Quando la truffa arriva via SMS

Quando la truffa arriva via SMS

Bloccata l'attività truffaldina del giovane che spediva SMS spacciandosi per un istituto di carte di credito, chiedendo ai titolari i numeri e i codici di sicurezza
Bloccata l'attività truffaldina del giovane che spediva SMS spacciandosi per un istituto di carte di credito, chiedendo ai titolari i numeri e i codici di sicurezza

Varese – I truffatori, come noto, non disdegnano l’utilizzo della tecnologia per gabbare il prossimo. E lo smishing , il phishing perpetrato via SMS, sarebbe la tecnica alla base di una maxi-truffa organizzata da un giovane di Varese.

Le vittime del truffatore sono circa 900, tutte titolari di carta di credito. Queste, scrive laRepubblica , dopo aver ricevuto sul proprio cellulare un SMS – apparentemente proveniente da CartaSì e quindi ritenuto attendibile – hanno dato seguito al messaggio seguendone le indicazioni, fornendo quindi numeri e dati della propria carta.

Inutile dire che tali informazioni venivano in realtà inviate al giovane truffatore, che le utilizzava a proprio vantaggio, facendo addebitare le proprie spese sul conto dei malcapitati. CartaSì ha così sporto denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha condotto un’indagine durata circa un anno, e che ha portato appunto al giovane truffatore di Varese.

La dinamica della truffa era complessa: il giovane utilizzava un software che permette di falsificare il mittente di un SMS. Simulando un numero riconducibile a CartaSì, il truffatore spediva SMS con il messaggio: “Attenzione, chiami il numero…. di Servizi Interbancari per verificare la transazione con la sua carta di credito, al fine di evitarne usi fraudolenti”. Una chiamata al numero indicato portava ad una voce preregistrata, che chiedeva la digitazione del numero della carta di credito e delle tre cifre del codice di sicurezza, con la rassicurante richiesta di rimanere in attesa, per parlare con un operatore.

Operatore che però non risultava mai disponibile, per cui la voce registrata invitava a richiamare successivamente. In realtà, la breve durata della chiamata era stata più che sufficiente a consentire al truffatore di carpire i preziosi dati e di farne l’uso che preferiva. Le forze dell’ordine, inviate dal pm Francesco Cajani a casa del giovane di Varese, hanno rinvenuto fogli di carta che recavano i numeri delle carte di credito utilizzate.

Inutile il disperato e anche un po’ patetico tentativo del giovane di buttare nella spazzatura il materiale appena sequestrato dagli agenti. Immediatamente recuperato, è divenuto una prova del reato.

D.B.

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Pubblicato il
19 feb 2007
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