli USA il fai-da-te per la censura dei DVD sarà presto a portata di mano. Arriva al vaglio del Congresso la legge per... salvare le famiglie. Hollywood si oppone
Negli USA il fai-da-te per la censura dei DVD sarà presto a portata di mano. Arriva al vaglio del Congresso la legge per... salvare le famiglie. Hollywood si oppone


Washington (USA) – La censura automatica per i film destinati all’uso domestico sarà perfettamente legale. Lo garantiscono i membri della commissione parlamentare che ha presentato il testo provvisorio del Family Entertainment and Copyright Act (FECA). Dopo l’approvazione unanime del Senato, durante lo scorso gennaio, il via libera del Parlamento si avvicina ed appare quasi scontato.

Le associazioni per la tutela dei minori gioiscono. Le anziane signore dai capelli imbiancati tirano un sospiro di sollievo: tutto quel sangue nei film di Hollywood era troppo per il loro fragile cuore. Infatti, se la legge terminerà il suo iter, i genitori americani potranno tranquillamente regalare film come Kill Bill al proprio figlio undicenne: grazie al Family Entertainment and Copyright Act, i sistemi di filtri per DVD diventeranno finalmente legali. Nella scena in cui la splendida Uma Thurman squarta gli avversari, il lettore DVD zoomerà automaticamente sugli occhi della famosa attrice, oppure cambierà improvvisamente sequenza. Che si tratti dell’arrivo della vera televisione babysitter ?

Alla ClearPlay , ditta dello Utah che ha lanciato sul mercato il primo lettore DVD con sistema di censura fai-da-te integrata, esultano. La legge in via d’approvazione vanificherebbe le gravi accuse mosse dagli studi di Hollywood: l’opinione comune vuole che utilizzare queste tecnologie domestiche per la censura dei film costituisca una violazione delle norme sul copyright. Se il FECA verrà approvato, ClearPlay potrà finalmente tirare un sospiro di sollievo. E lanciarsi su un mercato che forse potrà conquistare facilmente.

Secondo un sondaggio condotto dalla Princeton Survey Research Associates , il 62% degli americani crede che ci sia troppa violenza nei film in commercio, mentre secondo uno studio della Wirthlin Wordwide Research il 58% pensa che vedere DVD censurati non è un’idea affatto malvagia.

Tra le novità previste dal FECA c’è persino un duro inasprimento per chi copia e filma, grazie ai camcorder portatili, versioni “bootleg” delle uscite cinematografiche: per questo reato viene istituita la detenzione in carcere federale fino a tre anni , nonché un tetto massimo di sei anni nei casi di recidiva.

Legiferare sul complicato mondo delle tecnologie digitali è un’attività sempre più all’ordine del giorno per i politici statunitensi. La mente del Family Entertainment and Copyright Act è il noto repubblicano Lamar Smith , un “duro” dal cuore texano e da sempre in prima linea nel tentativo di conciliare sicurezza e nuove tecnologie.

Vedere un film è un’esperienza unica, come andare al teatro oppure guardare un dipinto. Permettere che tecnologie come ClearPlay siano utilizzabili liberamente significa tutelare i più piccoli, significa permettere di vendere film “proibiti” anche a bambini di 10 anni: è un’ottima mossa strategica che può salvare il mercato dell’ home entertainment , minacciato dal P2P e dal crollo delle vendite al dettaglio. Hollywood però sembra proprio non crederci e si appella alla proprietà intellettuale.

La verità è che il giochino sembra porre indiscriminatamente tutti quanti sullo stesso piano: quello di consumatori passivi ed incapaci di recepire, elaborare e dare un senso ai messaggi trasmessi dai media. Esautora i genitori dal loro ruolo di educatori, inganna i più piccoli con surrogati cinematografici. La domanda di fondo rimane sempre la solita: è giusto che il mercato, ovvero una tecnologia, si sostituisca alle scelte dell’utente?
(Tommaso Lombardi)

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Pubblicato il 11 mar 2005
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