Russia, gli emo minacciano la nazione

Russia, gli emo minacciano la nazione

Si stanno discutendo dei provvedimenti nei confronti dei siti internet che contribuiscono a diffondere la sottocultura emo. Per gli autori di una proposta di legge è una moda pericolosa, un fenomeno da estirpare dalla gioventù russa
Si stanno discutendo dei provvedimenti nei confronti dei siti internet che contribuiscono a diffondere la sottocultura emo. Per gli autori di una proposta di legge è una moda pericolosa, un fenomeno da estirpare dalla gioventù russa

Tempi duri per le frangette sbilenche e i volti emaciati russi: nella Duma sta fermentando una proposta di legge che mira a estirpare dal web e dalla gioventù russa la sottocultura emo . Non di sola musica si tratta, avvertono dalle istituzioni: si tratta di “una moda giovanile pericolosa” che si trasmette con l’ausilio del web, va contrastata con un intervento radicale che si riverberi anche in rete.

Non di sola musica si tratta, avvertono dalla Duma di Stato: nel testo della proposta di legge contrassegnata come “Strategia Governativa nella Sfera dell’Educazione Spirituale ed Etica”, ottenuta da The Moscow Times , si taccia il trend di essere un'”ideologia negativa” che può spingere i giovani sull’orlo del suicidio, una moda che non può che peggiorare la “crisi etica e spirituale” che disorienta la gioventù del Cremlino.

Poiché la sottocultura emo è dilagata attraverso la rete fino a diventare, spiegano gli autori della proposta, “un pericolo per la società”, si agirà anche sulle propaggini emo della rete. Non è dato sapere come e in che termini intendano operare i legislatori, ma l’obiettivo è cristallino: “Fare in modo che nel 2020 ci sia ancora qualcuno qualcuno in grado di governare Mosca”.

Ma non è solo la Russia a temere per l’integrità dei propri giovani: nei mesi scorsi un’ interrogazione parlmentare dell’onorevole Antonio De Poli ha richiamato l’attenzione sulla “pericolosa moda lanciata tra gli adolescenti dagli Emo una sorta di tribù che on-line esalta l’autolesionismo”. “Lo Stato – avvertiva De Poli – non può rimanere indifferente e permettere che su internet, ad oggi il mezzo di comunicazione più usato dagli adolescenti, sia possibile accedere a contenuti così distruttivi e diseducativi”. Per questo motivo auspicava un “sollecito oscuramento” della dissacrante pagina di Nonciclopedia dedicata al fenomeno emo. ( G.B. )

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Pubblicato il
28 lug 2008
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