Il Giubileo 2025 porterà a Roma milioni di fedeli da tutto il mondo. È dovere dell’amministrazione locale garantirne la sicurezza, ma uno dei metodi scelti per perseguire l’obiettivo potrebbe scontrarsi con quanto previsto dalle normative vigenti in tema di tutela della privacy. Il riferimento è all’installazione dei sistemi di riconoscimento facciale nelle stazioni della metropolitana, oggetto negli ultimi giorni di alcune notizie pubblicate dalla stampa nazionale.
Riconoscimento facciale a Roma per il Giubileo?
Il Garante per la protezione dei dati personali ha così deciso di aprire un’istruttoria, in modo da far luce sulla questione, inviando a chi di dovere una richiesta di chiarimento.
Ora, l’amministrazione della capitale ha 15 giorni per rispondere, fornendo tutti i dettagli a proposito dei sistemi che intende installare (ce ne sono molti, a partire da quello molto discusso di Clearview, già preso di mira dall’autorità con una pesante sanzione), inclusa la descrizione delle funzionalità implementate, la base giuridica del trattamento dei dati biometrici raccolti ed elaborati e una copia della valutazione d’impatto sulla protezione della privacy.
Stando a quanto riportato da alcune testate, la volontà sarebbe quella di impiegare l’intelligenza artificiale per verificare azioni scomposte
all’interno dei vagoni e sulle banchine, individuando atti non conformi
per poter così eventualmente intervenire.
Videosorveglianza nei luoghi pubblici: quando è possibile
Il comunicato appena diramato si chiude ricordando che, anche per tutto il prossimo anno, sarà in vigore una moratoria sull’installazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale che fanno uso di dati biometrici, nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, sia parte delle autorità pubbliche sia dai soggetti privati. L’utilizzo di questa tecnologia è consentito solo all’autorità giudiziaria, nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, e alle autorità pubbliche, a fini di prevenzione e repressione dei reati
, sempre comunque dopo aver ottenuto il via libera da parte del Garante Privacy.