Roma – I DVD di nuova generazione attendono ormai da tempo ai nastri di partenza, ma la pistola dello starter è rimasta a lungo inceppata. Perché Blu-ray e HD DVD possano finalmente sbarcare sul mercato, i produttori di drive e i replicatori di dischi hanno infatti bisogno delle licenze dell’ AACS (Advanced Access Content System), la tecnologia di digital rights management (DRM) adottata da entrambi gli standard per proteggere i contenuti digitali.
I membri dell’ente che ha il compito di formalizzare la licenza, l’AACS Licensing Authority ( AACS-LA ), non hanno ancora raggiunto un accordo definitivo : se le specifiche alla base della tecnologia sono state partorite in tempi relativamente rapidi, le questioni legate ai termini e alle condizioni di implementazione di AACS si stanno invece protraendo da molti mesi.
La scorsa settimana l’AACS-LA ha deciso di uscire momentaneamente dall’impasse pubblicando l’ AACS Interim Adopter Agreement , una licenza provvisoria che permetterà ai produttori di hardware e contenuti di ottenere le chiavi crittografiche necessarie per iniziare a stampare i dischi pre-registrati e a commercializzare i player in grado di leggerli.
La licenza provvisoria dell’AACS dovrebbe consentire ai supporter di entrambi i formati in lotta di rispettare le tabelle di marcia annunciate verso la fine dello scorso anno: queste prevedono l’arrivo dei primi lettori HD DVD verso la fine di marzo e di quelli Blu-ray a maggio.
Il rilascio dell’ Interim Adopter Agreement , tuttavia, non significa affatto che i membri dell’AACS-LA – Disney, Intel, Microsoft, Matsushita, Warner Brothers, IBM, Toshiba e Sony – abbiano finalmente appianato le proprie divergenze. Il testo dell’attuale licenza, ad esempio, manca di sciogliere uno dei nodi più discussi di AACS : la funzionalità mandatory managed copy (MMC). Questa caratteristica dovrebbe garantire all’utente la possibilità di “rippare” il contenuto di un disco BD-ROM o HD DVD sul proprio hard disk, farne lo streaming verso gli altri computer della casa ed eventualmente trasferirlo su di un player portatile.
I due massimi sostenitori dell’MMC sono Microsoft e Intel, entrambe interessate a che nulla ostacoli la diffusione delle reti domestiche basate sulle rispettive tecnologie software e hardware. Tra i principali detrattori si contano invece le major di Hollywood, come sempre molto restie nel concedere “troppe libertà” agli utenti. Tra queste c’è 20th Century Fox, che in seno alla Blu-ray Disc Association (BDDA) ha promosso un’ulteriore layer di protezione noto come BD+ . Sebbene Fox non faccia parte del consorzio di aziende che ha sviluppato AACS, la decisione della BDDA di integrare BD+ nella specifica standard ha finito per dividere anche i membri della AACS-LA : Microsoft, ad esempio, teme che BD+ possa impedire agli utenti di PC media center di condividere i contenuti protetti attraverso le proprie reti domestiche.
Se AACS-LA è riuscita a redigere un accordo di licenza transitorio è solo perché i primi dispositivi AACS che arriveranno sul mercato non avranno alcuna capacità di registrazione : questo ha permesso ai membri dell’associazione di lasciare momentaneamente in sospeso tutte le questioni relative a MMC e BD+. L’ Interim Adopter Agreement afferma infatti espressamente che i proprietari dei contenuti “non sono autorizzati ad applicare la Managed Copy prima di firmare il Final Agreement”, ossia la futura versione finale del contratto di licenza.