Washington (USA) – Positivo il primo voto del Congresso americano sulla proposta di legge che introduce negli USA una severa normativa anti-spam, dando ai provider maggiori poteri di intervento e trasformando gli eventi più gravi in crimini che possono condurre al carcere.
La proposta è stata approvata da una sottocommissione della Commissione Commercio della Camera dei Rappresentanti e mercoledì prossimo sarà approvata con ogni probabilità dalla Commissione Commercio nella sua interezza.
Nelle ultime ore, invece, è aumentata l’attività di lobby per far naufragare la proposta quando arriverà al Senato, dove già l’anno scorso una simile normativa fu bocciata. A guidare le manovre per cassare l’antispam sono quelli della Direct Marketing Association (DMA), che raccoglie le aziende impegnate nel cosiddetto “marketing diretto” spesso condotto proprio via email e dunque in odore di spam.
Le pressioni della DMA sono palesi e ne ha parlato una dei maggiori “sponsor” del progetto, la deputata Heather Wilson, repubblicana, secondo cui al Senato sarà una battaglia dura: “Abbiamo lavorato per anni su questo testo anche con la DMA. Abbiamo concesso una serie di cose. Ma la DMA rappresenta aziende di marketing, ed è chiaro che questo testo non è comunque di loro gradimento”…