Mitch Bainwol lascia il ruolo di presidente e CEO di RIAA (Recording Industry Association of America), va a occuparsi di lobby automobilistiche e lascia il suo vecchio posto in buone, anzi ottime mani – almeno dal punto di vista del potentato delle “Big Four” della musica (Sony BMG, EMI, Universal, Warner Music Group).
Nei suoi 8 anni di carriera al comando di RIAA, Bainwol (di professione legale) ha contribuito a scatenare una tempesta di cause legali contro il P2P – riuscendo ad “abbattere” famosi network del calibro di Grokster e LimeWire senza però intaccare la colossale crescita del traffico di bit complessivo.
L’altro risultato significativo (ancorché non sbandierato) di Bainwol è stato certamente rendere notoria la sua organizzazione per la denuncia di un numero sterminato di utenti dal file sharing, una strategia che nel tempo si è trasformata in un boomerang micidiale per la lobby del business musicale e che è stata largamente abbandonata in favore di nuovi approcci al problema della pirateria digitale.
Bainwol se ne va a fare il presidente della Alliance of Automobile Manufacturers e sul trono di RIAA gli succede Cary Sherman, personaggio che ha ricoperto il ruolo prima del “collega” e che ha già indicato i punti qualificanti della sua agenda: fare pressioni sulla politica per la difesa del copyright, proteggere e promuovere il copyright e la proprietà intellettuale, “coordinarsi” con le forze di polizia per sconfiggere il furto di copyright (sul mercato fisico e su quello digitale), promuovere nuovi modelli di business basati sul copyright. Una tautologia, più che un piano di lavoro.
Alfonso Maruccia