Profste.com/La fine dei vecchi media?

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Un numero crescente di utenti internet trova le informazioni che desidera sulla rete e rischia di trascurare i media tradizionali. Una migrazione che si porta appresso la pubblicità
Un numero crescente di utenti internet trova le informazioni che desidera sulla rete e rischia di trascurare i media tradizionali. Una migrazione che si porta appresso la pubblicità


Web – In questi giorni di luglio è da due anni esatti che non acquisto un quotidiano.

Ricordo quasi con nostalgia il balzello che ogni giorno dovevo pagare all’edicolante per poter essere informato, in ritardo di 24 ore sulle notizie in cambio del piacere di sfogliare il giornale. Cosa che del resto fin da bambino è stata per me sempre un incubo, non ho mai realmente capito come fare per domare quelle pagine che non volevano saperne di rendersi leggibili comodamente.

Non per tutti voi sarà così. Certo è che la comodità di avere in tempo reale tutte le notizie, da tutto il mondo, oltre alle copie degli stessi giornali che si trovano in edicola, fa dell’informazione via web uno dei tratti più affascinanti della vita online.

A questo si aggiungono pubblicazioni, come Punto Informatico, che esistono solo su e grazie a Internet, rendendo il mondo dell’informazione più libero, diretto e meno condizionato.

A conferma di quanto detto sopra, un recente sondaggio della Screamingmedia rivela che milioni di americani (purtroppo da noi questi sondaggi sono ancora un po ‘ prematuri) che usano regolarmente Internet si fidano delle notizie che trovano online, tanto quanto di quelle offerte da TV, giornali e riviste.

Lo stesso sondaggio scopre che gli utenti della rete trovano che le informazioni fornite dal web siano più interessanti e facili da reperire rispetto ai media tradizionali. Inoltre trovano l’informazione online più accurata e aggiornata rispetto alla TV e con un maggior grado di approfondimento rispetto ai giornali.

Insomma, se da un lato i quotidiani e le riviste non sono certo destinati a scomparire, dall’altro è vero che, ogni giorno, una quota crescente dei loro lettori scopre che può ottenere gli stessi contenuti online, completamente gratis, dove e quando vuole.

La conseguenza inevitabile è che, con loro, si muoveranno i soldi della pubblicità.

Questo lo hanno ben capito in Mediaset, dove con Jumpy stanno cercando in ogni modo di occupare il territorio online, come fecero con l’etere negli anni ’80, preparandosi ad accogliere i loro seguaci televisivi. Il pupazzone verde è infatti onnipresente nelle trasmissioni televisive e spot proposti da Canale 5 & co. Non hanno invece, probabilmente, capito che le cose sulla rete funzionano un po ‘ diversamente e che non basta muovere il baraccone di veline e celebrità televisive per attirare traffico verso un sito. Come loro, tanti altri stanno commettendo lo stesso errore, ma questa è un’altra storia.

Resta il fatto che, per assistere ad una migrazione su larga scala dai media tradizionali al nuovo, ci sarà da aspettare degli anni, ma il processo è già cominciato e non farà che crescere.

Ritengo che comunque non si arriverà ad una reale sostituzione dell’informazione tradizionale con quella via web. Piuttosto, oltre all’affiancamento delle due fonti, già avvenuto, si assisterà ad un costante aumento del peso dell’informazione via Internet e questo è inevitabile.

Ricordate quando si diceva che la TV avrebbe ucciso l’industria cinematografica? E poi che il video registratore avrebbe ucciso televisione e cinema? Tutto ciò non è certo avvenuto, anche se l’avvento di quei nuovi mezzi ha portato ad un crescita qualitativa e quantitativa dell’offerta di entertainment nelle nostre case.

Lo stesso avverrà con Internet.

Stefano Bargiacchi
Profste.com

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Pubblicato il
18 lug 2000
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