Promemoria inutile per il ministro Gasparri

Promemoria inutile per il ministro Gasparri

di Massimo Mantellini - Una lettera al responsabile del dicastero delle TLC per parlare di broad band, dell'opportunità storica del wireless e della capacità di ascoltare la Rete. Tre nodi e tre richieste per Maurizio Gasparri
di Massimo Mantellini - Una lettera al responsabile del dicastero delle TLC per parlare di broad band, dell'opportunità storica del wireless e della capacità di ascoltare la Rete. Tre nodi e tre richieste per Maurizio Gasparri


Roma – Gentile sig. Ministro, le rubo solo qualche minuto. Desideravo lasciarle un promemoria. E poichè siamo in tempi tecnologicamente vorticosi mi accontento – non sapendo come raggiungere la sua scrivania presso il Ministero delle Comunicazioni – di appoggiarlo sul desktop elettronico del suo PC: presso il dicastero che dirige qualcuno che legge questo foglio ci sarà di certo.

Si tratta di un piccolo appunto probabilmente inutile, lo dico senza commiserazione alcuna. Ho visto chiaramente in questi anni in quale modesta considerazione vengono tenuti gli utilizzatori finali delle nuove tecnologie e non immagino ragione per cui si voglia proprio ora cambiare orientamento. Troppo importanti sono gli interessi del mercato delle TLC, gli equilibri del mondo del lavoro, gli impegni comunitari perchè ad essi venga anteposto l’interesse spicciolo degli utenti della rete Internet. Che in Italia sono da anni soggetti senza voce, bistrattati e scontenti.

Ma bando alle ciance, le scarabocchio sulla scrivania tre piccoli punti:

1 – Lei ha annunciato che per la prima volta il governo intende incentivare la larga banda con un contributo di 75 euro. Penso sig. Ministro – e non da ora – che sia una buona idea. E bene ha fatto a correggere il tiro sulla estensione dell’incentivazione alla TV satellitare. Si tratta di una misura inopportuna che riduce di molto la portata e la consistenza economica del provvedimento. Ma non è sufficiente: dall’incentivazioni vanno assolutamente escluse anche tutte quelle tipologie di accesso a Internet che si travestono da larga banda e tali non sono. Caro Gasparri, nell’interesse degli utenti, non consenta di comprendere nelle offerte incentivabili le ADSL a consumo nè gli accessi satellitari monodirezionali. Sarebbe una presa in giro. A tal proposito le rileggo la definizione di larga banda prodotta dalla commissione che lei stesso ha nominato qualche mese fa:

“Per larga banda si intende l’ambiente tecnologico che consente l’utilizzo delle tecnologie digitali al massimo grado di interattività”

Si tratta di una definizione ineccepibile sig Ministro, chiara ed azzeccata. E’ evidente che nessun collegamento alla rete Internet basato su una tariffazione a tempo puo’ rispondere a questi requisiti. In nessun caso. Per interagire al massimo livello in rete è necessario esserci. E per esserci è necessario non avere limitazioni temporali legate al costo del collegamento. Stia quindi attento ai troppi soggetti interessati che le ronzano attorno in questi giorni e pensi alla attuale vera necessità di base degli utenti della rete Internet. Quella di poter essere collegati senza limiti di tempo. Che poi la banda sia larga, larghissima o anche solo lunga non è così importante. Gli operatori le dicono che la connessione costa? Benissimo, è senz’altro vero. Il Governo incentivi solo quei collegamenti in cui i costi sono fissi e slegati dal tempo, e lasci alle leggi del mercato il resto delle opzioni commerciali. Avrà così il riconoscimento di migliaia di navigatori della rete Internet. E sarebbe – mi creda – la prima volta.

2 – Sul WI-FI non si nasconda dietro un dito. So bene che esiste in Italia come in altri paesi una specie di debito psicologico nei confronti degli operatori delle TLC che hanno acquistato le licenze UMTS. Provi però per un attimo a dimenticarselo. Ci sono mille maniere per porre rimedio a quella situazione. Ma non consegni la più importante nuova tecnologia senza fili nelle mani di pochi famelici operatori. Liberi le frequenze Sig. Ministro. Non ci rimandi, come ha dichiarato di voler fare, ad una salomonica futura decisione europea e per una volta tenga nel giusto conto le esigenze degli utenti e non solo quelle compagnie telefoniche. Un mezzo passo – magari involontario – è già stato fatto con il DPR 447 del 2001. Compia anche l’altro mezzo e si adoperi perchè venga lasciata al libero utilizzo la fascia dei 2,4 Ghz. E intanto che c’è, magari anche quella dei 5 Ghz. Crei in Italia quella situazione che si sta concretizzando in USA e in Gran Bretagna e per una volta non saremo gli ultimi degli ultimi. Gli operatori delle TLC potranno così agire nel mercato wireless in regime di vera concorrenza. Le reti civiche o quelle comunali si potranno sviluppare senza l’impiccio di bolli e scartoffie e noi utenti potremo per una volta godere direttamente e senza intermediari di una tecnologia potente e alla portata di tutte le tasche. E’ una occasione che non si ripeterà nel breve periodo. Lei ha, purtroppo, recentemente annunciato un decreto per il wi-fi che ridia certezze agli operatori . Quando si preoccuperà anche delle certezze per gli utenti ?

3 – Ascolti la rete Internet Sig. Ministro. Ascolti chi la utilizza, parli con loro, si confronti. Lei è del resto un dialogatore instancabile: oggi qualche milione di italiani utilizza quotidianamente Internet per lavoro, per raggiungere le informazioni o per il proprio tempo libero. Molte fra queste persone hanno chiara la percezione di quali siano i problemi da affrontare nell’era digitale e potrebbero di certo dare un contributo. Perchè il paese progredisca davvero nel campo delle nuove tecnologie è necessario un equilibrio di potere fra fornitori di servizi e fruitori degli stessi: questo equilibrio oggi in Italia è del tutto assente. E’ compito di chi occupa la sua scomoda poltrona ristabilirlo, non se ne dimentichi. Lei in questi mesi ha scelto come consulenti del suo Ministero personaggi molto variegati, ma tutti accomunati da una grande distanza dalla concretezza della Internet italiana. Più che segnalarle qui la mia inutile perplessità le lascio un invito. Perda qualche ora in rete: si accorgerà subito che esistono intelligenze che possono aiutare lo sviluppo della rete in Italia. Parli con loro, spieghi il suo parere, chieda aiuto. Sono in ballo questioni grosse, caro Gasparri, paroloni come accesso alla informazione, cultura e libertà di espressione , sono oggi il centro di una dialettica digitale complicata e piena di responsabilità per tutti. Non le lasci in mano al mercato. Non le deleghi troppo o per lo meno non solo ad interlocutori più o meno interessati. Si ricordi – mi perdoni la battuta – che è stato eletto per questo.

Distinti saluti
Massimo Mantellini

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Pubblicato il
9 ott 2002
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