Il nuovo Regolamento Europeo si preannuncia una vera e propria rivoluzione. Presentato alla Commissione Europea lo scorso 25 Gennaio 2012, il testo ha subito emendamenti pubblicati a fine gennaio 2013, e si presenta sempre più come un ambizioso progetto considerato che sarà valido in tutta l’Unione andando a cambiare radicalmente i presenti scenari, depauperando per molti aspetti, del suo ruolo il vigente Codice privacy.
Tra gli argomenti attualmente in fase di definizione, uno dei più importanti riguarda proprio il margine di autonomia decisionale che manterranno gli Stati Membri nell’applicazione di alcune regole specifiche sul proprio territorio. Secondo quanto previsto dal Regolamento saranno conservate alcune norme nazionali.
Il principale risultato del Regolamento sul lungo periodo dovrebbe essere quello di garantire una maggiore semplificazione nei rapporti intracomunitari, non fosse altro che per l’applicazione di una normativa unica valida in tutta Europa. Certo è che prima di adeguarsi alle novità introdotte dai nuovi adempimenti sorgeranno non poche difficoltà, soprattutto in ambito di applicazione pratica delle neonate normative.
In questo clima di attesa crescente e grande fermento, la domanda che tutti si pongono è: cosa cambierà – sul piano concreto – con il nuovo Regolamento?
Le definizioni fondamentali rimangono invariate, ma contano alcune aggiunte significative come quella relativa al dato genetico e quella del dato biometrico. Il Regolamento introduce inoltre il principio dell’applicazione del diritto UE anche ai trattamenti di dati personali non svolti nell’UE, se relativi all’offerta di beni o servizi ai cittadini UE o tali da permettere il monitoraggio dei comportamenti dei cittadini dell’Unione Europea.
Non di secondaria importanza l’introduzione del diritto degli interessati alla “portabilità del dato” da un provider all’altro, in formato neutro e quello del “diritto all’oblio”, vale a dire la facoltà per ogni interessato di decidere e richiedere la rimozione di informazioni e dati personali per motivi legittimi dopo un determinato periodo di tempo, questione riferita soprattutto alla realtà digitale. L’esercizio di tale diritto deve tuttavia rispettare alcune esigenze specifiche come quella della libertà di espressione o la possibilità di condurre ricerche storiche.
Tra le novità più rilevanti ricordiamo l’obbligo per talune aziende e per gli enti pubblici di nominare un “data protection officer”. Figura interessante, considerato che una volta acquisita dovrà essere “mantenuta” per alcuni anni all’interno della struttura, ed il rapporto potrà essere interrotto solo ed esclusivamente per cause tassativamente riportate dal legislatore europeo, proprio per garantire continuità della protezione ed oggettività e trasparenza del soggetto.
Oltre all’introduzione del cosiddetto principio generale di “privacy by design” – disposizione che impone la previsione di misure a protezione dei dati già al momento della progettazione di un software o di un prodotto, il Regolamento introduce anche il requisito del “privacy impact assessment”, vale a dire la valutazione dell’impatto privacy con riferimento all’avvio di un nuovo trattamento per talune tipologie di dati (videosorveglianza, sanitari, biometrici ecc). Un concetto completamente stravolto rispetto al nostro attuale sistema: preventivare i rischi, preliminarmente adottare soluzioni che già in sede di raccolta del primo dato siano capaci di tutelarlo, con una “anticipazione” di responsabilità già sulla parte di progettazione.
Sanzioni altissime per i trasgressori, fino ad un milione di euro o al 2 per cento del fatturato annuale di un’azienda a livello globale. Tra le misure preventive preme menzionare l’obbligo di notifica di qualunque violazione di dati personali all’Autorità di controllo (nuova istituzione) e ai diretti interessati se a rischio di danno. Non meno rilevante l’introduzione della figura del “Joint Controller” o responsabile congiunto: nello specifico potranno sussistere due responsabili i quali – per un medesimo trattamento di dati personali – saranno tenuti a concordare in un contratto il perimetro delle rispettive responsabilità privacy. Il loro accordo avrà valore anche in caso di controllo da parte dell’autorità giudiziaria o amministrativa.
Non resta che attendere l’approvazione, e verificare il testo finale. Alcuni passaggi rinvenibili nel testo attualmente fanno comunque sorgere qualche dubbio: recentemente l’ambito di applicazione del Regolamento con riferimento alle strutture destinatarie è passato dall’avere almeno 250 dipendenti, al gestire 500 interessati (con alcuni criteri a corredo). La questione dunque è in corsa. Appare quanto mai opportuno, però, per le grandi realtà aziendali e nel pubblico, cominciare a familiarizzare con l’argomento, perché non sarà certamente indolore passare da quattro adempimenti cartacei e qualche misura di sicurezza, ad una vera e propria organizzazione della sicurezza con reperimento di figure preparate sia sotto il profilo informatico che organizzativo e non in ultimo, normativo.
