Roma – Settimane tristi e dure queste per l’editoria on e off line. Dopo il drastico ridimensionamento di CWW.it, un tempo sito specializzato del network di Affari Italiani che ha tentato e fallito l’avventura dell’informazione a pagamento, arriva la conferma della già temuta chiusura di Punto.com.
Punto.com, quotidiano della comunicazione che aveva saputo fondere rete e carta, ora sul proprio sito non lascia molto spazio alle speranze dei tanti che fin dal febbraio 2001 hanno seguito le sue molteplici offerte informative. Sull’edizione cartacea la chiusura è ufficialmente attribuita all’inattesa contrazione dei ricavi pubblicitari. Non tutti credono però a quelle motivazioni. Su Quinto Stato un interessante intervento dell'”ex” Marco Barbieri disegna uno spaccato della vicenda del “netpaper” che tanti consensi aveva saputo raccogliere. “Amarezza” è stata espressa per la chiusura di Punto.com dal sindacato dei giornalisti e da altre associazioni professionali.
Ma a far rumore in queste ore non è solo l’editoria online italiana perché sull’orlo della chiusura sarebbe anche Salon.com , magazine online di grande richiamo e di enorme celebrità che ha al suo attivo la bellezza di 47.300 sottoscrittori, utenti cioè che pagano per leggere gli articoli pubblicati su web.
Salon, probabilmente la prima tra le ezine più celebri e pioniere della rete a tentare la via dell’informazione online per abbonamento, non è più in grado di pagare l’affitto della propria sede né le utenze. La sua situazione finanziaria, così come è stata presentata alla Securities and Exchange Commission statunitense, è desolante al punto che si teme che con marzo Salon abbandonerà le pubblicazioni e il suo folto pubblico.
Non stiamo parlando di bruscolini: negli ultimi tre mesi del 2002 Salon ha perso qualcosa come 1,2 milioni di dollari, portando il suo rosso addirittura a 81 milioni di dollari…
Una situazione che, proprio in virtù delle decine di migliaia di abbonati conquistati dall’azienda, è destinata a imporre nuove riflessioni a molte iniziative editoriali condotte online.
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ma cos'e' un weblog ?
non l'ho mica capito ..... qualcuno me lo potrebbe spiegare ?grazie mille :-)AnonimoRe: ma cos'e' un weblog ?
- Scritto da: Anonimo> non l'ho mica capito ..... qualcuno me lo> potrebbe spiegare ?> > grazie mille :-)Se seguivi il link nell'articolo lo vedevi da solo. E' uno spazio personale dove pubblicare opinioni e altro e poter ricevere commenti, e' interazione con altri utenti ecc... Nell'archivio di pi ci sono diversi articoli sull'argomento. Non e' poi tutta questa novita' eh...TieFighterRe: ma cos'e' un weblog ?
- Scritto da: TieFighter> > - Scritto da: Anonimo> > non l'ho mica capito ..... qualcuno me lo> > potrebbe spiegare ?> > > > grazie mille :-)> > Se seguivi il link nell'articolo lo vedevi> da solo. E' uno spazio personale dove> pubblicare opinioni e altro e poter ricevere> commenti, e' interazione con altri utenti> ecc... Nell'archivio di pi ci sono diversi> articoli sull'argomento. Non e' poi tutta> questa novita' eh...Classica risposta da "utonto" windows......la cortesia da te non e' di casa,vero?AnonimoRe: ma cos'e' un weblog ?
