Review/ Cicli di CPU in cambio di musica

Review/ Cicli di CPU in cambio di musica

Lo propone una piccola società olandese che, attraverso un nuovo software, conta di trasformare le reti peer-to-peer in supercomputer virtuali capaci di generare gli introiti necessari per remunerare i musicisti
Lo propone una piccola società olandese che, attraverso un nuovo software, conta di trasformare le reti peer-to-peer in supercomputer virtuali capaci di generare gli introiti necessari per remunerare i musicisti

Arnhem – C’è un modo per legalizzare lo scambio di materiale coperto da copyright che avviene sulle reti peer-to-peer? Sì, rispondono i discografici: pagando le relative licenze. Ma chi è disposto a pagare qualcosa che si trova facilmente e gratuitamente sulle sconfinate reti di file-sharing? Pochi. Anzi, pochissimi. La soluzione, secondo alcuni, è quella di mettere in grado le aziende che si celano dietro ad alcuni dei più noti network di file-sharing, come Sharman Networks, iMesh.com e StreamCast Networks, di guadagnare a sufficienza per pagare ai musicisti i dovuti compensi. Già, ma come?

Una piccola società olandese, PGR BV, propone un nuovo servizio per la condivisone di file chiamato The Honest Thief che sfrutta le potenzialità delle reti peer-to-peer scambia-file per raccogliere le risorse di calcolo inutilizzate dei singoli client. Il concetto è il medesimo di quello che ha dato vita ad alcune delle più note reti di calcolo distribuito, quali SETI@home, e che sta alla base dei moderni grid computer: ogni client connesso alla rete peer-to-peer mette a disposizione parte del proprio tempo macchina divenendo parte di una sorta di supercomputer virtuale.

L’ingente potenza di calcolo così raccolta, secondo PGR, può costituire una fonte di guadagno sufficiente a pagare, da parte dei gestori delle reti di file-sharing, le licenze d’uso del materiale protetto da copyright che viene offerto attraverso le proprie reti. Fra utenti e fornitori di contenuti si instaurerebbe così una sorta di baratto digitale: cicli del processore in cambio di musica.

L’idea non è del tutto originale: lo stesso Kazaa contiene al suo interno un programma di Brilliant Digital Entertainment utilizzato per creare una rete peer-to-peer parallela, chiamata Altnet , che sebbene oggi venga principalmente utilizzata per distribuire contenuti commerciali, ha tutte le potenzialità (e alcune clausole della licenza lo prevedono espressamente) per sfruttare le risorse di calcolo inutilizzate dei singoli client.

In ogni modo, fino ad oggi ancora nessuno dei protagonisti del file-sharing ha trasformato le proprie reti in sorgenti da cui attingere megahertz. Per rendere possibile questa svolta, e dare concretezza alla propria proposta, PGR ha di recente rilasciato un software, chiamato ThankYou, che rappresenta il cuore di The Honest Thief: questo permette ai provider delle reti scambia-file di capitalizzare sui cicli di CPU inutilizzati dei propri iscritti e raccogliere il denaro sufficiente per ricompensare gli artisti.

“Noi siamo i primi ad aver trovato un modo per far guadagnare onesti euro sia ai provider di file-sharing che ai musicisti”, ha dichiarato Pieter Plass, fondatore di PGR. “Siamo i primi, ma non certamente gli ultimi, ad eliminare le case di registrazione dall’equazione”.

“Le case di registrazione non sono ancora morte ma sono certamente aggrappate ad un filo. The Honest Thief taglierà quel filo”, ha poi aggiunto minaccioso Plass quasi a voler convincere sé stesso della plausibilità di un tale evento.

La versione 1.0 di ThankYou è sostanzialmente una versione dimostrativa tesa a mostrare alle società di file-sharing le potenzialità del servizio. Honest Thief si è già detta pronta al rilascio, durante il secondo trimestre, di una seconda versione del proprio software in grado di “trasformare ogni singolo fan della musica digitale in un nodo per il calcolo distribuito”.

“Il software – ha spiegato la piccola società olandese – crea cluster di supercomputer che possono essere impiegati per progetti di ricerca”.

La soluzione proposta da PGR comprende anche un sistema elettronico di pagamento, chiamato Electronic bill presentment and payment (EBPP), in grado di gestire più valute; una protezione antivirus integrata; un servizio di e-mail; una selezione di opere rilasciate nel pubblico dominio; un acceleratore di upload; e il supporto a sette differenti lingue, fra cui l’italiano.

PGR sostiene che la sentenza con cui un tribunale di Amsterdam lo scorso anno assolse Kazaa delle accuse mossegli delle major, ha fatto dell’Olanda una sorta di “paradiso legale” per le aziende di file-sharing: terreno fertile, dunque, per la commercializzazione della propria tecnologia di peer-to-peer.

“Con ThankYou 2.0 – ha spiegato la società olandese – vogliamo stabilire uno standard per il software di file-sharing in modo simile a quello che Windows rappresenta per i sistemi operativi”. Ambizione o utopia?

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Pubblicato il
18 mar 2003
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