Avv. Valentina Frediani
www.consulentelegaleinformatico.it
Coordinatore Nazionale ABIRT ( www.abirt.it )
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Mantellini la fa facile
La legge sulla par condicio (un'espressione latina che il 99,9 % degli italiani ignorava, prima che la pronunciasse il presidente Scalfaro il 24 settembre 1994) è nata solo ed esclusivamente perché c'era un soggetto politico proprietario di tre reti televisive e un numero imprecisato di giornali e riviste. Vorrei proprio vedere se scriverebbe lo stesso editoriale il giorno in cui Facebook, Twitter, Yahoo! e Libero diventassero di proprietà di un unico azionista, che concorre alle elezioni italiane... Onestamente, credo che non piaccia (quasi) a nessuno: ma è un male necessario, come direbbe il catechismo.LeguleioRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: Leguleio> La legge sulla <I> par condicio </I> > (un'espressione latina che il 99,9 % degli> italiani ignorava, prima che la pronunciasse il> presidente Scalfaro il 24 settembre 1994) è nata> solo ed esclusivamente perché c'era un soggetto> politico proprietario di tre reti televisive e un> numero imprecisato di giornali e riviste.> > Vorrei proprio vedere se scriverebbe lo stesso> editoriale il giorno in cui Facebook, Twitter,> Yahoo! e Libero diventassero di proprietà di un> unico azionista, che concorre alle elezioni> italiane...> > > Onestamente, credo che non piaccia (quasi) a> nessuno: ma è un male necessario, come direbbe il> catechismo.Internet pero' non ha padroni, quindi non rientra nelle indicazioni che il legislatore ha voluto dare con la legge sulla par condicio.Non esiste un unico soggetto che possa imporre un unico pensiero alla rete, pertanto la pluralita' sulla rete e' garantita.La par condicio, in rete, e' insensata.panda rossaRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: Leguleio> > La legge sulla <I> par condicio> </I>> > > (un'espressione latina che il 99,9 % degli> > italiani ignorava, prima che la pronunciasse> il> > presidente Scalfaro il 24 settembre 1994) è> nata> > solo ed esclusivamente perché c'era un> soggetto> > politico proprietario di tre reti televisive> e> un> > numero imprecisato di giornali e riviste.> > > > Vorrei proprio vedere se scriverebbe lo> stesso> > editoriale il giorno in cui Facebook,> Twitter,> > Yahoo! e Libero diventassero di proprietà di> un> > unico azionista, che concorre alle elezioni> > italiane...> > > > > > Onestamente, credo che non piaccia (quasi) a> > nessuno: ma è un male necessario, come> direbbe> il> > catechismo.> > > Internet pero' non ha padroni, quindi non rientra> nelle indicazioni che il legislatore ha voluto> dare con la legge sulla par> condicio.> Non esiste un unico soggetto che possa imporre un> unico pensiero alla rete, pertanto la pluralita'> sulla rete e'> garantita.> > La par condicio, in rete, e' insensata.dovermi sorbire lo psicoXXXXXnano a "siti unificati" mi farebbe un po' rabbrividire... per fortuna c'e' adblockattonitoRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: panda rossa> > La legge sulla <I> par condicio> </I>> > > (un'espressione latina che il 99,9 % degli> > italiani ignorava, prima che la pronunciasse> il> > presidente Scalfaro il 24 settembre 1994) è> nata> > solo ed esclusivamente perché c'era un> soggetto> > politico proprietario di tre reti televisive> e> un> > numero imprecisato di giornali e riviste.> > > > Vorrei proprio vedere se scriverebbe lo> stesso> > editoriale il giorno in cui Facebook,> Twitter,> > Yahoo! e Libero diventassero di proprietà di> un> > unico azionista, che concorre alle elezioni> > italiane...> > > > > > Onestamente, credo che non piaccia (quasi) a> > nessuno: ma è un male necessario, come> direbbe> il> > catechismo.> > > Internet pero' non ha padroni, L'internet in generale, no.L'internet italiana che si occupa di dibattito e informazione potrebbe presto averne uno solo. I soldi comprano anche server e domini, non solo reti televisive, giornali e riviste.> quindi non rientra> nelle indicazioni che il legislatore ha voluto> dare con la legge sulla par> condicio.In effetti sì, la legge sulla par condicio non riguarda, per dire, i quotidiani e le riviste cartacee, non riguarda i Comuni e il numero di comizi politici che vi si svolgono. E non si vede come potrebbe.> Non esiste un unico soggetto che possa imporre un> unico pensiero alla rete, pertanto la pluralita'> sulla rete e'> garantita.Imporre un unico pensiero, no.Cancellare tutti i pensieri non allineati con quelli del proprietario del servizio, sì, può farlo. :LeguleioRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: Leguleio> > Internet pero' non ha padroni, > > L'internet in generale, no.> L'internet italiana che si occupa di dibattito e> informazione potrebbe presto averne uno solo. I> soldi comprano anche server e domini, non solo> reti televisive, giornali e> riviste.Dimentichi che mentre le tv e i giornali sono in numero finito e quindi quando li hai comprati tutti non c'e' altro, la rete e' infinita.Puoi comprare tutti i siti che vuoi, ma ci sara' sempre spazio per tutte le voci e tutte le opinioni.> > quindi non rientra> > nelle indicazioni che il legislatore ha> voluto> > dare con la legge sulla par> > condicio.> > > In effetti sì, la legge sulla par condicio non> riguarda, per dire, i quotidiani e le riviste> cartacee, non riguarda i Comuni e il numero di> comizi politici che vi si svolgono. E non si vede> come potrebbe.La legge sulla par condicio serviva per mettere tutti i competitori delle elezioni sullo stesso livello, senza tener conto del loro peso politico e della loro ricchezza.Sulla rete questo equilibrio c'e' gia'.La rete non compromette l'equilibrio della competizione elettorale.> > Non esiste un unico soggetto che possa> imporre> un> > unico pensiero alla rete, pertanto la> pluralita'> > sulla rete e'> > garantita.> > Imporre un unico pensiero, no.> Cancellare tutti i pensieri non allineati con> quelli del proprietario del servizio, sì, può> farlo. > :Cancellare la rete?Ma ti sei inruppolito per caso?panda rossaRe: Mantellini la fa facile
