Roma – Banda larga mon amour. Il Governo italiano fa atto di fede e in poche ore fa arrivare da due diversi ministeri la conferma di progetti e l’ostentazione di sicurezza: sì, il broadband cambierà il volto di questo paese.
Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri e quello all’Innovazione Lucio Stanca hanno ufficialmente avviato quella che viene definita “la seconda fase” dei lavori della Task force sulla banda larga. L’obiettivo della seconda fase è determinare quali debbano essere gli interventi da parte del Governo, quanto debbano essere consistenti e quali debbano essere considerati come progetti pilota.
La prima fase ha permesso di mettere insieme i dati sul broadband ed elaborare raccomandazioni strategiche: informazioni raccolte attraverso l’audizione di circa quaranta esperti, operatori, rappresentanti di pubbliche amministrazioni. Il tutto è ora nelle mani di Enzo Cheli e Giuseppe Tesauro, rispettivamente presidenti dell’Autorità TLC e di quella Antitrust.
E mentre l’Esecutivo lavora, sono ormai diversi i comuni che si danno da fare per velocizzare l’arrivo delle reti broadband nei propri territori di competenza. L’ultimo in ordine di tempo è Venezia, dove è appena stato approvato un piano generale di cablaggio. L’idea è di far partire i lavori all’inizio dell’anno prossimo in collaborazione con gli operatori che vorranno acquisire “quote” della torta veloce veneziana. Secondo Ugo Campaner, assessore ai servizi pubblici di Venezia, “questa iniziativa ha una logica diversa da quelle avviate in altre città, perché vuole favorire la concorrenza tra gli operatori. Cerchiamo inoltre di far sì che non ci sia nessuna discriminazione all’accesso dei servizi offerti dagli operatori”.