Prove tecniche di ascensori spaziali

Prove tecniche di ascensori spaziali

Curiosa la competizione sponsorizzata dalla NASA: 50mila dollari al miglior progetto, seppure in scala ridotta, che più assomiglia all'ascensore spaziale, obiettivo sempre più concreto
Curiosa la competizione sponsorizzata dalla NASA: 50mila dollari al miglior progetto, seppure in scala ridotta, che più assomiglia all'ascensore spaziale, obiettivo sempre più concreto


Moffett Field (USA) – Cresce la voglia di sfruttare ulteriormente lo spazio extraterrestre e le ricerche sul rivoluzionario ascensore spaziale attirano le scommesse di università e governi. Alla maniera del DARPA Grand Challenge , il governo USA assegnerà un premio di 50mila dollari al team scientifico che costruirà robotrasportatori in grado di muoversi su sottili cavi nanoassemblati.

E’ così che dieci squadre di ingegneri, canadesi e statunitensi, si scontrano in una insolita gara indetta dall’ Ames Research Center della NASA per la costruzione di questi innovativi robot. Vince chi riesce a spostarsi alla velocità di un metro al secondo , arrampicandosi su un resistentissimo filo di nanotubi al carbonio lungo 60 metri.

“E’ un primo passo verso una tecnologia estremamente interessante”, dichiara Brant Sponberg, responsabile del programma di ricerca Centennial Challenges . L’obiettivo è concettualmente semplice, nonostante gli esperti della NASA prevedano che si possa iniziare a realizzarlo intorno al 2020 : lunghissimi cavi collegati a satelliti e stazioni orbitali, utilizzabili per muovere materiali e merci.

Proprio questi cavi dovranno sopportare “pesi pazzeschi”, sostiene Marc Schwager di Spaceward Foundation , l’associazione non profit che organizza l’evento insieme alla NASA. Finora, il progresso nanotecnologico ha dato vita a “fibre della grandezza d’un capello in grado di sollevare un essere umano”, continua Schwager. Serviranno quindi grandi passi in avanti sia in questo settore che in quello dell’elettronica.

Le proposte dei vari team partecipanti sono assai varie e tengono conto delle numerose conoscenze richieste dal progetto. Tuttavia la situazione è ad uno stadio primordiale : sebbene lo sviluppo di cavi nanoassemblati sia ad un buon punto, soltanto il robot della British Columbia University è riuscito a scalare nel tempo limite il prototipo di “supercavo” predisposto per la sfida.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 24 ott 2005
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