Roma – Sarebbero dodici milioni gli italiani che dispongono da casa di una connessione Internet ma soltanto cinque milioni si collegano alla rete almeno una volta al mese. Questo profilo dell’utenza italiana, disegnato dalla Nielsen-Netratings non scoraggia però il Legislatore che, alla Camera, sta iniziando l’esame di norme che possano sostenere economicamente la sempre più difficile posizione degli Internet Provider italiani, schiacciati dal peso di compagnie telefoniche sempre più tentacolari nel mondo della Rete.
Da domani la commissione Trasporti della Camera dovrebbe iniziare la valutazione di due diverse proposte di legge e di un disegno di legge che convergono su un punto: equiparare nell’ambito dell’accesso i provider italiani alle compagnie telefoniche, assicurando ai primi i supporti offerti ai secondi e, in particolare, i fondi dell’interconnessione che gli operatori TLC utilizzano per i servizi voce. Soldi, in sostanza, per bilanciare una situazione difficile, soprattutto per i piccoli e i piccolissimi.
Dai dati della Nielsen-NetRatings , d’altro canto, si percepisce la necessità di qualche innovazione al mercato attuale, visto che sono 7 milioni gli abbonati a servizi di accesso che il computer per collegarsi alla Rete non lo usano quasi mai. Va invece notato che secondo la società di rilevazione, il 13 per cento di chi si collega almeno una volta al mese è costituito da pensionati, una percentuale che con il tempo secondo gli esperti potrebbe aumentare ulteriormente, come già accaduto negli Stati Uniti. Ma anche in questo caso diverse politiche commerciali legate all’accesso alla Rete sono essenziali, per garantire l’accesso ma anche per portare effettivamente in Rete chi si abbona.
Stando alla ricerca condotta da Nielsen-NetRatings, inoltre, emerge una forte disparità nel profilo dell’utente italiano tra uomini e donne: i primi rappresentano ancora la grande maggioranza di coloro che si collega, vale a dire il 65 per cento del totale. Più in linea con quanto accade in Europa, invece, il dato secondo cui i navigatori più assidui hanno un’età compresa tra i 21 e i 24 anni, utenti che si collegano alla Rete anche 15 volte in un mese e possono rimanere connessi anche per 7 ore. Ma rappresentano solo l’11 per cento degli internauti italiani.