l'avrai ignorato te chi ha fatto il classico come me non la ignorava affatto...latino e greco erano il nostro pane...poi le zappe si sa studiamo matematica.....i logici i razionali gli esseri piu' scassini del pianeta.arvaroRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: Leguleio> - Scritto da: panda rossa> > > > La legge sulla <I> par condicio> > </I>> > > > > (un'espressione latina che il 99,9 %> degli> > > italiani ignorava, prima che la> pronunciasse> > il> > > presidente Scalfaro il 24 settembre> 1994)> è> > nata> > > solo ed esclusivamente perché c'era un> > soggetto> > > politico proprietario di tre reti> televisive> > e> > un> > > numero imprecisato di giornali e> riviste.> > > > > > Vorrei proprio vedere se scriverebbe lo> > stesso> > > editoriale il giorno in cui Facebook,> > Twitter,> > > Yahoo! e Libero diventassero di> proprietà> di> > un> > > unico azionista, che concorre alle> elezioni> > > italiane...> > > > > > > > > Onestamente, credo che non piaccia> (quasi)> a> > > nessuno: ma è un male necessario, come> > direbbe> > il> > > catechismo.> > > > > > Internet pero' non ha padroni, > > L'internet in generale, no.> L'internet italiana che si occupa di dibattito e> informazione potrebbe presto averne uno solo. I> soldi comprano anche server e domini, non solo> reti televisive, giornali e> riviste.> > > > quindi non rientra> > nelle indicazioni che il legislatore ha> voluto> > dare con la legge sulla par> > condicio.> > > In effetti sì, la legge sulla par condicio non> riguarda, per dire, i quotidiani e le riviste> cartacee, non riguarda i Comuni e il numero di> comizi politici che vi si svolgono. E non si vede> come> potrebbe.> > > > Non esiste un unico soggetto che possa> imporre> un> > unico pensiero alla rete, pertanto la> pluralita'> > sulla rete e'> > garantita.> > Imporre un unico pensiero, no.> Cancellare tutti i pensieri non allineati con> quelli del proprietario del servizio, sì, può> farlo. > :gia lo psiconano (non sto facendo nomi, eh, censore statte bbono) imperversa su tiscali, ansa, e yahoo: cosa ha mangiato, cosa ha detto, dove e' stato, lo speciale sulla fidanzata della setimana, i processi pendenti, le foto da piccolo, etc etc. Vedermelo pure su siti di.. di.. caccia alla volpe, schede madri, ricamo, o sudoku, francamente, mi mette i brividi. Ho buttato il relevisore per non vedere sta gente (e non pagare il canone) e mo me lo devo ritrovare in versione web 2.0? eccavolo!attonitoRe: Mantellini la fa facile
bono scalfaro quello della trattativa stato mafia lui e i suoi amici sinistroidi.arvaroRe: Mantellini la fa facile
hai dimenticato però di dire una cosa: quando, per circostanze note a tutti, la gioiosa macchina da guerra di occhetto si trovò ad avere le mani su tutti i canali pubblici, la cosa andava non bene, ma benissimo per loro, anzi era giusta e sacrosanta. io non sopporto berlusconi, ma il suo difetto è quello di essere uguale uguale ai mangioni della parte politica avversa..giulioRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: giulio> hai dimenticato però di dire una cosa: quando,> per circostanze note a tutti, la gioiosa macchina> da guerra di occhetto si trovò ad avere le mani> su tutti i canali pubblici, la cosa andava non> bene, ma benissimo per loro, anzi era giusta e> sacrosanta.Puoi precisare meglio questa tua affermazione? Achille Occhetto si è dimesso da segretario nel 1994 (precisamente il 13 giugno), e fino a quel giorno il Pds non aveva mai avuto i numeri in parlamento per controllare la Rai.LeguleioRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: Leguleio> - Scritto da: giulio> > > hai dimenticato però di dire una cosa:> quando,> > per circostanze note a tutti, la gioiosa> macchina> > da guerra di occhetto si trovò ad avere le> mani> > su tutti i canali pubblici, la cosa andava> non> > bene, ma benissimo per loro, anzi era giusta> e> > sacrosanta.> > Puoi precisare meglio questa tua affermazione?> Achille Occhetto si è dimesso da segretario nel> 1994 (precisamente il 13 giugno), e fino a quel> giorno il Pds non aveva mai avuto i numeri in> parlamento per controllare la> Rai.aspetta e spera, deve chiedere a brunetta :DarmstrongRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: Leguleio[...]> Puoi precisare meglio questa tua affermazione?> Achille Occhetto si è dimesso da segretario nel> 1994 (precisamente il 13 giugno), e fino a quel> giorno il Pds non aveva mai avuto i numeri in> parlamento per controllare la> Rai.Piu' che altro è un luogo comune che, con l'eccezione (neanche troppo) delle reti media$et, la cultura italiana (stampa, cinema, Tv) fosse orientata a sinistra al punto che Rai 3 era soprannominata Telekabul.Luogo comune, come ho detto.La verità era composta da decine di persone che, vuoi per scelta, vuoi per convenienza, si allineavano con il pensiero più o meno dominante in modo più o meno consapevole.GTGuybrushRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: giulio> hai dimenticato però di dire una cosa: quando,> per circostanze note a tutti, la gioiosa macchina> da guerra di occhetto si trovò ad avere le mani> su tutti i canali pubblici, la cosa andava non> bene, ma benissimo per loro, anzi era giusta e> sacrosanta.> > io non sopporto berlusconi, ma il suo difetto è> quello di essere uguale uguale ai mangioni della> parte politica> avversa..se smettessi di guardare StudioAperto e IlGiornale sapresti delle verita' storiche un po diverse :)Guarda pure (escluso l'internim sul disastro manipulite 92-94) chi ha tirato le file nel decennio precedente... PSI e DC (la DC ovviamente anche molto piu indietro)La "famosa macchina" che citi non c'e' arrivata a 'tirare' il governo... al max nella coalizione ti trovavi un PSDIbubbaRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: Leguleio> La legge sulla par condicio è nata> solo ed esclusivamente perché c'era un soggetto> politico proprietario di tre reti televisive e un> numero imprecisato di giornali e riviste.