Ma che pizza..pure per i weblog devono esserci i troll che fan partire i soliti flame su linux e win..dalla sua risposta hai capito anche di che razza/religione/sesso e'? Non potevi insultarlo e basta? (tra l'altro io tutta sta maleducazione non l'ho vista)E per favore non rispondete, altrimenti parte davvero il flame..- Scritto da: Anonimo> > - Scritto da: TieFighter> > > > - Scritto da: Anonimo> > > non l'ho mica capito ..... qualcuno me> lo> > > potrebbe spiegare ?> > > > > > grazie mille :-)> > > > Se seguivi il link nell'articolo lo vedevi> > da solo. E' uno spazio personale dove> > pubblicare opinioni e altro e poter> ricevere> > commenti, e' interazione con altri utenti> > ecc... Nell'archivio di pi ci sono diversi> > articoli sull'argomento. Non e' poi tutta> > questa novita' eh...> Classica risposta da "utonto" windows...> ...la cortesia da te non e' di casa,vero?AnonimoRe: ma cos'e' un weblog ?
ci sono cento altre persone che te lo potrebbero spiegare meglio di me, ma visto che non ti ha ancora risposto nessuno me la tento io.Un weblog è una specie di diario su internet dove il proprietario annota fati e vicende personali e/o di interesse pubblico... vedi manteblog.AnonimoRe: ma cos'e' un weblog ?
è uno spazio per egocentrici autoesaltati che si sentono in ditritto di fare i predicatori, gli storici, i reporter, i giornalisti e gli esperti su qualcosa. In generale un "blog" è uno spazio che permette ad un coglione qualunque di avere il suo momento di notorietà con qualche amico (altrettanto sfigato).AnonimoRe: ma cos'e' un weblog ?
- Scritto da: Anonimo> È uno spazio per egocentrici autoesaltati> che si sentono in ditritto di fare i> predicatori, gli storici, i reporter, i> giornalisti e gli esperti su qualcosa. In> generale un "blog" è uno spazio che permette> ad un coglione qualunque di avere il suo> momento di notorietà con qualche amico> (altrettanto sfigato).nessuno ti obbliga ad andarci e sinceramente in tutta la mia esistenza internettiana mi è capitato di imbattermici solo una volta: chi sei tu per giudicare?AnonimoGoogle e Orwell
A me Google sta molto ma molto simpatico credo che abbia dato una spallata ad una certa ingessatura di molti servizi web. Pero' attenzione: Google registra quello che diciamo su Usenet, registra quello che scriviamo sui Blog, registra le nostre pagine web. E' inquietanteTieFighterRe: Google e Orwell
- Scritto da: TieFighter> A me Google sta molto ma molto simpatico> credo che abbia dato una spallata ad una> certa ingessatura di molti servizi web.> Pero' attenzione: Google registra quello che> diciamo su Usenet, registra quello che> scriviamo sui Blog, registra le nostre> pagine web. E' inquietanteDirei di no: siti web, newsgroup e blog sono pubblici per definizione.Il problema non è registrare queste cose che sono dichiaratamente pubbliche, è quando non esistono più cose che non siano pubbliche.gerryRe: Google e Orwell
- Scritto da: TieFighter> Pero' attenzione: Google registra quello che> diciamo su Usenet, registra quello che> scriviamo sui Blog, registra le nostre> pagine web. E' inquietanteGoogle non è il soto a registrare tutto. C'è Internet Archive che registra tutto e nel tempo. Vuoi vedere com'era punto informatico qualche tempo fa'? Prova questo URL:http://web.archive.org/web/*/http://punto-informatico.it/malexRe: Google e Orwell
- Scritto da: malex> > - Scritto da: TieFighter> > > Pero' attenzione: Google registra quello> che> > diciamo su Usenet, registra quello che> > scriviamo sui Blog, registra le nostre> > pagine web. E' inquietante> > Google non è il soto a registrare tutto. C'è> Internet Archive che registra tutto e nel> tempo. Vuoi vedere com'era punto informatico> qualche tempo fa'? Prova questo URL:> http://web.archive.org/web/*/http://punto-infSi' pero' non siamo fatti per avere memoria di ogni cosaAnonimoRe: Google e Orwell
> http://web.archive.org/web/*/http://punto-inf> > Si' pero' non siamo fatti per avere memoria> di ogni cosaE' un bug dell'essere umano, non una feature. Altrimenti la gente si ricorderebbe che una decina di anni fa,l'Iraq era un alleato degli stati Uniti contro il regime Iraniano e Komeini. E che una ventina di anni fa, l'Iran era alleato degli stati uniti, infatti gli vendevano i caccia F14 e i missili phoenix (ogni missile costava negli anni 80, un milione di dollari!).E' un bug, perche' senno' la gente si ricorderebbe dei rimpasti della classe dei politici.lordauberonRe: Google e Orwell
LOLAnonimoazz mi bloggo anche io!
