Profste.com/Internet chiusa per ferie?

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Malgrado l'evoluzione verso vacanze e partenze intelligenti, le nostre città ad Agosto continuano a svuotarsi: perché mai la stessa cosa non dovrebbe accadere con Internet?
Malgrado l'evoluzione verso vacanze e partenze intelligenti, le nostre città ad Agosto continuano a svuotarsi: perché mai la stessa cosa non dovrebbe accadere con Internet?


Web – Agosto 1999: sono in “ritiro”, lavoro sul mio sito e approfitto della pausa estiva per fare tutto ciò che normalmente non ho tempo di seguire con la cura che meriterebbe. In quest’ottica rivedo e rifaccio la sottoscrizione del sito ai principali motori di ricerca italiani e non.

Inizio con Yahoo! , poi Altavista , Arianna . Arrivo a Virgilio che approfitta del tuo “aggiungi un sito” per farti iscrivere al “Webmaster Club”. In fondo, loro sanno bene che sul Web la vera forza è costituita dagli iscritti a un sito ancor più che da accessi e pagine visitate.

Completo la farraginosa procedura, provando il solito fastidio che tutti abbiamo provato nel riempire form troppo spesso indiscreti, dove si finisce per lasciare spazio alla fantasia nel dare le risposte. Arrivato all’ultimo click salta fuori una schermata che mi avverte che fino a fine Agosto non sarà possibile segnalare alcun sito. Virgilio era “Chiuso per Ferie”.

Allora la cosa mi aveva completamente sconvolto e ancora oggi il pensiero mi turba alquanto.

Quest’anno spero che ciò non accada, ma ne dubito. Tutti gli altri motori, specie internazionali, avevano invece accettato la mia segnalazione, come era doveroso.

Sarebbe stato di sicuro ridicolo, inadeguato e improprio sentirsi rispondere così da Yahoo! o altri. Il fatto che il rifiuto sia venuto da un sito italiano rendeva la follia più accettabile. In fondo, malgrado l’evoluzione verso vacanze e partenze intelligenti, le nostre città ad Agosto continuano a svuotarsi: perché mai la stessa cosa non dovrebbe accadere con Internet?

In teoria uno dei punti di forza del web sarebbe proprio il famoso “aperto 24 ore si 24, 7 giorni su 7”, ma sembra che l’Italian way abbia la meglio anche sul web. Questo può sembrare ovvio e scontato, ma è un fattore che non dobbiamo sottovalutare e deve farci riflettere, in momenti dove gli investimenti e le speranze sulla new economy in Italia sono così forti e al centro dell’ attenzione di tutti .

Le avvisaglie e i presagi della imminente desertificazione del web in Italia ci sono tutte. In parallelo si nota come le compagnie di telefonia mobile puntino sull’estate e sulla maggior mobilità che ne consegue per lanciare i servizi WAP , la versione ridotta e compressa di Internet per i cellulari.

Chiunque abbia modo di monitorare gli accessi ai siti e più in generale il numero di navigatori, si accorgerà dei veri e propri crolli che da venerdì sera a domenica notte rendono i siti delle lande desolate. A questo si aggiunge il fatto che gli aggiornamenti durante i fine settimana, specialmente estivi, si fanno rari (cosa che peraltro avviene troppo spesso anche durante l’inverno). Questo rende torto anche ai pochi navigatori, sempre più solitari e abbandonati, che si trovano davanti siti sempre uguali e perciò poco interessanti.

Sarebbe come se il mitico Wired news il sabato non uscisse e non fornisse a noi patiti del web le ultimissime di un mondo che per definizione non si ferma mai ed è always open. Cosa ancor più vera anche grazie all’avvento dell’accesso a Internet ovunque via WAP.

Tutto questo dovrebbe far riflettere molti gestori di siti e ragionare sul fatto che a chi si collega non è possibile non proporre aggiornamenti contiunui. E ‘ questa anzi una delle cose che si dovrebbero imparare per prime: il segreto è l’aggiornamento, continuo, perenne e sistematico. A prescindere da weekend vari, mare e montagna, estate e inverno, sole o pioggia. Purtroppo, ora qui da noi non è così.

E ‘ vero che fisiologicamente, anche negli USA, si nota un certo naturale rilassamento nei weekend, senza arrivare alla paralisi che troppo spesso si nota in Italia. Senza parlare del mese di Agosto che è considerato un mese come gli altri. D’altro canto, da loro in estate le città non si desertificano. E ‘ vero che, se vuoi, puoi fare la spesa anche la domenica o a mezzanotte.

Il parallelo è illuminante.

In Italia si continua a proporre offline uno schema di funzionamento della vita commerciale che prescinde dai bisogni dei consumatori (ci sono ancora dei benzinai che chiudono per la pausa pranzo) e questa tendenza pericolosa si nota anche online.

Altro che new economy!

Il fatto che ci siano negozi che chiudono a pranzo o che comprare del cibo dopo le 21 sia un’impresa impossibile, che i siti chiudano per ferie e che gli aggiornamenti continui siano solo teorici mostra una tendenza a proporre un modo tutto italiano di intendere il web. Si cerca di riproporre le stesse bizzarrie che regolano la nostra vita quotidiana in un mondo che nasce per essere sempre disponibile. Schemi vecchi e più adatti ad un Italia anni 60/70 che a ciò che il nuovo millennio richiederebbe e la tecnologia renderebbe attuabile.

E ‘ un sintomo pericoloso che mostra una innata resistenza al cambiamento di noi europei, che in Italia diventa quasi un credo, una religione. Un lato positivo e un effetto contrario a quanto detto, tuttavia, si nota.

Ieri sono stato in banca e ho notato con piacere che dal primo luglio inizierà l’orario continuato, senza più l’odiosa chiusura di due ore proprio a metà giornata, quando magari molti troverebbero il tempo per andarci. Alla mia richiesta di spiegazioni mi è stato risposto che sono misure prese per contrastare la concorrenza delle varie banche che operano solo online offrendo interessi più vantaggiosi, in cambio di una rinuncia al contatto umano che molti ritengono ancora prematuro.

Questo apre la strada alla speranza. Il web sta iniziando ad avere effetti tangibili anche nel mondo reale. Si spera solo che quest’estate a nessuno venga in mente di chiudere il sito per ferie.

Stefano Bargiacchi
profste.com

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Pubblicato il
27 giu 2000
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