> (...)> Onestamente, credo che non piaccia (quasi) a> nessuno: ma è un male necessario, come direbbe il> catechismo.Buffo ma sono contemporaneamente d'accordo con Mantellini e con Leguleio insieme (specie col titolo "mantellini la fa facile"). Ed e' presto detto il perche'...- il principio della par condicio, come dice Legu, nasce da una aberrante distorsione italiana- fatto colpevolmente il disastro, NON e' facile regolarlo.Con Mantellini, perche' all'alba del 2013, dove facebook ha piu utenti che l'europa (anche se meta' sono fake), e internet lo usano anche all'asilo nido, la legge sulla Par condicio ha svariati profili di paradosso e assurdita'.Aggiungiamo pure che il peccato originale e' della politica medesima... c'era una simpatica legge del 1957 che proibiva cariche politiche a chi fosse concessionario di licenze pubbliche (come le tv per es. -non ricordo i dettagli ma la sintesi e' questa-). OVVIAMENTE nessuno ebbe la voglia/forza di farla rispettare... e da qui i XXXXXX.Sono state anche fatte svariate interrogazioni parlamentari negli anni, finite nel tritadocumenti ovviamente.L'omino di arcore, con il solito spregio del ridicolo, ha sempre opposto il fatto che il concessionario fosse Confalonieri, quindi lui non c'entra :DbubbaRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: bubba> - il principio della par condicio, come dice> Legu, nasce da una aberrante distorsione> italianaE spieghiamo agli assenti e ai distratti qual è questa anomalia: la mancanza di una legge contro le concentrazioni industriali (legge antitrust), che ha permesso alla FIAT di diventare monopolista nel mercato dell'auto pappandosi di volta in volta Ferrari, Lancia-Autobianchi, e Alfa Romeo (e Iveco per gli autocarri), e a Fininvest di papparsi Italia 1 e Retequattro (in precedenza appartenevano rispettivamente a Rusconi e a Mondadori).Per fare un gioco di parole: si rimedia a un'anomalia con una legge anomala. /:> Aggiungiamo pure che il peccato originale e'> della politica medesima... c'era una simpatica> legge del 1957 che proibiva cariche politiche a> chi fosse concessionario di licenze pubbliche> (come le tv per es. -non ricordo i dettagli ma la> sintesi e' questa-). Se fosse mai stata applicata, sarebbe stata dichiarata incostituzionale.Perché mai uno a cui sono intestate concessioni non potrebbe candidarsi, e uno come Gianni Agnelli, che possedeva 5 fabbriche di autoveicoli, che non hanno bisogno di concessioni per lavorare, invece avrebbe potuto?Poi sappiamo che Agnelli alla politica non era interessato più di tanto, il problema con lui non si pose.LeguleioRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: Leguleio> - Scritto da: bubba> > > > - il principio della par condicio, come dice> > Legu, nasce da una aberrante distorsione> > italiana> > E spieghiamo agli assenti e ai distratti qual è> questa anomalia: la mancanza di una legge contro> le concentrazioni industriali (legge antitrust),> che ha permesso alla FIAT di diventaremhh non proprio. sono 2 problemoni parzialmente sovrapponibili, ma non uguali. L'anomalia del caso e' il Conflitto di Interessi. Ovviamente se tu diventi ricco oligo/monopolista, l'influenza (sui politici) e la possibilita di generare conflitti di interesse CRESCE.> Per fare un gioco di parole: si rimedia a> un'anomalia con una legge anomala.> /:ma infatti comprendo la ratio della par condicio... e' che non risolve affatto il problema, specie in tempi di internet (che tra l'altro, anche se teoricamente generale, era per uno specifico soggetto... nessuno prima era stato cosi spregiudicato mi pare)> > Aggiungiamo pure che il peccato originale e'> > della politica medesima... c'era una> simpatica> > legge del 1957 che proibiva cariche> politiche> a> > chi fosse concessionario di licenze pubbliche> > (come le tv per es. -non ricordo i dettagli> ma> la> > sintesi e' questa-). > > Se fosse mai stata applicata, sarebbe stata> dichiarata> incostituzionale.> Perché mai uno a cui sono intestate concessioni> non potrebbe candidarsi, e uno come Gianni> Agnelli, che possedeva 5 fabbriche di> autoveicoli, che non hanno bisogno di concessioni> per lavorare, invece avrebbe> potuto?Beh e' semplice. Perche se sei concessionario dello Stato e diventi "Stato" (ossia governo), crei un mostruoso conflitto di interessi. Se hai delle fabbriche d'auto no (poi OVVIO piu sei ricco, piu hai influenza sulla politica e sui partiti ecc ecc pero' non e' "istituzionalizzato").Sinceramente non so se non e' mai stata applicata. Certo e' che nessuno prima aveva avuto la "combo" di berlusconi : miliardario, dotato di TUTTI i mezzi di comunicazione, spregiudicato e fondatore&leader di un partito.Andava placcato subito.....> Poi sappiamo che Agnelli alla politica non era> interessato più di tanto, il problema con lui non> si pose.non a caso, credo. Cmq anche rispetto alla frase sulla 'legge anomala', in realta', piu che sul mero conflitto di interessi o sulla concentrazione dei media (e auto e media NON sono uguali sul piano elettoral-politico), andava fatta una legge anti-miliardari :P Si si, poi esce il blabbering sul fatto dei diritti di ognuno di far attivita politica e blabla... ma la realta' e' che NON sono/siamo tutti uguali, un miliardario sul campo (anche un Montezemolo x es) per me resta una gran brutta distorsione, per tutti i conflitti e la disparita' di poteri che porta in campo.bubbaRe: Mantellini la fa facile
- Scritto da: bubba> L'omino di arcore, con il solito spregio del> ridicolo, ha sempre opposto il fatto che il> concessionario fosse Confalonieri, quindi lui non> c'entra> :DDai che forse stavolta se ne va: si è liberato un posto come papa :DarmstrongSi, Greco e Latino, Bravo
Arvaro, latino e greco saranno pure stati il tuo pane, l'italiano, sembra, un po' meno.BohArvaro
Probabilmente dovresti scrivere in greco e latino che sono il tuo pane, l'italiano un po' menoBohPartiti ovunque...
In Italia, da più di 60 anni, vige la forma più raffinata di dittatura: la partitocrazia.il solito bene informatoRe: Partiti ovunque...
