Web – “I nostri utenti non corrono rischi, le voci in tal senso sono del tutto infondate”: così i boss di Scour , il sistema che come Napster o Gnutella consente di scambiare file via internet, hanno risposto ad un rapporto apparso sul Los Angeles Times e ripreso su tutti i media online.
Scour, un sistema pensato per favorire lo scambio di file multimediali, audio-video o semplici immagini, era finito nel mirino perché secondo l’inchiesta del Los Angeles Times anche i file privati dei suoi utenti sarebbero stati a rischio. In altre parole, è stato scritto, chi installava Scour rischiava di rendere pubblicamente disponibili tutti i propri file multimediali, anche quelli intesi per uso esclusivamente privato.
Gli autori di Scour hanno sottolineato che per far sì che un file del proprio computer sia reso disponibile agli altri utenti di Scour, un utente deve non solo essere d’accordo sulla condivisione ma deve anche specificare quali file devono essere condivisi.