Roma – AMD e Intel hanno cominciato il nuovo anno con il lancio sul mercato di alcuni nuovi modelli di processore e il debutto di una nuova linea di chip mobili.
AMD, ormai interamente focalizzata sulla propria gamma di CPU a 32/64 bit, ha introdotto nella famiglia di processori Athlon 64 quattro nuovi modelli : il 3200+, il 3000+ e il 2800+, dedicati ai notebook mainstream, e il 3400+, dedicato invece ai PC desktop e ai notebook desktop replacement (DTR).
I primi tre chip appartengono alla nuova linea Mobile Athlon 64 Mainstream e sono dotati, al pari dei modelli DTR, del sistema di risparmio energetico PowerNow!. Nel prossimo futuro il chipmaker di Sunnyvale dovrebbe affiancare agli attuali modelli di Athlon 64 dedicati ai notebook versioni a basso voltaggio capaci di rivaleggiare più da vicino, in termini di consumi, con i Pentium M di Intel.
I tre Mobile Athlon 64 , il cui costo è rispettivamente di 293$, 233$ e 193$, verranno adottati entro la fine di gennaio sui notebook prodotti da eMachines.
L’Athlon 64 3400+ è il nuovo top di gamma di quella famiglia di CPU che, nel corso dell’anno, rimpiazzerà progressivamente gli Athlon XP e si porrà come diretta rivale, sia per costi sia per prestazioni, dei Pentium 4 di Intel.
L’Athlon 64 3400+, il cui prezzo è di 417$, sarà il cuore di alcuni nuovi PC e notebook venduti nei prossimi mesi da HP, Compaq, Fujitsu Siemens Computers, Alienware e Voodoo. I precedenti modelli di Athlon 64, il 3200+ e il 3000+, costano ora rispettivamente 278$ e 218$.
In concomitanza con il lancio dei nuovi chip da parte di AMD, DivX Networks ha fatto sapere che sta lavorando sull’ottimizzazione del proprio software di codifica video, Dr. DivX, per la piattaforma AMD64.
“La nuova versione ottimizzata di Dr. DivX verrà rilasciata entro la fine dell’attuale trimestre”, ha dichiarato Jerome Rota, co-fondatore e codec team lead di DivX Networks. “Con questa versione gli utenti potranno creare video DivX da qualsiasi sorgente più velocemente di quanto sia mai stato possibile prima d’ora: la tecnologia AMD64 può infatti accelerare il processo di codifica di circa il 18 percento”.
Il supporto all’architettura AMD64 è stato incluso anche in Nero 6.0 Ultra Edition, la nota suite per la masterizzazione di CD e DVD sviluppata da Ahead Software.
Continuando a concentrare molti dei suoi sforzi sul mercato mobile, Intel ha ampliato la propria offerta di CPU a basso voltaggio introducendo i primi modelli di Celeron M. Ecco i dettagli.
La nuova incarnazione mobile del Celeron si basa sulla stessa tecnologia Banias del Pentium M ma, rispetto a quest’ultimo, si rivolge alla fascia più economica dei notebook thin and light. Al fine di contenere il costo del suo nuovo processore mobile, il chipmaker di Santa Clara ha dotato il Celeron M di una quantità di memoria cache e di frequenze di clock inferiori a quelle del Pentium M.
I primi modelli di Celeron M lanciati sul mercato sono costituiti da due modelli a voltaggio standard (1,356 V) con clock a 1,3 GHz e 1,2 GHz e da un modello Ultra-Low Voltage (1,004 V) con frequenza di 800 MHz. Tutti e tre i chip adottano 512 KB di cache L2, un bus di sistema a 400 MHz e alcune tecnologie, come la Deep Sleep, per il risparmio energetico: fra queste manca il sistema SpeedStep, lo stesso che consente al Pentium M ed altre CPU mobili di Intel di decrementare automaticamente voltaggio e frequenza di clock nella modalità di alimentazione a batteria.
I Celeron M sono compatibili con i chipset della famiglia 855 e con l’852GM e conservano lo stesso processo di produzione a 130 nanometri de Pentium M. A differenza di quest’ultimo, le versione a basso consumo del Celeron non farà parte della piattaforma Centrino.
All’inizio di dicembre Intel ha consegnato alcuni campioni della versione Ultra-Low Voltage del Celeron M ai maggiori produttori di Tablet PC, i dispositivi a cui la nuova famiglia di chip a bassissimo consumo è particolarmente indirizzata.
Entro la fine di questo trimestre è invece atteso l’arrivo della prossima generazione di Pentium M , nome in codice Dothan .
L’altra novità d’inizio anno legata ai processori mobili x86 compatibili è il rilascio, da parte di Transmeta , di due nuovi processori Crusoe destinati ai piccoli dispositivi. Con una dimensione di 21 x 21 millimetri, i chip TM5700 e TM5900 sono il 50% più piccoli del proprio predecessore, il TM5800, e di conseguenza più adatti ai dispositivi mobili e alle applicazioni embedded.
Fra i sistemi a cui i nuovi Crusoe sono dedicati, Transmeta ha citato i thin client, i blade server, le stampanti, le fotocopiatrici, i terminali point-of-sale, gli smart display, i player portatili, gli ultra-personal computer e le set-top box.
I nuovi chip di Transmeta ereditano dalla linea di processori a basso consumo Crusoe un motore VLIW (Very Long Instruction Word) a 128 bit, la tecnologia per la gestione dei consumi LongRun (in grado di variare dinamicamente frequenza di clock e tensione di corrente) ed integrano un controller di memoria DDR SDRAM a 64 bit e un controller PCI a 32 bit. Entrambi offrono prestazioni che, secondo Transmeta, raggiungono quelle di un equivalente chip x86 a 1 GHz e integrano un quantitativo di cache L2 che va dai 256 KB del TM5700 ai 512 KB del TM5900.
Transmeta ha detto che un certo numero di produttori di piattaforme software ha già garantito il supporto ai suoi nuovi processori, fra cui Microsoft, Phoenix e MontaVista.
Entro la fine dell’anno Transmeta prevede di lanciare sul mercato Efficeon , un chip che dovrebbe essere maggiormente competitivo, in termini di prestazioni, con i Pentium M di Intel.
Via ha invece annunciato in questi giorni che affiderà a IBM la produzione di Esther , nome in codice di una CPU di nuova generazione che dovrebbe vedere la luce durante il prossimo trimestre. Parente stretto di Eden-N , Esther consumerà circa la metà rispetto al proprio predecessore e girerà a frequenze di clock intorno ai 2 GHz. Il nuovo chip verrà prodotto presso la fabbrica di IBM sita in East Fishkill, New York, con una tecnologia SOI low-k dielectric a 90 nanometri.