Roma – Qualche tempo fa il pesantissimo sito del Garante per la privacy, www.garanteprivacy.it , è stato sottoposto ad una profonda revisione che ha senz’altro notevolmente migliorato l’interfaccia per chi vi si reca, almeno ad ascoltare i commenti che ha suscitato in molti webmaster l’operazione di restyling.
Accedere alle attività istituzionali dell’Autorità garante è ora più facile, così come risulta più semplice istruirsi sulle procedure per adire il Garante, presentare un ricorso o promuovere un procedimento. Non solo, al sito si può accedere anche con browser alternativi, come Mozilla, con cui un tempo era impossibile navigare su quelle pagine.
Una delle note positive della nuova versione, di cui ancora si parla nella home page stessa del sito, “è nella sua accessibilità da parte di utenti non vedenti – per usare le parole del sito stesso – grazie a software che permettono di allargare l?ambito della comunicazione”. Una novità che non è apprezzata da tutti, compresi alcuni esperti del settore, come quelli che frequentano la mailing list dedicata all’accessibilità e all’usabilità Humana , secondo i quali si dovrebbe far di più per agevolare l’accesso.
Ma una delle osservazioni più maliziose riguarda invece un piccolo link in basso a destra della home page, dal titolo “Sito fruibile da utenti non vedenti”, cliccando il quale si va ad una pagina che pubblicizza uno, ma solo uno, dei tanti tool commerciali in circolazione, che si può visionare in versione prova per 30 giorni. Qualcuno ha parlato di pubblicità ma, come detto, si tratta di un link seminascosto, quasi invisibile, e non ha certo quella urlata platealità tipica della pubblicità. Tanto più che il sito del Garante mette le mani avanti e spiega che la segnalazione del tool avviene “a mero titolo di esempio” .