Professionisti IT freelance a rischio

Professionisti IT freelance a rischio

Occhi aperti per chi mette le proprie competenze internet al servizio di progetti poco trasparenti: la fregatura è dietro l'angolo. Ne parla uno sviluppatore
Occhi aperti per chi mette le proprie competenze internet al servizio di progetti poco trasparenti: la fregatura è dietro l'angolo. Ne parla uno sviluppatore

Roma – Gentile De Andreis, ho visto che pubblicate le “esperienze” di alcuni vostri lettori, così ho deciso di spedirvi questa mia magari per evitare che venga fatto ad altri quello che è stato fatto a me. Sono uno sviluppatore di applicazioni per il web con sei anni di intensa esperienza.

Nel 1997 ho iniziato la mia carriera fondando una piccola web agency nella mia città, Catania, eseguendo lavori anche da freelance. Dal 1997 al 2001 la mia esperienza e le mie conoscenze si sono evolute notevolmente e con essa anche la quantità e la qualità di progetti che sviluppavo ogni mese, riuscendo quindi ad avere uno “stipendio” che mi permetteva di vivere abbastanza bene.

Nel 2001 conosco un ragazzo, che mi propone di iniziare un “avventura” con una grossa e seria (solo in apparenza) web agency milanese, la quale mi offre uno stipendio abbastanza alto e l’opportunità di continuare a lavorare da casa, ottenendo però da parte mia l’esclusiva.

Dopo essere andato a Milano ed aver firmato il contratto (convinto anche da parole come “…saremo i migliori…” o “…siamo già in contatto con le più grosse aziende europee…”) inizia questa esperienza alquanto strana nel senso che ogni mese arrivava il denaro ma in effetti noi (il team) realizzavamo solo piccoli lavoretti che non potevano giustificare il nostro stipendio.

L’anno seguente, infatti, mentre io continuavo ancora a chiedermi come fosse possibile tutto ciò, mi arriva la lettera di licenziamento. Causa: la messa in liquidazione della società.

Chi fa questo lavoro (sopratutto da freelance) sa bene che perdere per un anno tutti i contatti, significa ricominciare tutto dall’inizio e con la crisi nel settore, notevolmente acutizzata nella città dove abito, è realmente difficile ricominciare.

Oggi a 31 anni con una moglie e una bimba, mi ritrovo con un bel curriculum in mano ma assolutamente senza lavoro e con grosse difficoltà economiche.

Spero che questa lettera possa evitare ad altri di incorrere in queste vere e proprie truffe che possono distruggere un professionista.

Saluti
Giuseppe G.

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Pubblicato il 20 mag 2003
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