Londra – A chi crede che le onde emesse dai cellulari non rappresentino in alcun caso un rischio per la salute, l’ultima ricerca dell’associazione britannica dei consumatori “Which?” potrà suonare inutile. Ma chi ritiene che l’auricolare o il viva-voce consenta di limitare le radiazioni dei telefonini dovrà ancora una volta mettere in discussione questa certezza.
L’Associazione dei consumatori britannici che nei mesi scorsi aveva denunciato come pericoloso l’uso dell’auricolare, torna alla carica con una nuova ricerca. Uno studio secondo cui, in certe posizioni, l’auricolare diventerebbe veicolo di radiazioni al cervello maggiori di quelle provocate dal cellulare in condizioni “normali”.
Un elemento chiave per comprendere il problema sarebbe la distanza tra l’auricolare stesso e l’antenna. I test effettuati dimostrerebbero che vi è un raggio all’interno del quale l’auricolare effettivamente riduce la quantità di radiazione ma vi sono altre distanze nelle quali gli auricolari possono trasformarsi in conduttori, amplificando fino a tre volte e mezza la quantità di radiazione. Secondo l’associazione “Semplicemente non si sa a quale distanza conviene tenere il proprio telefono cellulare”.
Secondo la direttrice della ricerca di cui parla Which? , Helen Parker, questi risultati, gli stessi presentati nei mesi scorsi e smentiti da un centro di ricerca israeliano, evidenzierebbero la necessità di usare la massima prudenza: “Gli utenti non dovrebbero ritenere che i kit auricolari siano dei device di sicurezza per ridurre le radiazioni al cervello”.