- Scritto da: il solito bene informato> In Italia, da più di 60 anni, vige la forma più> raffinata di dittatura: la> partitocrazia.pensa che in un altro articolo ho citato un tale di nome breulcsoni e mi hanno cancellato. Appiattiti su Potere, qui dentro.il padrone delle ferriereCompiti di un manager
Buondí,interessanti gli articoli di riflessione. Tuttavia Mantellini parte da un preconcetto: un manager deve essere un esperto della disciplina che intende dirigere o che é messo a dirigere.Tra le varie scuole di pensiero la mia opinione é "ni".Il 100%, cioé un chiaro "no" sarebbe irrealistico! Diciamo che la mia opinione tende al fatto che il presupposto é piú errato che corretto.Esistono molti casi di manager che sanno scegliere le persone giuste e creano un team che da' il risultato atteso = una "buona" gestione, senza necessariamente conoscere la materia. Ovvero, hanno un criterio per poter valutare se il progetto presentato dal team sia da rendere esecutivo o sia da mettere nel cassetto (cestinare? mai!) senza veramente conoscere la materia, ma conoscendo le persone che propongono il progetto.Mantellini presenta un problema "italiota" e lo chiama anomalia affermando che in Italia si scelgono sempre dei non esperti. Poi arrivano i "tecnici" che peró quelle scelte non le rendono esecutive (senza colpa, mi pare di leggere, ma forse sbaglio a interpretare).Ok, in un'azienda la cosa funziona cosí: il padrone - se non la dirige in prima persona - o gli azionisti si scelgono un manager che a quel punto risponde a... chi lo ha messo lí!E chi lo ha messo lí é anche quello che decide il criterio per cui una gestione é "buona" o meno (ecco perché l'ho messo tra virgolette anche nella frase piú sopra quel "buona").Quindi un candidato manager puotrebbe essere anche un mega esperto nella specifica materia ma magari fare errori madornali nella scelta delle persone per realizzare le sue idee. E quindi dare un risultato non soddisfacente. (l'esempio dei "tecnici" di cui sopra...)Ovvero, potrebbe avere un obiettivo che non necessariamente deve essere noto a "noi esterni" e pur non raggiungendo cio' che gli esterni "auspicano" egli realizza in pieno invero il piano aziendale.I manager piú capaci sono quelli invero che realizzano le proprie idee facendole accettare dalla proprietá e nota bene, portano a risultati sul lungo termine anche realizzando perdite/sconfitte sul breve.Attenzione... risultati = profitti per la proprietá sempre di piú e posibilmente per - appunto - un termine lunghissimo!E concludo ora aggiungendo un attributo alla parola manager: qual é e chi definisce l'obiettivo di un manager pubblico?Vorrei che Mantellini si facesse gentilmente cura di rispondere a questo interrogativo anche prendendo spunto dal background informatico.Saluti,il REIl RERe: Compiti di un manager
- Scritto da: Il RE> Buondí,> > interessanti gli articoli di riflessione.> Tuttavia Mantellini parte da un preconcetto: un> manager deve essere un esperto della disciplina> che intende dirigere o che é messo a> dirigere.> > Tra le varie scuole di pensiero la mia opinione é> "ni".> Il 100%, cioé un chiaro "no" sarebbe> irrealistico! Diciamo che la mia opinione tende> al fatto che il presupposto é piú errato che> corretto.> > Esistono molti casi di manager che sanno> scegliere le persone giuste e creano un team che> da' il risultato atteso = una "buona" gestione,> senza necessariamente conoscere la materia.> Ovvero, hanno un criterio per poter valutare se> il progetto presentato dal team sia da rendere> esecutivo o sia da mettere nel cassetto> (cestinare? mai!) senza veramente conoscere la> materia, ma conoscendo le persone che propongono> il> progetto.> > Mantellini presenta un problema "italiota" e lo> chiama anomalia affermando che in Italia si> scelgono sempre dei non esperti. Poi arrivano i> "tecnici" che peró quelle scelte non le rendono> esecutive (senza colpa, mi pare di leggere, ma> forse sbaglio a> interpretare).> > Ok, in un'azienda la cosa funziona cosí: il> padrone - se non la dirige in prima persona - o> gli azionisti si scelgono un manager che a quel> punto risponde a... chi lo ha messo> lí!> E chi lo ha messo lí é anche quello che decide il> criterio per cui una gestione é "buona" o meno> (ecco perché l'ho messo tra virgolette anche> nella frase piú sopra quel> "buona").> > Quindi un candidato manager puotrebbe essere> anche un mega esperto nella specifica materia ma> magari fare errori madornali nella scelta delle> persone per realizzare le sue idee. E quindi dare> un risultato non soddisfacente. (l'esempio dei> "tecnici" di cui> sopra...)> > Ovvero, potrebbe avere un obiettivo che non> necessariamente deve essere noto a "noi esterni"> e pur non raggiungendo cio' che gli esterni > "auspicano" egli realizza in pieno invero il> piano> aziendale.> > I manager piú capaci sono quelli invero che> realizzano le proprie idee facendole accettare> dalla proprietá e nota bene, portano a risultati> sul lungo termine anche realizzando> perdite/sconfitte sul> breve.> > Attenzione... risultati = profitti per la> proprietá sempre di piú e posibilmente per -> appunto - un termine> lunghissimo!> > E concludo ora aggiungendo un attributo alla> parola manager: qual é e chi definisce> l'obiettivo di un manager> pubblico?> > Vorrei che Mantellini si facesse gentilmente cura> di rispondere a questo interrogativo anche> prendendo spunto dal background> informatico.> > Saluti,> il REE' vero che un manager può essere non esperto nella materia che gestisce, l'esempio lampante è stato Steve Jobs e il suo, durante un keynote: "gli ingegneri hanno lavorato su... beh, non so cosa hanno fatto, ma ora funziona". L'importante è che un manager abbia una visione d'insieme, sappia ciò che vuole e con questo si proietti nel futuro (sperando di non aver capito male ciò che hai scritto).Ma qui non si parla di un'azienda che cerchi produrre, perfezionare e vendere un prodotto, ma di un ente preposto ad un compito ben specifico, i cui manager vengono scelti da accordi trasversali tra i partiti per curare i loro interessi! quindi poco importa se questo manager non sa nemmeno fare una ricerca su Google: l'importante è che faccia ciò che vada bene a chi in quel ruolo ce l'ha messo.il solito bene informatoRe: Compiti di un manager