:-)AnonimoRe: azz mi bloggo anche io!
Sì, sì ! Anch'io !!! :-)AnonimoVa bene, solo una cosa, pero`...
Che Google non faccia l'errore fatto da Yahoo acquistando WebRing.orgOvvero quando una cosa funziona, LASCIALA STARE.Non cambiare l'interfaccia, il layout, a cui molti visitatori si sono affezionati, non fare cose del genere nell'ambito di un tentativo di integrare blogger con l'attuale intefaccia di navigazione di Google. Potrebbe sfasciarsi tutto... come e` successo a WebRing.AnonimoRe: Va bene, solo una cosa, pero`...
LOLAnonimoRe: Va bene, solo una cosa, pero`...
- Scritto da: Alex¸tg> Che Google non faccia l'errore fatto da> Yahoo acquistando WebRing.org> > Ovvero quando una cosa funziona, LASCIALA> STARE.Beh, quando google ha comprato deja.com funzionava, ma aveva un'interfaccia inusabile !!! Oggi invece la ricerca sui gruppi, grazie alle modifiche di google, e' diventata una scheggia !Ciao !KerNivoreRe: Va bene, solo una cosa, pero`...
- Scritto da: Alex¸tg> Non cambiare l'interfaccia, il layout, a cui> molti visitatori si sono affezionatiCome PI 8.0.0 <*grin*> ?Mi sono abituato in fretta alla nuova versione, pero il "virgolette" e' meno visibile e a volte me lo perdo :-(Non e' che c'e' un archivio ?GiamboMa che vendono questi?
Blogger.Il bidone aspiratutto ?una nuova marca di gomme da masticare?non capiscoAnonimoblogger?
magari spiegare che roba e' il blogger no ?AnonimoRe: blogger?
sei un alieno?AnonimoRe: blogger?
> tutti parlano di tutto, a casaccio...oddio che qualunquismo figlio dell'ignoranza e di un certo snobismoAnonimoRe: blogger?
- Scritto da: Anonimo> > tutti parlano di tutto, a casaccio...> > oddio che qualunquismo > figlio dell'ignoranza e di un certo snobismoNon mi sembra proprio ignorante uno che cita Pareyson. La gente al massimo conosce Eco, e come "romanziere" più che semiologo.A parte questo, ignoranti sono quelli che pensano di aver diritto di metter bocca su qualsiasi cosa, sempre comunque e quantunque anche se non ne sanno mezza..... per il semplice fatto che si può digitare qualsiasi cosa gratis, facilmente, senza alcun controllo e senza assunzione di responsabilità intellettuale.Non ha torto il tipo, per niente. Chiunque può metter su la sua bella paginetta e sparare c@zzate a 360°, anzi 365°.... se non è qualunquismo e ignoranza questo !AnonimoRe: blogger?
e' piu' facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che per un istruito aprire il proprio cuoreAnonimoRe: blogger?
> Chiunque> può metter su la sua bella paginetta e> sparare c@zzate a 360°, anzi 365°.... se non> è qualunquismo e ignoranza questo !Pensala come vuoi, ma nel mio paese blogger viene usato per mantenere una sorta di giornale locale, completo di commenti, notizie e appuntamenti. La gente lo usa e per i gruppi locali è una pacchia.Salutoni,sua maestà, dalla piccola plebe.AnonimoRe: blogger?
> NO. GRANDISSIMO!!!! :)))))Mi sei piaciuto!AnonimoRe: generalizzazioni e luoghi comuni.
