Privacy, superscandalo negli States

Privacy, superscandalo negli States

Numerosi negozi online, tra cui alcuni dei più frequentati, si scambiavano in gran segreto i dati personali dei propri utenti raccolti con mezzi più o meno leciti
Numerosi negozi online, tra cui alcuni dei più frequentati, si scambiavano in gran segreto i dati personali dei propri utenti raccolti con mezzi più o meno leciti


Washington (USA) – I clienti di quattro grandi negozi online, ma pare che il numero potrebbe presto allargarsi a quaranta, hanno regalato dati personali non solo ai cyberstore che hanno utilizzato ma anche a tutti i loro partner. In pratica, attraverso una società di marketing, tutti i dati raccolti dai diversi siti sono stati fatti confluire in un unico database, in totale contraddizione con le assicurazioni sul rispetto per la privacy degli utenti pubblicate sui siti dei negozi coinvolti.

Nelle ultime ore lo scandalo va assumendo una proporzione sempre maggiore, con le dichiarazioni della società di marketing, la Coremetrics , che ammette di associare i dati personali degli utenti alle loro abitudini online, proprio a partire dallo shopping. Un risultato che neppure la contestatissima DoubleClick ha mai ammesso di perseguire.

In realtà, Coremetrics sul suo sito spiega per filo e per segno quali sono le strategie utilizzate e quale sia la capacità dei propri software nella raccolta e nella gestione delle informazione. Spiega anche come, grazie al network di siti associati, si possano monitorare meglio i consumatori online, perché grazie ai cookies che l’azienda ha elaborato, tutti i dati della navigazione vengono catturati via via che l’utente si collega ai siti del network.

Tra i nomi più conosciuti coinvolti nello scandalo si trova anche ToysRUs , negozio notissimo nel settore giocattoli. Il sito, come gli altri rivenditori online finiti alla ribalta dei media, offre lunghe spiegazioni sul trattamento dei dati personali dei suoi clienti, senza fare alcun accenno alla Coremetrics che pure “cattura” cookies su ciascuno dei suoi utenti…

Le associazioni dei consumatori sono naturalmente già sul piede di guerra (“una violazione imperdonabile”) e TRUSTe , l’azienda di garanzia a cui fanno riferimento questi e altri negozi online, ha annunciato una indagine approfondita sulle pratiche di marketing. Gli analisti, intanto, parlano di grave errore da parte dei protagonisti della vicenda, errore che si potrebbe tradurre in un drastico calo delle vendite e nella perdita di fiducia da parte dei clienti. Gli osservatori sostengono che ci si può attendere, nei prossimi giorni, l’apertura di inchieste federali sull’accaduto, inchieste che potrebbero portare alla luce le reali dimensioni di uno scandalo che tutti ritengono sia solo “la punta dell’iceberg”.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
2 ago 2000
Link copiato negli appunti