- Scritto da: il solito bene informato> E' vero che un manager può essere non esperto> nella materia che gestisce, l'esempio lampante è> stato Steve Jobs e il suo, durante un keynote:> "gli ingegneri hanno lavorato su... beh, non so> cosa hanno fatto, ma ora funziona". Mmm, avrei preso ad esempio invece Tim Cook.Ok, facendo ironia, ma anche sottolineando che cosa fa un manager "standard" soprattutto nei confronti degli azionisti (datori di lavoro per lui!)> L'importante> è che un manager abbia una visione d'insieme,> sappia ciò che vuole e con questo si proietti nel> futuro (sperando di non aver capito male ciò che> hai scritto). Diciamo che hai riassunto correttamente, ma tralasciando l'aspetto che il manager é pur sempre un "dipendente"! > Ma qui non si parla di un'azienda che cerchi> produrre, perfezionare e vendere un prodotto, ma> di un ente preposto ad un compito ben specifico,Di una Autoritá... http://www.agcom.it/Default.aspx?message=contenuto&DCId=1non voglio essere pignolo, il mio "parallelo" era solo un esempio per dire come qualunque manager risponde del proprio operato di fronte a chi lo ha messo lí. Infatti...> i cui manager vengono scelti da accordi> trasversali tra i partiti per curare i loro> interessi! quindi poco importa se questo manager> non sa nemmeno fare una ricerca su Google:> l'importante è che faccia ciò che vada bene a chi> in quel ruolo ce l'ha> messo.qui esprimi correttamente e sinteticamente il succo. E la mia conclusione é, ahimé, una domanda (la stessa che ho espresso in altro modo nel tema di cui sopra): esiste ancora una persona "onesta" - mi si permetta l'abuso dell'aggettivo che vuole essere solo una generalizzazione e non é riferito ad alcuno in particolare - che non scenda a compromessi nel momento in cui questa si ritrovi ad adempiere ad una funzione pubblica?Ovvero che abbia la capacitá di arrivare a compromessi utili al perseguire il bene pubblico e non l'interesse privato?Ora, Mantellini conosce sicuramente Cardani meglio di me (anzi, io non lo conosco proprio e mi scuso per l'intromissione nei commenti) e quindi puó esprimere la sua opinione sulla nomina.Io da cittadino, mi auguro che magari il tale sia, seppur non un superesperto, magari la persona che voglia e sappia fare la differenza... poco importerá il suo curriculum allora.Mi piacerebbe appunto che il messaggio fosse positivo e propositivo e non si riduca ad un concentrarsi sui "calzini celesti"Il RERe: Compiti di un manager
questione annosa, in una autorità come Agcom contano molte competenze differenti. Alcune di queste però dovrebbero essere comprese nelle figure indicate dai partiti. Nella attuale Agcom solo Decina (membro indicato dal PD) ha un curriculum adeguato ad alcuni dei temi in discussione, gli altri sono paracadutati da marte (Cardani compreso) come in passato. Nella precedente gestione c'era anche un gastroenterologo. Pare evidente che qui siamo alcuni passi prima dalla discussione se sia meglio un buon tecnico o un buon politico. Per il resto la struttura tecnica che sta dietro l'autorità è il vero problema (anch'esso discretamente irrisolvibile)Massimo MantelliniRe: Compiti di un manager
Grazie della risposta.- Scritto da: Massimo Mantellini> [...]Per il resto la struttura tecnica> che sta dietro l'autorità è il vero problemaEsattamente.> (anch'esso discretamente irrisolvibile)Compito del "direttore" cambiare la situazione! Ma, appunto, chi decide il compito del "direttore"... ovvero, é questi una persona capace di scendere a compromessi col "datore di lavoro" e riuscire abilmente a realizzare il "bene pubblico"?Io mi auguro di si (sono un ottimista di natura). Impietoso sará altrimenti il giudizio (per quello che, ahimé, conta)... cioé solo dopo aver visto l'operato si puó dire se (tecnico o non tecnico) la persona é anche un Grande Manager. Ma partire subito a far intendere che é un quaqquaraquá [cit.] non si fa certo una buona partenza!Il RERe: Compiti di un manager
- Scritto da: Massimo Mantellini> questione annosa, > in una autorità come Agcom contano molte> competenze differenti. Alcune di queste però> dovrebbero essere comprese nelle figure indicate> dai partiti. Nella attuale Agcom solo Decina> (membro indicato dal PD) ha un curriculum> adeguato ad alcuni dei temi in discussione, gli> altri sono paracadutati da marte (Cardani> compreso) come in passato. Nella precedente> gestione c'era anche un gastroenterologo. Pare> evidente che qui siamo alcuni passi prima dalla> discussione se sia meglio un buon tecnico o un> buon politico. Per il resto la struttura tecnica> che sta dietro l'autorità è il vero problema> (anch'esso discretamente> irrisolvibile)Gent.mo Mantellini, gent.mo IL REC'è un equivoco di fondo che mina alla base i vs. ragionamenti.Si tratta dell'assunto (che avete richiamato, chi più chi meno, in modo più implicito che esplicito) che AGCOM è un soggetto che dovrebbe essere stato creato e che dovrebbe agire nel/per l'interesse pubblico, quello dello stato e della collettività.Purtroppo, non è assolutamente così. AGCOM si preoccupa essenzialmente, con anche una "connotazione" partitica (nel senso degli amici di...), degli interessi di pochi soggetti/lobby e PRIVATI.Provate a rivedere con questa chiave di lettura tutte le analisi sugli obiettivi, sui manager, i tecnici, la struttura operativa ecc. ... sarà tutto subito più chiaro...PS: Ovviamente, la stessa cosa vale parimenti per le tante altre "agenzie" e strutture "pubbliche" che dovrebbero operare per l'interesse comune...io soRe: Compiti di un manager
- Scritto da: io so> Gent.mo Mantellini, gent.mo IL RE> > C'è un equivoco di fondo che mina alla base i vs.> ragionamenti.> > Si tratta dell'assunto (che avete richiamato, chi> più chi meno, in modo più implicito che> esplicito) che AGCOM è un soggetto che dovrebbe> essere stato creato e che dovrebbe agire nel/per> l'interesse pubblico, quello dello stato e della> collettività.Anche il Parlamento. Non è forse così?> > Purtroppo, non è assolutamente così. AGCOM si> preoccupa essenzialmente, con anche una> "connotazione" partitica (nel senso degli amici> di...), degli interessi di pochi soggetti/lobby e> PRIVATI.> Su quali basi queste considerazioni?Fino alla parola "partitica" era interessante, poi diventa pessimista.In fondo capisco i suoi sospetti (spero che di tali si tratti), capisco meno i rancori basati su un'idea.> Provate a rivedere con questa chiave di lettura> tutte le analisi sugli obiettivi, sui manager, i> tecnici, la struttura operativa ecc. ... sarà> tutto subito più> chiaro...> La differenza la fanno le persone. Quelle che pongono il pubblico di fronte al privato sono Grandi persone. Non devono necessariamente essere dei super esperti in materia. Devono solo metterci la passione.> PS: Ovviamente, la stessa cosa vale parimenti per> le tante altre "agenzie" e strutture "pubbliche"> che dovrebbero operare per l'interesse> comune...Le posso solo consigliare di andare a votare.Il RERe: Compiti di un manager