- Scritto da: avvelenato> io vedo un analisi> interessante, per carità nulla di> eccezionale, ma comunque interessante> nell'articolo. Se tu invece lo trovi vuoto..> spiegami perchè, senza generalizzare.La questione *E'* generale, dunque la tua richiesta è già un'antinomia. E' il concetto stesso che è deprecabile, non i dettagli o l'articoletto.> > Fenomeno già ampiamente analizzato> > dal grande Pareyson, ad esempio, ed in> parte> > dal suo allievo Eco e da Baudrillard.> scusa l'ignoranza, ma questi non li conosco.> Non è che ti stai macchiando dello stesso> crimine che stai denunciando? almeno> l'autore della notizia però qualche link lo> ha messo. Dove stiamo andando ? Si deve arrivare a "mettere un link" anche quando si cita Dante Alighieri o William Shakespeare, Kant o Aristotele ? Questi signori, a differenza degli autori dei blog, sono qualcuno ed hanno fatto qualcosa di sensato ed universalmente valido. Sono degli insigni studiosi, hanno scritto testi fondamentali, si studiano all'Università, le loro idee fanno testo, possiedono luoghi di pensiero forti. Se tu non conosci un Mario Rossi qualsiasi la questione è irrilevante, non c'è motivo per conoscerlo; se non conosci Pareyson o Baudrillard, forse è il caso di fare un salto in biblioteca. Come fanno tutti, dalla notte dei tempi, quando inciampano in qualche nome noto che ancora non conoscono. Old good style, altro che "mettere un link": questa è l'essenza della differenza tra la Cultura e l'ammasso di nozioni, più o meno internettarde. > un altro spaziale sillogismo da parte tua:> > il mio amico narciso ha deciso di scrivere> un blog -> il risultato che ne ricava è un> pappone di pensieri insulsi eccetera ->> tutti i blog sono pensieri insulsi eccetera.> > davvero ammirabile la tua retoricaLa retorica non c'entra un beneamato. Il ragionamento in questo caso procede per categorie, non certo partendo da qualche banale esempio. Vedo che i tuoi meccanismi nel passaggio dal particolare al generale sono fortemente inficiati da una mancanza di metodo e di capacità d'astrazione. Andy Warhol (mai sentito ?) ebbe a dire "Tutti possono avere il loro quarto d'ora di gloria, e milioni di coloro che non hanno mai combinato niente hanno finito per aspettarsi questa gloria come un diritto divino" (eccoti un bel link di carta: citato in W. A. Henry III, "In difesa dell'elitarismo", Longanesi). La fenomenologia del blog rientra pienamente in quest'ambito, tutto qui.> ebbene, tra questi ci sarà pure qualcuno che> dirà qualcosa d'interessante... o forse> pretendi che il web sia riempito solamente> da chi ne ha l'autorizzazione previo> documentata motivazione?E' assolutamente lecito pretendere che quando si parla pubblicamente di qualcosa se ne abbia titolo, per studi, esperienza, capacità e (condizione necessaria ma assolutamente non sufficiente) una robusta dose di passione. Il che non prevede un'espressa approvazione da parte della comunità scientifica (non in tutti i campi, quantomeno), ma almeno un riconoscimento qualitativo. Il quale, cosa fondamentale che spesso sfugge a molti, deriva dall'opinione unanime di altre persone "che se ne intendono", non certo da autoattribuzione o dall'ammirazione di amici, parenti e passanti casuali. In caso contrario, conviene seguire strettamente l'ottimo consiglio di Wittgenstein. La mancanza della percezione dei propri limiti, soprattutto in relazione agli standard imposti dalle capacità altrui, è un difetto pericoloso la cui sintomatologia è strettamente associata allo sprezzo del ridicolo.AnonimoRe: generalizzazioni e luoghi comuni.
