Rubati dati su 35mila americani

Rubati dati su 35mila americani

Succede in California dove un'azienda privata che gestisce dati sensibili ammette di aver subito l'incursione di cracker che hanno saputo sfruttare al meglio le sue vulnerabilità
Succede in California dove un'azienda privata che gestisce dati sensibili ammette di aver subito l'incursione di cracker che hanno saputo sfruttare al meglio le sue vulnerabilità


San Francisco (USA) – Raccoglie nomi e cognomi dei consumatori, i loro numeri di Social Security, gli indirizzi e i numeri di telefono nonché una serie di altre informazioni. E ora ChoicePoint ha ammesso che qualcuno è riuscito ad entrare nei propri sistemi informatici e che con uno stratagemma ha poi ottenuto i dati di almeno 35mila cittadini della California.

Questo l’annuncio che in queste ore sta sollevando molta polvere, visto il ripetersi di casi analoghi e la forte attenzione in questo periodo verso la sicurezza sia in ambito pubblico che privato. Inoltre ChoicePoint è un’azienda che gestisce dati su milioni di americani e aziende statunitensi, dati di cui poi fa commercio con agenzie governative e corporation.

Secondo ChoicePoint le incursioni sui propri sistemi sarebbero state più di una e sarebbero state registrate lo scorso autunno. Questo avrebbe consentito ai cracker di attivare degli account in ChoicePoint apparentemente legittimi, quelli di aziende, fasulle, che hanno richiesto all’azienda tabulati di dati. Emersa la “truffa”, ChoicePoint ha capito di aver fornito quei dati a dei malviventi.

Tutto questo ha portato ad almeno sei casi di furto di identità registrati nella contea di Los Angeles e attualmente indagati dalla polizia che ha già provveduto ad un arresto. Secondo gli inquirenti potrebbero essere migliaia, appunto, gli americani “a rischio”.
Il fenomeno dei furti di identità è da tempo al centro delle attenzioni dei cybercop statunitensi.

Stando a ChoicePoint quando il furto è stato scoperto le procedure di sicurezza sono state moltiplicate, gli account sospetti sono stati chiusi ed è stata avvertita la polizia. Va detto che ChoicePoint non era tenuta a rendere pubblico l’accaduto. La normativa californiana infatti impone alle imprese di rendere pubbliche simili evenienze solo quando possono avere conseguenze importanti per più di 500mila cittadini. Una legge per la trasparenza che la gestione di imponenti database di dati sensibili dovrebbe essere esportata anche in altri paesi…

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Pubblicato il 17 feb 2005
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