Il manager deve essere colui che ha una visione d'insieme lungimirante ed intelligente.Sappia scegliere i giusti obbiettivi da raggiungere e la loro sequenza.Sappia scegliere le persone giuste per il compito da svolgere quindi deve avere dei collaboratori diretti che sappiano svolgere questo compito in modo ottimale altrimenti è un fallimento sicuro.A loro volta le persone selezionate devono sapersi circondare da tecnici dotati.Non necessariamente qualificati (il pezzo di carta conta fino ad un certo punto).Dotati e saperli motivare nel giusto modo.In questo modo si crea un team non vincente al 100% (perché è pura utopia), ma sicuramente valido e con buone probabilità di portare a casa l'obbiettivo.Ora io sono solo un tecnico e non un manager, ma ho vissuto a lungo in realtà di tutti i tipi e penso che quello che ho scritto sia il minimo dei requisiti.E' chiaro che fuori da questo discorso deve rimanere la politica, il parassitismo, il clientelismo, in nepotismo, raccomandati e tutta quella pletora di esseri insignificanti che abbondano alle nostre latitudini.La ricetta è semplice e se vogliamo le persone valide ci sono (non so ancora per quanto però se andiamo avanti così).Basta volerla attuare seriamente una volta per tutte.. . .Re: Compiti di un manager
Gent.mo RE il tuo pensiero pur formalmente corretto, non mi convince.Un manager per definizione deve essere professionista nel management esattamente quello che dici. se si tratta di business e organizzazione aziendale sono daccordo. La nostra agcom non e' una business unit, è un ente legislativo e di controllo sopratutto non ha i fondi per crearsi il team di tecnici necessario per supportare il manager con le necessarie competenze specifiche.Per analogia ti fareste operare da un bravo manager sanitario magari anche chirurgo ma senza staff medico ?1qualunquenighteagleRe: Compiti di un manager
No, non mi farei operare dal bravo manager sanitario, mi farei operare nel suo ospedale!Forse così diventa più chiaro il concetto. Grazie dell'esempio.Il RERe: Compiti di un manager
- Scritto da: Il RE> No, non mi farei operare dal bravo manager> sanitario, mi farei operare nel suo> ospedale!> > Forse così diventa più chiaro il concetto. Grazie> dell'esempio.Che forse non è stato recepito ;)Il bravo manager senza fondi è costretto a operarti LUI, auguri di una pronta guarigione...P.S. purtroppo per scarsità di fondi è anche il cuoco, portantino, segretario e lavapiatti :(armstrongRe: Compiti di un manager
- Scritto da: Il RE> Buondí,> > interessanti gli articoli di riflessione.TAGLIO> > Saluti,> il RENo, dico, ma sei deficente? Un commento serio, pacato, scritto bene, riflessivo... era anni che non ne vedevo uno su PI! A me sta roba seria, qui dentro ,fa venire da vomitare. Per favore, spistati su posti piu' seri, (tipo dal barbiere o al bar) a fare sti discorsi, che qui non e proprio aria. qui si viene a cazzeggiare e prendere per il XXXX gli articolisti cialtroni, sbanarsi tra opposte fazioni etc. Vegno qui a eilassarmi, mica a parlare di cose serie. Per favore vattene e non tornare mai piu', a meno che tu non accetti le regole e diventi pure tu un troll XXXXXfacente come tutto noi.Ossequi (aaaargh ho detto "ossequi"... vedi che mi stai gia' rovinando?!?!? via via, vattene!!)attonitoRe: Compiti di un manager
- Scritto da: attonito> No, dico, ma sei deficente? XXXXXXXXXX.> Un commento serio,> pacato, scritto bene, riflessivo... era anni che> non ne vedevo uno su PI! A me sta roba seria, 'sta roba> qui> dentro ,fa venire da vomitare. Via lo spazio prima delle virgola.> Per favore,> spistati Spostati.> su posti piu' seri, (tipo dal barbiere o> al bar) a fare sti discorsi, che qui non e> proprio aria. Non è proprio aria.> qui si viene a cazzeggiare e> prendere per il XXXX gli articolisti cialtroni,> sbanarsi Sbranarsi.> tra opposte fazioni etc. Vegno qui a> eilassarmi, Vengo qui a rilassarmi.> mica a parlare di cose serie. Per> favore vattene e non tornare mai piu', a meno che> tu non accetti le regole e diventi pure tu un> troll XXXXXfacente come tutto> noi.Come tutti noi.> Ossequi (aaaargh ho detto "ossequi"... vedi che> mi stai gia' rovinando?!?!? via via,> vattene!!)Si viene anche per imparare a scrivere in italiano. O almeno si spera.LeguleioRe: Compiti di un manager
Leguleio, anche il mio messaggio conteneva dei "typo" (chissà se me la perdonerà mai...).In ogni caso mi ha fatto tanto sorridere la satira dell'altro utente. Si faccia una risata anche lei, no? La leggo sempre con interesse: è una buona fonte. Saluti, il REIl RERe: Compiti di un manager
- Scritto da: Il RE> Leguleio, anche il mio messaggio conteneva dei> "typo" (chissà se me la perdonerà> mai...).> In ogni caso mi ha fatto tanto sorridere la> satira dell'altro utente. Si faccia una risata> anche lei, no? La leggo sempre con interesse: è> una buona fonte. Saluti, il> RECaro utente "il RE", Lei qui e' veramente fuori posto. Rischia di alzare il livello di PI da "letamaio" a "bettola". Se ne vadi, eschi, eschi*! * Detto volutamente in modalita' "Fantozzi". (Specifico, altrimenti qui viene il solito a mettere i puntini sulle "i")attonitoRe: Compiti di un manager
- Scritto da: Leguleio> - Scritto da: attonito> > > No, dico, ma sei deficente? > > XXXXXXXXXX.> > > > Un commento serio,> > pacato, scritto bene, riflessivo... era anni> che> > non ne vedevo uno su PI! A me sta roba> seria,> > > 'sta roba> > > > qui> > dentro ,fa venire da vomitare. > > Via lo spazio prima delle virgola.> > > > Per favore,> > spistati > > Spostati.> > > su posti piu' seri, (tipo dal barbiere o> > al bar) a fare sti discorsi, che qui non e> > proprio aria. > > Non è proprio aria.> > > qui si viene a cazzeggiare e> > prendere per il XXXX gli articolisti> cialtroni,> > sbanarsi > > Sbranarsi.> > > tra opposte fazioni etc. Vegno qui a> > eilassarmi, > > Vengo qui a rilassarmi.> > > > mica a parlare di cose serie. Per> > favore vattene e non tornare mai piu', a> meno> che> > tu non accetti le regole e diventi pure tu un> > troll XXXXXfacente come tutto> > noi.> > Come tutti noi.> > > Ossequi (aaaargh ho detto "ossequi"... vedi> che> > mi stai gia' rovinando?!?!? via via,> > vattene!!)> > > > Si viene anche per imparare a scrivere in> italiano. O almeno si> spera.a' legu', l'italiano l'ho imparato a scuola e, modestamente me la cavavo bene, come adesso. Errori strafalcioni, spazi, maiuscole, "acche" di troppo o mancanti: sono errori di digitazione. di solito scrivo e poi rileggo per cerreggere: per che correggere e' un simbpolo di rispetto per il poswto in cui si scrive. il fatto che io non corregga mai dovrebbe farti giungere ad un alogica e serena conclusione.attonitocardani
cardani dimettitiromeobautority
tutti insieme: cardani via||rgbIl ban dell'IP NON funziona :D
Annuziata, che palloso che sei! a te le cose entrano da un orecchio e escono da qeull'altro, ma te lo ripeto: bannare. l'ip. non. serve. a. niente. E adesso cancella pure questo messaggio.attonitogestire o censurare?