- Scritto da: Anonimo>> La questione *E'* generale, dunque la tua> richiesta è già un'antinomia. E' il concetto> stesso che è deprecabile, non i dettagli o> l'articoletto.il concetto di che? dei blog tanto ferocemente criticati, presumo.Io ripeto che la questione non è generale.Tu invece affermi che qualsiasi Mario Rossi che scriva su un blog inevitabilmente scrivera cazzate che non interessano a nessuno. Se non è una generalizzazione questa....> > Dove stiamo andando ? Si deve arrivare a> "mettere un link" anche quando si cita Dante> Alighieri o William Shakespeare, Kant o> Aristotele ? > Questi signori, a differenza degli autori> dei blog, sono qualcuno ed hanno fatto> qualcosa di sensato ed universalmente> valido. Sono degli insigni studiosi, hanno> scritto testi fondamentali, si studiano> all'Università, le loro idee fanno testo,> possiedono luoghi di pensiero forti. eh eh, sono abbastanza giovane allor ada potermi permetter e certe ignoranze ^_^> Se tu> non conosci un Mario Rossi qualsiasi la> questione è irrilevante, non c'è motivo per> conoscerlo; se non conosci Pareyson o> Baudrillard, forse è il caso di fare un> salto in biblioteca. Come fanno tutti, dalla> notte dei tempi, quando inciampano in> qualche nome noto che ancora non conoscono.> Old good style, altro che "mettere un link":> questa è l'essenza della differenza tra la> Cultura e l'ammasso di nozioni, più o meno> internettarde. guarda, ritorni sempre sullo stesso punto, dimostrando la tua "presunzione" (non prenderla come un offesa, ok?) probabilmente legata alla consapevolezza della tua cultura (devo ammettere elevata).Su Internet Possono Scrivere Tutti(ed essere facilmente rintracciabili). E' naturale che troverai con più facilità stupidaggini: non sai quanti siti amatoriali schifidi mi sono dovuto sorbire grazie agli amici. tranne 2, guarda caso persone che avevano qualcosa da dire. E' inutile che per questo sminuisci l'utilità di un medium che ha un sacco di vantaggi. La biblioteca ha tutto un approccio differente, ma sicuramente il Mario Rossi non ce lo vedrai là dentro. Però, tu non saprai mai cosa ha da dirti mario rossi (che tanto scalpita per poter esternarsi a qualcuno), se non leggi qualcosina di lui. E chissà, magari ha pure da dirti cose interessanti.. > La retorica non c'entra un beneamato. Il> ragionamento in questo caso procede per> categorie, non certo partendo da qualche> banale esempio. l'esempio citato mi sembra tutt'altro che banale, non vedo perchè debba esserlo.> Vedo che i tuoi meccanismi nel passaggio dal> particolare al generale sono fortemente> inficiati da una mancanza di metodo e di> capacità d'astrazione. queste sono tue considerazioni personali, io continuo a pensarti presuntuoso nel tuo saperti colto e non voler ammettere la possibilità a pincopalla di dire le str*****e che vuole (e se poi c'è qualcuno che lo legge, bon x lui)> > Andy Warhol (mai sentito ?) cos'è, sfotti? ^_^> ebbe a dire> "Tutti possono avere il loro quarto d'ora di> gloria, e milioni di coloro che non hanno> mai combinato niente hanno finito per> aspettarsi questa gloria come un diritto> divino" (eccoti un bel link di carta: citato> in W. A. Henry III, "In difesa> dell'elitarismo", Longanesi). La> fenomenologia del blog rientra pienamente in> quest'ambito, tutto qui.prima o poi me lo fanno arrivare in biblioteca. terrai a bada il forum?> > > ebbene, tra questi ci sarà pure qualcuno> che> > dirà qualcosa d'interessante... o forse> > pretendi che il web sia riempito solamente> > da chi ne ha l'autorizzazione previo> > documentata motivazione?> > E' assolutamente lecito pretendere che> quando si parla pubblicamente di qualcosa se> ne abbia titolo, per studi, esperienza,> capacità e (condizione necessaria ma> assolutamente non sufficiente) una robusta> dose di passione. non è lecito pretendere nulla. Ti piace il web incasinato e pieno di inutilità così com'è? bene. Non ti piace? bene lo stesso, sopravvivi.