Ci hanno provato ma, vuoi per i clamorosi casi precedenti , vuoi per la deriva della sorveglianza a tutto tondo, due cittadini britannici sono tenuti a rivelare le proprie password alla polizia perché così ha deciso una Corte d’Appello.
La notizia di qualche giorno fa sta facendo discutere gli esperti : i due avevano sostenuto di non voler rivelare i codici di cifratura per l’accesso a porzioni dei propri computer perché, così facendo, avrebbero finito per incriminare se stessi . Poiché chi è sottoposto ad un procedimento giudiziario in UK ha il diritto di non divulgare informazioni che potrebbero aggravare la propria posizione, i due sostenevano il proprio diritto a non rivelare i codici di accesso.
Secondo la Corte, segnala EDRI-Gram , la password di cifratura non è in sé una informazione incriminante. Non solo, secondo i magistrati sia la chiave d’accesso che le informazioni presenti sui computer esistono indipendentemente dalle due persone coinvolte nel procedimento, proprio come le chiavi di un cassetto e i contenuti di quest’ultimo. Da qui discende che i due non hanno diritto a trattenere le password, che devono quindi essere comunicate alle autorità inquirenti.
Il caso è sorto dopoché la polizia, investigando un uomo per presunta violazione delle leggi antiterrorismo, aveva ordinato ai due di rivelare le password in nome della sicurezza nazionale. “Le autorità – sottolinea EDRI – possono chiedere il disvelamento di password perché, secondo la legge, l’informazione sui computer è già in possesso della polizia (che ha sequestrato le macchine, ndr.) e una richiesta per le password può essere effettuata se non vi sono altri metodi ragionevoli e alternativi per accedere alle informazioni o renderle intellegibili”, che è quanto riportato dalla Corte d’Appello.
I due non hanno molte alternative: rischiano cinque anni di carcere se non rivelano le password. È questo quello che prevede il criticatissimo RIPA, la legge che regola i poteri di investigazione in UK, che regola dal primo ottobre di quest’anno anche la questione password, secondo cui le persone che ricevano una notifica da parte della polizia sono tenute a rivelare le chiavi o comunque a rendere accessibile il materiale alle autorità inquirenti. Una misura, quest’ultima, ampiamente criticata dagli attivisti, che la ritengono dannosa per la privacy e anticostituzionale proprio perché può consentire l’auto-incriminazione.