dal sito di Agcom "LAutorità per le garanzie nelle comunicazioni è unautorità indipendente, istituita dalla legge 249 del 31 luglio 1997.Indipendenza e autonomia sono elementi costitutivi che ne caratterizzano lattività e le deliberazioni.Al pari delle altre autorità previste dallordinamento italiano, lAgcom risponde del proprio operato al Parlamento, che ne ha stabilito i poteri, definito lo statuto ed eletto i componenti.Sono organi dellAutorità: il Presidente, la Commissione per le infrastrutture e le reti, la Commissione per i servizi e i prodotti, il Consiglio.Ciascuna Commissione è organo collegiale, costituito dal Presidente e da due Commissari.Il Consiglio è costituito dal Presidente e da tutti i Commissari.LAgcom è innanzitutto unautorità di garanzia: la legge istitutiva affida allAutorità il duplice compito di assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e di tutelare i consumi di libertà fondamentali dei cittadini."Per cui i paragoni con il privato non regge. Detto questo, meglio un competente(anche se politicamente scelto) che un incapace politicamente scelto. Sia nel pubblico che nel privato un manager non gestisce soltanto ma fa un sacco di altre cose. Un esempio. L'Apple con il manger proveniente dalla Coca Cola, dove aveva ottenuto ottimo risultati, falliva con Steve Jobs è rifiorita.Cardani poi non gestisce ma cerca di porre freni alle critiche al potere.Saluti PieroPiero B orelliRe: gestire o censurare?
- Scritto da: Piero B orelli> Sia nel pubblico che nel privato un manager non> gestisce soltanto ma fa un sacco di altre cose.> Un esempio. L'Apple con il manger proveniente> dalla Coca Cola, dove aveva ottenuto ottimo> risultati, falliva con Steve Jobs è> rifiorita.Non ho capito questa frase: chi era il manager? E che cosa ha fatto? > Cardani poi non gestisce ma cerca di porre freni> alle critiche al> potere.Boh...(newbie)LeguleioRe: gestire o censurare?
Buongiorno Leguleio,noto con dispiacere che un simpaticissimo post, a cui lei aveva anche dato risposta, é stato rimosso. Questo mi rende alquanto triste. Poteva essere un insegnamento non solo al prestare attenzione nel digitare i messaggi e alla grammatica italiana; ma anche alla tolleranza e interpretazione di messaggi sarcastici (io lo definii satira). Ci si deve ridere sopra. La censura lasciamola agli abusi palesi, non ad un innocente messaggio che faceva sorridere (criticandola) questa board.Mi dispiace per la censura del simpatico frequentatore, cui avevo persino risposto. Spero che torni!Leguleio, continuo sempre a leggerla per la sua meticolositá nelle fonti e preparazione.Saluti,il RE- Scritto da: Leguleio> - Scritto da: Piero B orelli> > > > > > Sia nel pubblico che nel privato un manager> non> > gestisce soltanto ma fa un sacco di altre> cose.> > Un esempio. L'Apple con il manger proveniente> > dalla Coca Cola, dove aveva ottenuto ottimo> > risultati, falliva con Steve Jobs è> > rifiorita.> > Non ho capito questa frase: chi era il manager? E> che cosa ha> fatto?> > > > Cardani poi non gestisce ma cerca di porre> freni> > alle critiche al> > potere.> > Boh...(newbie)Il RERe: gestire o censurare?
John Sculley (ved. per un informazione di massima http://en.wikipedia.org/wiki/John_Sculley ).Nel caso specifico mi pare un tentativo di censura politica piuttosto che l'applicazione delle norme dello statuto dell'Ente.Piero BorelliRe: gestire o censurare?
Buongiorno,la invito a rileggersi il mio post, che mi pare non abbia compreso.Il testo da lei riportato é disponibile al link riportato in un altro mio post (che poi é il sito ufficiale di agcom).Il paragone col privato era riferito a questo: "lAgcom risponde del proprio operato al Parlamento, che ne ha stabilito i poteri, definito lo statuto ed eletto i componenti."Che a lei la cosa piaccia o meno, l'unico modo per cambiare l'agcom é... e perdoni l'iperbole, cambiare il parlamento.Ovvero, nella credo pacatezza del mio post, un'altra soluzione sarebbe avere alla guida un manager che sappia scendere a compromessi col parlamento ma con il principio dell'utilitá pubblica.Credo abbia travisato il mio intervento. Io non ho mai parlato di "incopetenti".Abbia pazienza, se é stato messo lí suggerito da Monti, qualche carta piú di lei (e di me) il signore in questione la ha. Vediamo se saprá giocarsela al meglio ed essere un grande manager piuttosto che un quaqquaraquá [cit.].Mi premeva solo sottolineare come essere dei supertecnici non qualifica al ruolo di super manager tanto quanto non essere competenti della materia permette invece di gestirla.E se proprio vogliamo dirla tutta, per gestire le funzioni dell'agcom ci vuole appunto quella sagacia e quella diplomazia che a volte ai seppur bravi tecnici manca.Saluti,il REIl RERe: gestire o censurare?
gestire (gli amici hanno sempre bisogno eh...) <b> E </b> censurare (atr. 21 di che cosa???)io soGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 11 feb 2013Ti potrebbe interessare