> Il che non prevede un'espressa approvazione> da parte della comunità scientifica (non in> tutti i campi, quantomeno), ma almeno un> riconoscimento qualitativo. Il quale, cosa> fondamentale che spesso sfugge a molti,> deriva dall'opinione unanime di altre> persone "che se ne intendono"vediamo... nel caso di un blog, immagino che un link da una persona "che se ne intende" verso un'altra persona, conferisce al blog di quest'ultima di una qualche dignità... > , non certo da> autoattribuzione o dall'ammirazione di> amici, parenti e passanti casuali. > In caso contrario, conviene seguire> strettamente l'ottimo consiglio di> Wittgenstein. > La mancanza della percezione dei propri> limiti, soprattutto in relazione agli> standard imposti dalle capacità altrui, è un> difetto pericoloso la cui sintomatologia è> strettamente associata allo sprezzo del> ridicolo.guarda è proprio qua che i tuoi discorsi mi alterano, perchè mi toccano sul personale, ti spiego:imho il problema tipico delle persone non è il vedere limiti "oltre" le loro capacità, e dunque offrirsi al pubblico ludibrio (ma chi l'ha detto poi?) con i loro goffi tentativi di apparire superiori. Credo invece che le persone non abbiano alcuna consapevolezza dei loro limiti, e perciò tendenzialmente cercheranno di non esporsi troppo.Se ho capito bene per te è un bene. Per me no Come cacchio fanno le persone a scoprire i loro limiti, se non si espongono almeno un poco? e se i loro limiti fossero ben oltre la media? ora unesempio di persona che ha compreso il suo limite:Somoggihttp://digilander.libero.it/somoggi/ha scoperto di non essere un fumettista. Però è simpa dai, e i suoi fumetti mi hanno strappato ben + di una risata ;)(volevo aggiungere un altro esempio, ann beccamorti, che ha scoperto di non essere tagliata per la poesia, ma non trovo il link ^_^ cmq anche lei è simpa)secondo te tutti i siti amatoriali andrebbero rimossi? o possono "fare schifo" rimanendo lì dove sono senza che la gente rompa troppo le scatole? se non la pensi così, non riesco a capire cosa davvero proponi te.avvelenatoavvelenatoRe: generalizzazioni e luoghi comuni.
- Scritto da: avvelenatoIntanto v'è da premettere che non stiamo discutendo di una questione facilmente dirimibile, del tipo "a me piace il gelato alla crema, ma tu preferisci il pistacchio che invece a me fa schifo". Qui c'è in ballo una intera Weltanschauung, una concezione della conoscenza e della Cultura che richiede anni di elaborazione ed esperienza, e certo trascende i limiti della banale questione "blog" (ed anche i limiti di spazio e di espressività del forum, in realtà: qui andremo ignobilmente condensando e sintetizzando).Cominciamo dunque dalla fine, tanto per gradire.> se non la pensi> così, non riesco a capire cosa davvero> proponi te.Io non propongo, né vendo alcunché. Mi limito ad osservare un degrado culturale che ha radici profonde, e provo altrettanto profonda, insanabile nostalgia per quando internet, ben prima dell'era HTML, era solamente una rete accademica."Lo studio della mediocrità, qualunque sia la sua origine, genera mediocrità" per dirla con l'ottimo Harold Bloom (la cui ultima fatica, "Il genio", ti consiglio caldamente in luogo dei fumetti). Di scrittura, scrittori e scribacchini, il signore se ne intende assai più di noi, questo è poco ma sicuro.