Quei software di IBM si curano da sé

Quei software di IBM si curano da sé

I nuovi tool, abbracciando i concetti alla base dell'autonomic computing, promettono di individuare e risolvere automaticamente problemi e malfunzionamenti che colpiscono reti, computer e applicazioni
I nuovi tool, abbracciando i concetti alla base dell'autonomic computing, promettono di individuare e risolvere automaticamente problemi e malfunzionamenti che colpiscono reti, computer e applicazioni


Armonk (USA) – Negli ultimi anni IBM ha implementato molte delle tecnologie alla base dell’ autonomic computing , che hanno l’obiettivo di rendere i sistemi informatici più autosufficienti, all’interno di software dedicati alla gestione delle reti aziendali, all’hosting delle applicazioni e al grid computing. Il gene blu dell'”intelligenza” è ora stato trapiantato in Tivoli, una piattaforma per il system management che consente di amministrare i sistemi da remoto, in modo centralizzato.

I nuovi prodotti software annunciati da IBM, integrati nel framework di Tivoli, includono strumenti autodiagnostici in grado di individuare e risolvere automaticamente problemi e malfunzionamenti prima che essi si verifichino: questo, secondo il colosso, anche nel caso di sistemi complessi ed integrati.

“La localizzazione di guasti e malfunzionamenti del sistema spesso richiede un impegno di ore, se non giorni interi, di un team di tecnici specializzati”, ha affermato IBM. “Infatti, l’Enterprise Management Associates, società di analisti IT, stima che il tempo medio occupato a determinare la causa di un particolare problema può arrivare al 50-80% del tempo totale di uno staff IT, mentre il 15-20% viene impiegato per implementare la soluzione trovata”.

I programmi della suite Tivoli a cui IBM ha aggiunto capacità di self-healing sono Tivoli Monitoring , che rileva e tenta di correggere malfunzionamenti o blocchi delle applicazioni on-line, come i sistemi di posta elettronica e quelli di pagamento; Tivoli Composite Application Manager , che ottimizza l’accesso ad Internet prevenendo l’insorgere di ingorghi e colli di bottiglia; e Tivoli System Automation for Multiplatforms , che è in grado di analizzare lo stato di applicazioni che girano su piattaforme e sistemi operativi multipli e utilizzare istruzioni o policy preimpostate per riportarle automaticamente online in caso di black out o altri incidenti.

I prodotti annunciati, parte dell’iniziativa IBM IT Service Management, includono un’interfaccia grafica (dashboard) che consente agli amministratori del sistema di monitorare in modo centralizzato performance e disponibilità dell’intera infrastruttura informatica. IBM sostiene che i propri prodotti e tecnologie di autonomic computing consentono alle aziende di rifocalizzare le loro risorse sui progetti che più contano, riducendo così i costi e incrementando la produttività.

Sebbene Big Blue possa definirsi pioniera nel settore delle tecnologie di self-healing, le sue maggiori rivali non sono state alla finestra: in questi anni anche Sun, HP, Dell e Microsoft hanno sviluppato soluzioni dedicate a rilevare e risolvere automaticamente vari tipi di problemi: ad esempio, bilanciare il carico di lavoro fra più risorse o trasferire in automatico tutte le transazioni di un server guasto verso uno o più sistemi di backup senza la necessità di riavviare l’applicazione.

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Pubblicato il
6 dic 2005
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