RIAA trascina in tribunale un paralitico

RIAA trascina in tribunale un paralitico

Quando si tratta di rastrellare denaro e difendere gli interessi delle major del disco, l'organizzazione dei discografici non guarda in faccia proprio nessuno
Quando si tratta di rastrellare denaro e difendere gli interessi delle major del disco, l'organizzazione dei discografici non guarda in faccia proprio nessuno

La crociata legale di Recording Industry Association of America contro lo scambio non autorizzato di brani tramite P2P prosegue indefessa , trascinando sulla propria strada studenti, adolescenti, morti e… disabili. L’ultima causa che fa scalpore è quella intentata contro John Paladuk, dipendente per 36 anni della C&N Railroad.

Paladuk, che viveva in Florida al momento della presunta infrazione del copyright e che nega fermamente ogni addebito , ha subito un colpo apoplettico l’anno scorso, in conseguenza del quale si è ritrovato con una paralisi che colpisce l’intero lato sinistro del corpo, persino parlare è per lui difficoltoso. I suoi attuali introiti sono costituiti esclusivamente dall’assegno che percepisce per la propria invalidità, ma RIAA ha deciso comunque di dar vita ad una causa legale contro l’uomo, formalizzata il 27 febbraio scorso nello stato del Michigan.

Nulla da dire, quando si tratta di operazioni simpatia i discografici sanno bene come ottenere un positivo ritorno di immagine da parte del grande pubblico. Il documento che attesta l’inizio della querelle Warner vs. Paladuk è ad ogni modo disponibile, in formato PDF, a questo indirizzo .

Le reazioni degli utenti della rete alla notizia di questo procedimento sono affatto benevole: sul blog Recording Industry vs The People , ad esempio, si alternano citazioni da Shakespeare a commenti poco felici sull’avvocato che nel caso difende gli interessi dei discografici , già accusato in precedenza da una adolescente di aver ricevuto istruzioni precise su cosa dire nella sua deposizione.

“Forse – maligna qualcuno riguardo all’avvocato Krichbaum in oggetto – spera che una persona parzialmente paralitica e con difficoltà di parola sia incapace di combattere l’industria discografica”. Per un altro utente invece il comportamento più consono da tenere è quello di catturare “l’attenzione dei media” generalisti.

“I blog possono essere liquidati come sproloqui incontrollati di fanatici – scrive un lettore anonimo – ma se possiamo sensibilizzare le persone che supportano i disabili contro RIAA, allora possiamo ottenere una qualche influenza”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
15 mar 2007
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