> Su Internet Possono Scrivere Tutti La proposizione è riferita ad una possibilità operativa: chiunque, dotato di un PC, può facilmente pubblicare un suo testo su internet. Tuttavia, questa nuova possibilità tecnica (come opposta ad un passato fatto di bozze, lastre tipografiche, rilegature, vaglio critico degli editori e quant'altro) non cambia di un picogrammo le capacità "letterarie" ed espressive sensu lato dell'umanità intera. Vale a dire, persone in grado di produrre solo insulse bischerate sulla carta stampata o nelle normali conversazioni, non diventano improvvisamente dei geni della parola perché "su internet possono scrivere tutti". Altrimenti si fa passare l'idea che "alle olimpiadi possono partecipare tutti", anche quelli che fanno i 110 a ostacoli in tre minuti, o "in F1 può correre chiunque" e via discorrendo, il che è palesemente improponibile.L'espressione va dunque completata, secondo i casi, con "tutti quelli che hanno qualcosa di sensato da dire" o "tutti quelli che SANNO scrivere". In termini più burosaurici, potersi esprimere per iscritto è un diritto, ma sotteso al dovere (di farlo in modo intelligibile) ed alla necessità (avere qualcosa di sensato da dire), nonché (lapalissiano) al rispetto del prossimo.A scanso di equivoci, per "sensato" (lungi dai limiti del culturalmente interessante, che sono ben più alti) in questa sede s'intende "meramente dotato di senso" e d'interesse per persone diverse dallo scrivente, nonché lessicograficamente compiuto (ben tristi lidi abbiamo toccato, se c'è da specificare perfino questo).Dunque, laddove non ci sono pressanti vincoli economici e tecnici (come quelli dell'industria della carta stampata), ci vorrebbe almeno il buonsenso - o ci si potrebbe contentare, quantomeno, del senso del ridicolo - ad impedire a chiunque di "scrivere" tanto per riempire un po' gli HD del suo provider preferito. Questo è, semplicemente, il mio punto di vista sulla questione. Esiste da sempre un limite qualitativo (inferiore) che caratterizza la produzione culturale e l'espressività umana, e non esiste ragione per cui internet debba fare eccezione, vista anche la sua caratteristica orizzontalità (scarsamente gradita, ma tant'è).> guarda è proprio qua che i tuoi discorsi mi> alterano, perchè mi toccano sul personale,> ti spiego:Non se ne fa certo una questione personale.> Credo invece che le> persone non abbiano alcuna consapevolezza> dei loro limiti, e perciò tendenzialmente> cercheranno di non esporsi troppo.> Se ho capito bene per te è un bene.Esatto. Fino a ieri nessuno veniva ad infilarmi scritti insulsi o dimostrazioni sbagliate nella cassetta delle lettere, né riduceva in coriandoli le schede della mia biblioteca costringendomi a razzolare ore per trovare qualcosa di significativo in mezzo all'immondizia. Internet oggi è l'equivalente di simili (e peggiori) comportamenti, un non-luogo nel quale il rumore supera ormai di diversi ordini di grandezza ogni segnale utile. Se è vero, come è vero, ciò che asserisce il grande matematico René Thom ("Troppo ordine è la pace dei cimiteri"), è anche vero che troppo caos fa perdere la pazienza, ed anche qualche buona occasione. Almeno alle persone mentalmente ordinate ed abituate al semplice ma fondamentale concetto che chi non ha niente da dire fa sempre meglio a stare zitto.> Come cacchio fanno le persone a scoprire i> loro limiti, se non si espongono almeno un> poco? Nel modo più semplice, normale ed efficace che esiste dai tempi di Sumeri e Babilonesi: leggendo e confrontandosi con le opere di chi è venuto prima, tanto per iniziare a capire la differenza tra un suonatore ambulante d'organetto e Rachmaninov, tra un graffitaro di borgata e Klimt, tra uno stornellatore da osteria e Leopardi, tra un bamboccio che copia script e D. E. Knuth. Conoscere meglio i grandi, rendersi conto di cosa significa "essere uno scrittore" (o musicista o pittore o filoso o matematico...), toccare con mano gli standard ed i limiti d'ingresso nelle varie forme espressive e discipline, ma anche in molti hobbies, toglierebbe da subito tante velleità ai piccoli Eco in trentaduesimo e ai Paganini di provincia. Le idee (ed i talenti) son merce così rara...AnonimoRe: generalizzazioni e luoghi comuni 2.
