Potrà sembrare bizzarra ai più la ricerca condotta con serietà scientifica di primo piano da Stephen Brewster e dai suoi colleghi dell’ Università scozzese di Glasgow , una ricerca sugli odori che ha già prodotto un primo risultato: la possibilità di associare ad una o più foto conservate su PC un particolare odore e quindi di ricercarle in un vasto database proprio a partire dal “loro” odore.
Sul NewScientist , Brewster spiega di aver utilizzato una serie di capsule contenenti ciascuna fragranze diverse, da quella di certi fiori a quella dei piedi sudati. Le capsule, connesse via wireless al PC, rilasciano la fragranza richiesta quando vengono attivate elettronicamente: gli utenti che hanno provato il sistema hanno associato così certi odori a determinate foto, scoprendo di poterle “rintracciare” in un archivio di immagini semplicemente richiamando quell’odore.
Secondo Brewster si tratta di una ricerca che indaga su una particolare qualità dell’olfatto, quello che lo associa come nessun altro senso alla memoria: un certo odore, sentito anche dopo molti anni, può riportare all’istante alla memoria del soggetto un certo ricordo. Si tratta, sostiene, di un campo di ricerca ancora poco studiato.
Si tratta di studi preliminari, che richiederanno ulteriori selezioni di odori e molti altri esperimenti, ma Brewster si dice fiducioso che possa avere applicazioni importanti “nell’aiutare le persone a ricordare ciò che desiderano ricordare”.