> secondo te tutti i siti amatoriali> andrebbero rimossi? o possono "fare schifo"> rimanendo lì dove sonoQui occorre una solida distinzione: ci sono siti semplicemente inutili, nei quali perfetti sconosciuti espongono animali domestici, suocere grinzose, foto delle vacanze, centrini a punto erba, souvenir etnici, banalità quotidiane perfettamente anonime, e quant'altro (mai visto "La cena dei cretini" ? Monsieur Chignon ed i suoi modelli fatti con i fiammiferi sono un esempio apoftegmatico...). Un ludibrio esibizionistico amatoriale iniziato negli anni '70 con la diffusione delle polaroid e continuato, in un climax ascendente apparentemente inarrestabile, in un tripudio di giocattoli tecnologici sempre meno costosi, handycam webcam telefonini MMS..., sempre più inutili quanto più simili alla TV-spazzatura nella quale il pubblico, e dunque l'anomimo insignificante, diventa protagonista, acclamato in una autoreferenza degna di Ionesco da un pubblico di suoi simili. A proposito della TV, di nuovo Baudrillard: "Invece di trasformare la massa in energia, si limita a produrre sempre più massa inconsapevole".Poi vi sono siti nei quali, con una lepidezza incosciente ed irresponsabile, si spacciano per vere e buone idiozie di ogni ordine e grado, in sfumature varie dall'imbecille pallido al turlupinatorio intenso. Questi veri e propri templi della leggenda metropolitana e della parascientificità, o paratecnologia, queste capitali dell'effetto Eliza sono doppiamente perniciose per il povero ignorante che vi inciampi nel tentativo vano di trovare spiegazioni, risposte ai suoi dubbi. Perché l'uomo comune non ha la sana abitudine metodologica di confrontare le fonti, e quand'anche lo facesse è enorme la sproporzione numerica tra i siti pieni di imbecillità incontrollate ed i siti "seri" (per quanto possa esserlo un organo non ufficiale e non soggetto a peer review, ma almeno rispettoso del buonsenso). Inutile domandarsi "ma perché non si cercano le spiegazioni sui libri, santa polenta ?", gli italioti leggono MENO DI UN LIBRO all'anno nel 61% dei casi. Secondo motivo, più diabolicamente sottile, le spiegazioni semplificate (ma false) attecchiscono e si diffondono molto meglio delle spiegazioni vere, che a volte (quasi sempre) richiedono un background decisamente superiore alla media per essere comprese fino in fondo. Quasi superfluo dire che radere al suolo siti del genere (e rimandare a scuola gli asini dei loro autori) sarebbe moralmente obbligatorio. Cancellare un'imbecillità (es. "La forza di gravità non esiste") non è certo "censura", è un dovere scientifico. Scrivere idiozie apodittiche del genere travalica qualsiasi diritto d'opinione e d'espressione. Qui non si parla di questioni banalmente optative, di cronaca, di opinioni sociopolitiche o produzioni "artistiche", bensì di affermazioni incomplete, strampalate o palesemente errate in ambito tecnico e scientifico, assurde negazioni di verità oggettive o reinterpretazioni ingiustificate di concetti ben noti. In due parole, qualità delle nozioni e rispetto di completezza e correttezza rispetto alla letteratura esistente ed alle metodologie assodate.Dunque, se i siti amatoriali del primo tipo sono semplicemente ridicoli, ma tollerabili con un beau geste (e magari anche con qualche grassa risata, vedasi appunto il signor Chignon), i propalatori più o meno consapevoli di menzogne, imbecillità ed inesattezze sono responsabili - oltre che del definitivo affossamento di sè stessi in termini di spessore e credibilità - di danni culturali enormi, a diffusione virale, nei confronti dei soggetti più deboli ed indifesi, cioè proprio di coloro che hanno più bisogno d'informazioni corrette, in quanto privi degli strumenti necessari a distinguere una "patacca" informativa da una verità plausibile, una mezza verità da uno sguardo d'insieme con una prospettiva superiore.AnonimoMa la diff. fra il blog e la pagina web?
L'unica differenza è la notorietà, quindi direi di si, il blog è per narcisisti.AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 17 02 2003
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